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Honda Dominator Dominatoristi originali... dal 20/12/2004

Val Seriana a Val Taleggio

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    luka 79
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    Cinquantino
    00 21/03/2005 11:22
    Voglio provare a raccontare il mio giretto di ieri.[SM=g27818]
    Niente di particolare solo un percorso da 200Km fatto in una mattina di fine inverno che racconta cos'e' per me la mia moto.
    Chiedo fin d'ora scusa se solo un po' lungo ma voglio provare a descrivere sensazioni e ricordi, magari qualche consiglio per chi e' della zona.[SM=g27823]

    La mia intenzione era di svegliarmi prima ma ieri sera mi sa che ho fatto qualche bisboccia di troppo e cosi'... tutto sommato le otto vanno bene. Cosi' mi alzo veloce, trangugio una maxi colazione, mi infilo i vestiti pesanti e via, non c'e' tempo da perdere perche' ho promesso a mamma' di mangiare con lei e difficilmente perderei i suoi manicaretti. Apro il garage, l'arietta e' frizzante ma non fredda e il cielo e' un po' grigino, non so se trovero' una giornata estiva come quella di ieri. Dal mio paesino comincio a scendere a Como, gli stradoni sono quasi vuoti: qualche macchina assonnata, qualche smanettone e la Domitilla che pero' e' ancora freddina. Gli do' una scaldata sulla Madruzza, una salita da un Km scarso che si piega un casino. Poi mi cullo sulla statale che da Como porta a Lecco. Sta' salendo una leggera bruma ma il paesaggio resta perticolare; credo di aver fatto questo tratto troppe volte per emozionarmi ancora al fascino di questa strada che costeggia i laghetti di Pusiano e Annone che la mattina sono due specchi mossi solo da qualche pigro germano mentre si corre dritti verso il Resegone (montagna cara ai lettori del Manzoni come a tutti i brianzoli). Devo solo stare attento perche' in alcuni tratti i limiti minacciano l'equilibrio ma ho appena pagato l'assicurazione e vorrei che per questo mese fosse l'unico esborso. Dopo un tratto di superstrada entro in Lecco. Mi fermo, do' un'occhiata al cielo plumbeo, una al lago grigio (peccato perche' domenica scorsa sembrava la maglia della nazionale!) e decido per i tornanti.
    Mi lancio con rispetto reverenziale sulla Lecco Ballabio, strada mitica per il motociclismo e per i guzzisti, qui trovo una bella colonna di macchine con un pullman a capofila; un po' di sorpasi e via, con le pareti rocciose di un inconsueta maestosita' perche' la nebbia ne nasconde la sommita'.

    Arrivo a Ballabio e vengo travolto dalla ValSassina che mi corre incontro con i suoi larghi prati. Prendo subito per la Colma di S.Pietro (1300 mslm) che l'indicazione da' aperta ma appena lascio la statale capisco a cosa servono le enduro stradali perche' al primo tornante scopro che qui l'inverno e' tutt'altro che finito e che la strada resta viscida: preferisco lasciarmi sfilare in un prato. Affronto il resto della strada con prudenza concentrandomi sui paesini che mi lascio via via alle spalle. Qui sono venuto qualche volta a sciare e dunque so che panorama si potrebbe avere su tutto il massiccio del Grignone se non ci fosse la foschia (peccato).
    Arrivato a Maggio e superata la partenza della funivia mi infilo su per la stretta strada da una decina di Km che conduce al passo. Alcuni tratti sono entusiasmanti perche' l'asfalto e' discreto ed il susseguirsi delle strette curve (poche delle quali tornanti) e' mozzafiato. Per di piu' la strada e' tutta per me e in tutta la salita ho incontrato solo un paesano (contadino ndr) e nessun'altro. La strada degenera poco alla volta fino a che mi appare il passo coperto da un fitto manto di neve (cazzzz). L'ultimo tratto (un paio di Km circa) era coperto da un dito di sabbia e il manto era cosi' sconnesso che ho seriamente pensato che fosse uno sterrato, confesso che, nonstante la fatica, mi sono divertito un casino anche senza riuscire ad andare veloce. Alla fine (putroppo) scollino tra due ali di neve e scopro che il ristorante e' normalmente aperto e ci sono decine di moto parcheggiate fuori, quasi tutte GS, tutte sporche, poi guardo me e scopro che sono marrone fino alle ginocchia e che la mia mitica Domitilla non sembra lontana parente di quelle da urlo che ho visto sul forum negli ultimi mesi. Mi fermo per fare quattro chiacchere e qualcuno arriva dall'altro versante e mi consiglia di fare attenzione. Appena mi rimetto in moto mi accorgo che il versante bergamasco ha un panorama molto diverso con colline piu' dolci e pascoli quasi verdi ma non mi devo distrarre troppo perche' la strada e' piena di enormi sassi staccati dal freddo recente.

    Sono entrato nella Val Taleggio patria indiscussa dell'omonimo formaggio e nonostante l'ora non sia quella di pranzo il mio naso inconsciamnete cerca profumo di polenta; per fortuna non trova niente altrimenti finisce che la mamma si lamenta perche' mangio poco a pranzo. Il fondo della strada e' decisamente migliorato e mi lascio andare ad una guida sprint scorrendo i paesi di Vedesta e Odda con una vista stranissima sulla frazione di Sottochiesa che sembra spaccato in due: decisamnete una discesa rilassante. Punto direttamente a S.Giovanni Bianco perche' un mio amico mi aveva parlato dell'orrido che bisogna attraversare. Io saro' eternamente grato a quel ragazzo perche' la scena e' incredibile: improvvisamnete comincia a far freddo forte e benedico la scelta di mettere i guanti in versione Super-Gennaio, l'aria si fa umidissima e anche la strada e' bagnata come se avesse appena finito di piovere. La strada si infila in un canyon scavato dal vicino torrente che pero' e' ancora parzialmente ghiacciato e che quindi presenta tre o quattro cascatine di ghiaccio proprio belline; la strada continua a saltare da una riva all'altra, passando sotto alcuni massi e insomma... una figata, peccato che alla fine e' finito, ma io me ho girato la moto e me lo sono rifatto perche' volevo vederlo nell'altro senso.
    Alla fine mi rassegno e scendo a S.Giovanni (Val Brembana): conosco gia' il posto perche' c'ero stato facendo un motogiro per tutte le valli bergamasche e qui ero salito in Val Serina. Giro che tra l'altro consiglio a tutti perche' nasconde bellezze pari a quelle di alpi dal nome molto piu' altisonante. Arrivo sulla statale e scelgo d'ardire: provero' a vedere se il passo S.Marco e' aperto. Il passo (circa 2000 mslm) collega la Val Brembana con l'amata Valtellina e dovrebbe offrire un panorama sul Pizzo dei Tre Signori. Risalgo allora la Val Brembana verso nord. La strada e' veloce e larga e in un attimo sono a Olmo al Brembo. Qui scopro che il passo e' chiuso (ho sperato fino alla fine), decido di entrare in un bar per decidere il da farsi. Gli autoctoni parlano uno strano idioma che penso discenda direttamente dall'armeno, mi guardano strano perche' hanno visto la Domitilla targata Co, decido di uniformarmi e nonstante lo stomaco vuoto mi bevo un bianco sporco Campari. Gli indigeni diventano molto familiari e mi garantiscono che non c'e' modo per passare di la'. Avvisato in sogno di non tornare dalla stessa strada scelgo di scendere tutta la valle fino a Bergamo per poi tornare direttamente a casa. La strada e' larga cosi', l'asfalto e liscio cosi' ma cazz. c'e' il 50! che palle! va bhe mi concentro sul panorama che pero' va sempre piu' peggiorando. Non so perche' ma mi intrisco quando capisco che sto tornando a casa. Raggiunto Bg prendo la statale per Como ma col senno di poi era meglio spendere 3 Euro d'autostrada ed evitarmi la traversata della Brianza.
    Arivo a casa con un quarto d'ora di ritardo, la mamma mi fara' il cazziatone, poi guardo il fantastico mezzo, tutto sommato ne vale la pena.

    [Modificato da luka 79 21/03/2005 11.46]

    [Modificato da luka 79 21/03/2005 11.50]

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    -- Max --
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    Cinquantino truccato
    00 21/03/2005 13:03
    brrr pelle d'oca... grande [SM=g27811]
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    TOLDESSA
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    Cinquantino
    00 21/03/2005 17:15
    CComplimenti!Quand'e' che mi ci porti??
    Spettacolo[SM=x653535]
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    oskino
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    Cinquantino
    00 15/04/2005 21:49
    che bello
    Ciumbia,ho appena letto la tua poesia,(era un pò che non entravo in questa sezione)mi sono quasi emozionato[SM=x653535]
    Penso proprio che la prossima volta ti vengo dietro...[SM=g27828][SM=g27823]


    oskino