redflyer, 03/05/2010 9.12:
sono aste e bilanceri, albero a cammes calettato direttamente sull'albero motore (più che albero a cammes direi somigli più ad una lama di sega con denti arrotondati.
il manuale d'impiego del p 51D sconsigliava il decollo a piena potenza in quanto il timone non sarebbe stato in grado (relativamente alla bassa velocità) di gestire l'imbardata provocata dalla coppia del copmlesso motore/elica.
in poche parole si decollava al 60/70% di manetta per poi (volendo) dare fondo ai cavalli...
la sinfonia reale erano gli scarichi liberi e lo scampanellio dei pistoni contro i cilindri, tutti i motori aereonautici prevedono giochi d'accoppiamento per quei particolari misurabili in millimetri
(è preferibile rabboccare l'olio piuttosti che avere un prericoli di grippata considerando che le temperature subiscono vairazioni anche violente a secondo del tipo di volo e del tempo atmosferico.
il motore che montava l'aereo chi ho pilotato era un Packard Merlin V-1650-7 da 1.700 cavalli circa senza overboost.
l'aereo, alleggerito dell'armamentario bellico, sfiorava i 450 nodi
p.s. possinammazzallo....
p.s. il motore montato nel carro armato era uno stellare orna non ricordo il tipo, probabilmente era identico a quello del texan T6 (460 cv.)
Beato te zio che hai potuto godoere di queste esperienze.
Conordo sul discorso aste e bilanceri per i motori radiali classici,ma visto che nel caso del castello valvole a sistema rfvc del motore in foto,penso che la distribuzione si complichi un po di piu.