00 16/12/2010 22:42
Bene ed ora che vi ho incuriosito con il titolo starete pensando "Ecco, l'ennesima sparata che poi non funziona".
Stavolta no, la cosa funziona, eccome [SM=g27823]

Premesse:

La modifica che ho fatto non è farina del mio sacco (magari!!) ma è spiegata nel libro di Facchinelli “Elaboriamo il motore – Manuale teorico pratico per l'elaborazione dei motori a quattro tempi” che forse molti conosceranno, è una modifica del carburatore, e si chiama tecnicamente “Riprofilatura della farfalla”.

Il lavoro serve per migliorare il rendimento del carburatore mediante la modifica del profilo della farfalla, la lavorazione aerodinamica dell'alberino porta farfalla e delle viti relative, e la lavorazione dei condotti.

E' una figata perché tende a non modificare pesantemente ma solo ad ottimizzare ciò che in fabbrica è stato fatto con parametri industriali, ed è fattibile anche da uno come me che con la meccanica si diverte ma non ha una grossa esperienza.

Nota: il carburatore dopo questa modifica risulta modificato in modo quasi permanente, a meno che non abbiate una farfalla di scorta. Quindi sarebbe meglio avere un carburatore in più da lavorare, si sa mai...

La potenza acquisita si sente, eccome, anche se non so quantificarla. Facchinelli nel libro parla di un afflusso di aria del 10-15% in più rispetto al carburatore di serie (anche se mi sembra un po' troppo), oltre ad un sensibile miglioramento dell'aerodinamica.
Sicuramente il carburatore originale in quanto ad aerodinamica fa un po' schifo. Farfalla con il bordo a spigolo, alberino quasi quadrato e due belle viti a testa cilindrica che sporgono oltre un millimetro sopra e un altro sotto. Se consideriamo che in un carburatore l'aria passa a circa 400 metri al secondo queste cose in uno spazio di pochi cm provocano delle turbolenze non trascurabili. Ottimizzando questi profili si ottiene un incremento di potenza dato sia dal fatto che l'aria incontra meno ostacoli e quindi meno resistenza, sia dal fatto che riprofilando i bordi della farfalla si aumenta il passaggio dell'aria.

Ma passiamo alla realizzazione:

Si comincia con lo smontare tutto. Io ho approfittato anche per pulire il carburatore. Per lo smontaggio e pulizia vi rimando ai due ottimi articoli di Ettolo nell'area Fai da Te.

Cominciamo svitando le due viti che tengono la farfalla, così questa si sfila via ruotando l'albero e tirandola delicatamente, facendo attenzione perché la farfalla si riga molto facilmente.
A farfalla rimossa si toglie la rondella che tiene fermo l'albero e si sfila via quest'ultimo. Per prudenza l'ho smontato e rimontato un paio di volte per ricordarmi come è posizionata la molla, anche se in realtà è fissata in modo da permettere un unico modo di rimontaggio.


Nella foto 1 l'alberino già smontato.

Attenzione!! Prima di limare guardate con attenzione la farfalla di profilo. Il sopra e sotto sono indifferenti, ma il bordo non è perfettamente dritto, e va limato seguendo la stessa direzione dello svaso che c'è già. Ricordatevi che se limate dalla parte sbagliata dovete buttare via la farfalla.

Ho provato a fare una foto del profilo. Non è chiarissima, ma si vede che tenendola in verticale il bordo non è diritto ma leggermente obliquo.


Per facilitarmi il successivo lavoro di limatura ho segnato con il pennarello indelebile il bordo della farfalla (foto 3), e sui bordi superiore ed inferiore ho fatto un segno a mezzaluna un po' più largo di quello che va limato via, per avere un riferimento (foto 4). Son ripetitivo ma se si sbaglia e si lima troppo si butta via la farfalla, quindi.. prudenza!
A questo punto MOLTA calma, MOLTA pazienza, una lima da ferro abbastanza piccola e fine, limare e misurare e poi, a smussatura finita, carta vetra finissima. Io ho usato la 500 con il gasolio, però si può fare anche di meglio.


Nella foto 5 si evidenzia come a limatura ultimata sia rimasto un leggero bordo sia sulla parte superiore che (importante!) sul bordo della farfalla. L'importante è NON farla a lama di coltello perché la lama di coltello nei passaggi di aria fa turbolenze. Non a caso anche i condotti si lavorano allo stesso modo.


Uno dei due lati finito e lucidato. L'altro lato va fatto il più possibile uguale, con lo smusso dall'altra parte.


Vista di profilo dei due smussi...


Lavoriamo ora le viti e l'alberino. Per le viti non me la sono sentita di limare le originali, e ho preso delle normali viti in acciaio, che ho tornito, anche qui con molta pazienza, prima con il flessibile e poi con il Dremel e la lima. Facchinelli dice di eliminare completamente la testa dopo aver fissato le viti. Ho preferito lasciare un pochino di testa, arrotondandola il più posibile, e facendoci un taglio per il cacciavite, per poterle smontare in caso di bisogno. Oltretutto i fori dell'alberino sono filettati solo da una parte, e dall'altra è la testa della vite che fa tenuta. Quindi togliendo la testa la vite farebbe presa sull'alberino solo da una parte.. Non mi fido.


Nella foto 8 vediamo a sinistra la vite originale, al centro quella già lavorata, e a destra una vite nuova prima della lavorazione.
Per l'alberino, che già di suo non è fatto malissimo, basta semplicemente smussare un po' i bordi. Anche qui lima da ferro fine, e poi carta vetra 500 o similare, con il gasolio.


Nella foto 9 l'alberino lavorato e una vite vecchia a confronto con una nuova, viste da sopra, di profilo, e di sotto. La differenza aerodinamica è piuttosto evidente.. Per finire il lavoro ho montato le due viti sull'albero senza la farfalla e ho lavorato il tutto assieme, cercando di aerodinamicizzare il più possibile prima del montaggio.

Già che c'ero, ho dato anche una pulita e lucidata al condotto del carburatore.



A specchio (o quasi, non avevo la 1000) la trombetta di ingresso dell'aria, e leggermente rugoso il condotto di uscita (carta vetra 40 fatta girare lentamente) dopo aver smussato le piccole imperfezioni.



Ultime fasi: si pulisce bene il tutto e si rimonta, facendo attenzione quando si infila la farfalla nell'alberino. E' delicata e si riga con nulla. Si mettono le viti provvisoriamente e si prova a ruotare il meccanismo, controllando che non abbia giochi e che chiuda bene (vedi foto 12 e 13). Se è montato giusto guardando in controluce a farfalla chiusa non passa luce.
Per fissare le viti, visto che non sporgono dall'alberino e quindi non si possono ribattere come ha fatto mamma Honda con quelle belle viti paciotte che sporgevano di un millimetro per parte rovinandoci il passaggio dell'aria, ho usato del frenafiletti forte. Poi una bella stretta, per quanto si può.
Si lascia asciugare il frenafiletti e si può procedere al montaggio del carburatore.



Risultato: POTENZA!
Niente di strepitoso, però..
- In apertura ha più potenza. Poca, ma c'è e si sente
- Il motore gira meglio
- Impenna! La mia, che dopo aver messo il pignone da 16 fa i 140 ma non si alzava neanche a pregarla, dopo questa modifica ha manifestato di nuovo una gradevole tendenza all'impennata, e non bisogna neanche cercarla troppo, ieri in curva ho dato una bella manata al gas e fra un po' mi pianto, si è quasi staccato da terra l'anteriore :-)
- L'allungo è migliorato tantissimo, “Tira” molto di più di prima e sale di giri molto più velocemente

Il tutto a costo praticamente zero.

Nota importante: modificando il carburatore si migliora il passaggio dell'aria in generale e, nelle prime fasi dell'apertura, ne passa anche di più.
Vanno quindi aumentati i getti e rifatta la carburazione -
Sinceramente nella mia devo ancora fare delle prove, avevo già messo il getto da 160 al posto del 155 originale perché avevo già il filtro aria Ferracci, dovrei fare delle misure accurate.
Ma questa è un'altra storia, e mi serve la sonda Lambda della Koso :-)

Buon divertimento

Fab
[Modificato da Fabrix68 16/12/2010 22:52]