Report: Il dossier sui veicoli storici

Stasera su Report c'è un servizio sui veicoli storici che getta sicuramente molto discredito sui mezzi storici.
Già il titolo "Autosconto" può far immaginare il taglio che hanno dato al servizio.
Possiamo aspettarne delle belle.

www.rivs.it/news.php?id=1954

Ho appena finito di vedere la puntata e il servizio denunciava che di fatto non esiste una lista di veicoli definiti ''di interesse storico'' che quindi può usufruire di agevolazioni fiscali, bensì qualsiasi veicolo ''vecchio'', cioè passati un determinato numero di anni dalla prima immatricolazione, semplicemente facendo domanda e presentando foto e bollettino pagato può diventare automaticamente storico.
Ciò riduce il certificato di storicità ad uno sconto per veicoli vecchi che molte volte di interesse storico non hanno proprio un bel niente se non la somiglianza a dei reperti archeologici.
In più sottolineavano il fatto che per ricevere il certificato bastano nella maggior parte dei casi delle foto che non sono difficili da falsare e che per di più il certificato ha una valenza indeterminata una volta emesso.
Sono cose che gli appassionati del settore auto-moto d'epoca conoscono già benissimo e a rimetterci sono proprio loro che invece il proprio mezzo lo trattano con cura e reale interesse storico. IMHO

Tutte cose sapute e risapute nel settore.
Il problema è che a passare da 30mila a 200mila iscritti pere la sola ASI in 10 anni e che l'aumento vertiginoso di incidenti non potrà che avere ripercussioni negative sul vero settore storico.

la colpa di chi è? delle compagnie assicuratrici! e del bollo!1

Da sempre sostengo che lo Stato NON deve delegare ad Enti esterni competenze che hanno una ricaduta fiscale.

ASI ed FMI (non so se l'iniziativa per i veicoli storici dell'ACI sia effettivamente partita) sono Club riconosciuti come Enti morali di diritto privato per decreto (o simile), hanno delle strutture e procedure poco trasparenti che insieme alla cronica inefficienza ed incompetenza delle Motorizzazioni Provinciali hanno reso la situazione esplosiva.

Un po' di pulizia ed un'organizzazione del settore degna di un Paese civile non farebbe male

siamo italici....e le cose più semplici riusciamo a complicarle.
con l'informatizzazione , anzichè eliminare decine di carrozzoni mangiasoldi, siamo riusciti a crearne ancor di più.

dove sta la difficoltà di controllo, quando ho inoltrato due foto della moto associate a un libretto di circolazione , ho già chiuso la pratica.
le foto digitalizzate, possono essere riesumate da qualsiasi ente/istituzione/ministero/....quello che è preposto a un eventuale controllo.
basta un misero tablet fra le mani di un qualsiasi vigile urbano se non finanziere per richiamare e verificare quello che è stato certificato (a suo tempo già verificato attraverso un solo e unico data base).

ma sarebbe troppo facile, come potrebbero sbafare aci/motorizzazione/provincia insieme ad asi/ufficio entrate/equitalia.....etc.

Volevo rendere noto anche il fatto che dei disonesti fanno da moto iscritte d'epoca (tante dominator tra l'altro) dei "CafeRacer", cosa veramente truffaldina. Questo fatto, naturalmente potrebbe indurre qualche politichese a rivedere il sistema moto d'epoca a discapito degli onesti. Dobbiamo fermare in qualche modo questa negativa usanza prima che sia troppo tardi. Sarei dell'idea che l'ente preposto a spot facesse dei controlli anche dopo l'avvenuta iscrizione. Perchè si deve sempre rovinare tutto quello che va abbastanza bene.C...o!
Ciao a tutti i bravi Dominatoristi.