Sostituzioni di prigionieri.
Spianamento delle superifici - Raramente avviene che durante il funzionamento del motore si produca la rottura di un prigionero. Però nel montaggio e nello smontaggio si può verificare la rottura vera e propria per forzamento o grippaggio del dado. In tal caso il prigioniero va tolto dal monoblocco con appositi estrattori o, nel caso che sia rimasta integra buona parte della filettatura sporgente medianete due dadi secondi il metodo seguente (fig. 35).
Si avvita un dado sul prigioniero per una lunghezza pari ad una volta e mezza il suo spessore, indi un secondo dado fino a raggiungere il primo. Con due chiavi fisse si serrano i due dadi uno contro l'altro. Con una chiave si agisce sul primo dado, nel senso di svitare. Questi non può girare, perchè trattenuto dal secondo dado (che fa appunto da controdado), se non svitando il prigioniero. Se questi non si svita e si teme, forzandolo, di troncarlo, si cerchi di far penetrare nel suo filetto del petrolio che dovrebbe rammollire la ruggine e dare una certa lubrificazione. In casi estremi si cerchi di riscaldare leggermente il monoblocco e solo in detta parte, tenendo freddo, con pezza bagnata, il prigioniero.
Se il prigioniero si fosse troncato o si fosse rotto in modo da lasciare parte sporgente sufficiente, la si prende con morsetti, oppure si pratichino con una lima in questa parte che sporge due piani paralleli così da poterla prendere con una chiave fissa.
Qualora fosse troncato a livello del piano non resta che procedere con apposite viti estrattrici. Si bulina al centro del prigioniero e si fora cieco. Se ad esempio questo è di diametro 10 mm, si fora con punta da sei millimetri così da poter filettare da 7 MA sinistro. Si avvita il bullone preparato da 7 MA sinistro, e lo si fa girare fino a raggiungere il fondo del foro: continuando ad avvitare è il prigioniero che deve girare appunto nel senso di svitarsi.
Alcune ditte costruiscono maschi a filettuatura conica speciale, che filettano e servono essi stessi d estrattori, Ricordarsi, rimontando i prigionieri, di ungere il giletto per evitare il ripetersi il grippaggio.
Interessa soprattutto l'estrazione dei prigionieri qualora si debba spianare la superficie del blocco dei cilindri a causa di deformazioni che abbiano superato il valore di 0,05 mm.
Rammentiamo che normalmente è la testata che subisce deformazioni di entità tale da compromettere la tenuta, mentre le deformazioni dei monoblocchi sono per lo più trascurabili; le cause determinanti possono essere: difetti di lavorazione, brusche differenze di temperatura.