Da "nati per la moto"
L’ex pilota professionista Leopoldo Tartarini progetta, assieme all’amico Giorgio Monetti, un giro del mondo in motocicletta.
In sella alle loro 175cc della casa di Borgo Panigale, i due giovani avventurieri partirono da Bologna il 30 settembre 1957.
Il viaggio duró un anno.
60,000 Km e 35 paesi, 5 Continenti.
Per contrastare il freddo rigido dell’Europa dell’est, i due amici si cosparsero il corpo col grasso della catena, escamotage utilizzato dai nuotatori della Manica.
“In Siria abbiamo passato dei brutti momenti – scriveva “Poldino” alla madre – perché c’è la guerra e ci sono i partigiani su tutte le montagne che saltano fuori con i mitra”. Ma, “appena sentono che siamo italiani ci lasciano passare dappertutto”.
“In Indonesia, a Giakarta, dopo la strage di olandesi e cinesi, i due vennero arrestati come sospette spie”.
In Venezuela furono bloccati per giorni alla frontiera a causa della rivolta che portò Betancourt alla guida del Paese.
In salita sulle Ande si spinsero a vicenda o portarono le moto a braccia, facendo le discese a motore spento per risparmiare carburante.