oh si, certo. ma attento, non sto discutendo della "qualità" dell'olio. se metti nel motore della moto olio da tosaerba, da sommergibile o da gruppo elettrogeno, e lo cambi dopo ogni uscita (anche se sei solo andato a comprare il giornale) il motore dura eterno.
ma... il nero che si vede dentro al motore mi dice che questo personaggio aveva la pessima abitudine di cambiare l'olio ad ogni passaggio della cometa di Halley (circa 75 anni, lustro più lustro meno...).
in quelle condizioni, anche il più fico multigradosinteticoadditivatodapauradippiù sarebbe inevitabilmente diventato molto più simile all'acqua che fa fare plin plin, invece che ad un olio lubrificante.
ovvio che, in queste condizioni, chi ne risente prima è il cambio, che ha un attrito a taglio tra i denti degli ingranaggi con pressioni di parecchie tonnellate. e, nel cambio chi soffre di più sono le marce intermedie, notoriamente le più utilizzate, ossia la terza e la quarta.
forse mi sono espresso in maniera troppo sbrigativa, ma il senso è questo. le elevatissime pressioni che si sviluppano tra i denti degli ingranaggi di un cambio, infatti, "spezzano" le grandi molecole degli oli motore moderni, siano essi minerali, semisintetici o sintetici, causando un degrado della viscosità molto rapido.
è inoltre questo il motivo per cui nelle moto l'olio si cambia molto di frequente (anche dopo ogni gara o allenamento, ad esempio nelle Honda CRF ed alcuni KTM) mentre i motori automobilistici (che hanno il cambio separato, lubrificato con un altro olio) possono permettersi intervalli di cambio olio anche di 30.000 km. in quei motori l'attrito maggiore è quello delle punterie, che hanno comunque pressioni di lavoro non elevatissime tra camma e valvola, aree di appoggio molto ampie ed attrito strusciante.
insomma, tutta sta pippa per dire che c'è oliodemmerda... e oliodemmerda...
🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣
[Modificato da GPSmax 04/11/2021 23:45]