Una moto speciale

➡ «Le sezioni principali del telaio erano ricavate dalle sponde di un camion e si allungavano oltre il cannotto dello sterzo, che veniva in un certo senso abbracciato. Proprio nell’area frontale superiore è collocato il radiatore. La forcella è tradizionale, mentre il sistema posteriore rappresenta un’altra opzione controcorrente»

➡ «Si tratta di un parallelogramma che in verità era già stato sperimentato nel motocross, dove però era stato scartato perché le sezioni posteriori verticali presenti all’altezza della ruota avevano poca luce da terra»

➡ «La conseguenza principale è una moto che in staccata non abbassa l’anteriore, schiacciandosi invece in modo uniforme. A confermarlo è stato Walter Villa, che guidò il prototipo in più occasioni. Secondo lui il feeling era migliore soprattutto sul bagnato»

➡ Questi dettagli, raccontati a Jeffrey Zani dal tecnico e costruttore Giuliano Vernocchi, riguardano l’Adriatica 250, prototipo da GP realizzato dal romagnolo fra il 1979 e il 1980 con la collaborazione di Jan Witteveen, più tardi responsabile del dominio che ha portato l’Aprilia ai vertici del motomondiale nelle classi 125 e 250

➡ Di più su www.jeffreyzani.com

Confermo in toto quanto dici nel titolo. sono dei pionieri e degli inventori e, soprattutto degli innovatori.
Quando ho visto quella sospensione posteriore ho iniziato ad immaginare tutti gli effetti del movimento proprio in staccata.
E' ingombrante ma l'effetto deve essere davvero strabiliante.
Bravo Ciro a portarci questi stralci di cronaca motoristica e di storia della capacità ingegneristica italiana.

molto particolare,non la avevo mai vista!!!

molto particolare , mai vista ne sentito parlare fino ad adesso
sarà interessante leggere tutta la stori di questa motocicletta

Sul genio e l'inventiva dell'italico ....... in ogni senso e/o aspetto della vita .... non si discute