00 26/10/2020 20:47
Ottimo, finalmente il DomiCamel avrà' un fratellino...

Un po' piu' anziano a quanto vedo... Facente parte della spedizione del 1988 in Zaire (vedi il video realizzato da un amico e da me montato su YouTube: www.youtube.com/watch?v=m_MnqtuH6d4)

Peccato che in tutti questi anni che sono trascorsi, ne e' stata stravolta l'estetica e violentata la meccanica, ma confido nelle sapienti mani di Ciro per ridargli la dignità che si merita!

Peccato anche che non gli si potrà' mai piu' ridare la targa originale di Atessa (CH), visto che e' stato ritargato Roma 😱😱😱😱... un vero peccato!

Pensavo che sarebbe davvero bello riuscire piano piano a recuperare l'intera flotta dei Domicammelloni, anche se dispero che se ne riescano a trovare degli altri, ed ancora di piu' dispero che se ne trovino di interi...🤔

Comunque, grazie a questo ritrovamento anche la prima edizione del 1988 sarà di nuovo rappresentata visto che il mio, l'unico restaurato e marciante fino ad ora, appartiene al lotto del Peru' nel 1989.

Quasi nulle le differenze:

Per lo scarico infatti, nel Peru' Honda scelse il Paris-Dakar di Arrow.
Quella fu infatti per Arrow il primo importante collaudo sul campo di quel terminale due in uno dedicato al Dominator.

Altre piccole differenze si riscontrano nel RoadBook, dove in Zaire si uso' il Ramirez azzurro mentre in Peru' si montava un Acerbis (identico al Ramirez) ma bianco.

Nel mio esemplare ho poi trovato una artigianale protezione in lamiera della pompa freno

In quanto a sospensioni il mio ha la molla ammortizzatore piu' lunga e maggiorata che aumenta leggermente il SAG e alza di poco il retro treno. Magari anche nella prima edizione fecero le stesse modifiche per renderli performanti.

Infine, va detto che in Peru' i due equipaggi spagnolo ed italiano gareggiarono senza targhe montate. Per distinguere le varie moto si usava replicare il numero di targa con pennarello sul lato del serbatoio supplementare Acerbis sul portapacchi. Purtroppo pero' dopo qualche guado si cancellava tutto!
Questo per evitare che si perdessero come accadde per alcune in Zaire.

Tutto il resto della parte meccanica e ciclistica era strettamente di serie. Del resto Honda ci teneva appunto, come primario obiettivo, a dimostrare che i suoi prodotti, cambiando solo le gomme e rinforzando le sospensioni, fossero "ready to race" !

La differenza lo fece il "manico" dei piloti, a cui va il mio massimo rispetto! 👏👏👏
(tranne che ad uno, in Zaire, tale S.L. attualmente condannato e latitante, che balzo' agli onori della cronaca anni dopo per aver mandato sul lastrico qualche migliaio di famiglie, nella bancarotta fraudolenta di Eutelia... ma questo e' un altro film)