storia, mi hai fatto cercare altre 2 mie vecchie storie:
"LA FUTA"
Imboccammo la Futa e cominciavo a domarla e lei stava al gioco: andava dove volevo io, faceva quello che volevo io.
Giocavamo a dottore e ammalato e una volta tanto nella mia vita il dottore ero io.
Soprassediamo sulla indescrivibile bellezza del paesaggio: marmellata di foglie secche ai lati della strada, ghirigori di luce filtrata, l’Appennino in lontananza ed i fagiani in fuga dalle pallottole.
Su una delle più belle curve la “rossa” perde qualche colpo…
Lì per lì imputo la cosa a uno sbaglio di marcia o che so io, ma la cosa si ripete un attimo dopo.
Tosse e starnuti dimostrarono di lì a poco con assoluta evidenza sintomi da.....
“entrata in riserva”……
Silenzio, fruscio in discesa rotto da un ululato che mi ha fatto avanzare ancora di qualche metro con la visiera completamente appannata…
Il parziale segnava 47….
MORTO CHE PARLA.
"indossava un casco"
Anni or sono, quando ancora mi preoccupavo di cosa avrei mangiato l'indomani all'asilo, me ne stavo andando un po' a zonzo con mio padre su una fiat 600 d.
Ad un certo punto la bellissima 600 si ammutolisce, mio padre apre il cofano e scende per dare un'occhiata, dalle facce che faceva si capiva che non sapeva nemmeno da dove cominciare e dopo alcuni minuti di sacramenti ecco spuntare da una curva un signore con una grossa moto.
Appena ci vede si ferma, lo guardo in faccia ma non si vede, non capivo cosa avesse in testa ma poi ricordai che mio zio ne indossava uno quasi uguale, era un casco, se ne vedevano ben pochi in quegli anni.
Ascoltò mio padre poi si mise a trafficare dentro al cofano, dopo dieci minuti fece un cenno a mio padre lui salì in macchina e provò ad accenderla......
La nostra 600 partì in un lampo.
Mio padre non sapeva come ringraziarlo, scese per parlargli ma lui non c'era più.
La cosa strana è che in tutto quel tempo non si tolse mai il casco dalla testa.
Appena in macchina chiesi a mio padre se conosceva quel signore e lui mi rispose “Dino”, allora gli chiesi perché non si era nemmeno tolto il casco e lui mi rispose così:
Sai Sandro? oggi tu hai avuto l'onore di conoscere e vedere l'Uomo col casco. Nessuno sa che faccia abbia e nessuno sa come si chiama o se abbia un nome. L'Uomo col casco va in giro per il mondo ad aiutare le persone in difficoltà, gira e gira tutto il giorno con la sua moto e mentre gira libero e felice cerca di aiutare tutti quelli che si trovano sul suo cammino. Lui non guarda in faccia a nessuno, a lui nessuno è antipatico, nemmeno quelli antipatici. Tutti accettano il suo aiuto, forse perché non sanno chi è, forse perché non sanno da dove viene o forse perché non l'hanno mai visto pregare nessun Dio. Quando allunga le mani le persone gliele stringono, non si fanno scrupoli o domande, forse perché ha i guanti e non si vede se è abbronzato o chiaro come il latte. Nessuno sa quanti anni abbia, alcuni mormorano mille, altri tremila, nessuno lo sa, ma tutti sanno che possono contare su di lui. L'Uomo col casco non parla nessuna lingua, non mangia un unico cibo, non guarda solo un orizzonte. Lo sai che l'Uomo col casco saluta le piante? le conosce tutte e tutte conoscono lui. Si dice in giro che non dorma nemmeno la notte, si dice che la notte la passi aiutando le lucciole che si spengono, lui le riaccende e gli ridà la voglia di vivere. L'Uomo col casco è una persona eccezionale Sandro
ma papà... io non capisco..... perché mi hai detto queste cose?
perchè un giorno non lontano sarete in molti ad indossare un casco... e allora capirai.
_______
Ciao Papà, Ciao Mamma...
[Modificato da redflyer 08/02/2016 11:10]
--
Sandro, Duca 888 Sp4 "BARNSTORMER"
Multistrada 1000 (1100 lievemente taroccata) "MANFRED III"
Honda Dominator '89 "POSTATOMICO"
Presidente del club PPCSP
==========================
"Mi rendo conto di essere crudo e spiacevole,
ma non siamo quì per fare balletti da salotto,
ne per sentire racconti di favole"