00 04/05/2020 23:53
tra me e Claudio ci sono un pò meno anni, siamo più vicini, ma anche io mi ricordo i fori per i calamai nei banchi di scuola. banchi doppi, con intelaiatura di tubi di acciaio e sedile di legno ribaltabile, tipo uno strapuntino. ogni banco si attaccava a quello davanti e a quello dietro, così la fila era tutta rigida.

anche io ho cominciato le elementari con le classi separate, anzi erano proprio due scuole con tanto di nomi diversi ed entrate diverse, sebbene il palazzo fosse lo stesso. mi pare solo in quarta o in quinta, per legge, le classi diventarono miste. il mio maestro, un omone pelato e molto severo, il primo giorno dell'anno ci fece un discorso sulle classi miste, dichiarandosi soddisfatto che la nostra classe non lo fosse. era seccato dalla novità e decretò che le femmine erano lamentose. nessuno di noi lo contraddì, anche se in molti avremmo voluto qualche bambina in classe. quando ci si spostava dalla classe per andare in cortile, o all'aula di musica, si "marciava" inquadrati, tipo piccoli soldatini.

e mi ricordo che a 8-9 anni andavo a scuola da solo, con in tasca 50 lire per la pizza, che si comprava dal fornaio che era di strada. anche se vivevo a Roma, in un quartiere abbastanza popolare, erano pur sempre gli anni 60 e la vita di quartiere era molto intensa.

ricordo che andavo a comprare le uova in un negozietto, e che mi venivano incartate col giornale. non l'intera pagina, ma solo il pezzo che serviva. il resto sarebbe servito per un altro cliente. e lo zucchero, veniva venduto a peso in un cartoccio di carta. per il vino, c'era il vinaio che lo vendeva sfuso. sciacquava il boccione (che lo portavi tu vuoto) con l'acqua, e poi dalla botte versava il vino. ogni tanto, arrivava il camion con le botti più grandi e lo riforniva. il tubo tra il camion e la botte del vinaio correva in terra sul marciapiede, ed era un semplice tubo per annaffiare di gomma. in pratica, una coltura di batteri di ogni tipo, ma andava bene così.

non tutti avevano le pistole giocattolo, e quindi a guardie e ladri si giocava quasi sempre senza. appena vedevi il "nemico" puntavi il dito e facevi "pam: morto Luca!" e quello, borbottando, si ritirava. eravamo dotati tutti di mira infallibile: uno sparo, un morto. manco il più feroce dei cecchini ci eguagliava... vinceva chi rimaneva vivo per ultimo. io morivo sempre subito...

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