Eccomi ragazzi, con la cronaca del raduno 2009.
Quest’anno inizio raccontandovi il nostro tormentato rientro in quel di Torino, perché è stata dura, ma ce l’abbiamo fatta!! Ore 10,00 del 3 maggio “Casa Piemonte” è pronta alla partenza, Dommy74, Mario_domy, Domi-hover, Paolinuz & Michy, ci tengono compagnia per parte del viaggio Tommivigor & Elisabetta. Fino a Sarzana tutto regolare, fermate d’obbligo per carburante e sigarette, poi la pausa lunga per pranzare e salutare Elisabetta e Tommy che prendono la loro strada verso il ritorno. Fino a lì qualche km di traffico intenso, ma sopportabile.
Dopo i saluti riprendiamo il nostro viaggio che dopo pochi Km si trasforma in lento passeggiare tra due corsie di macchine sotto le gallerie Liguri…al passaggio di un auto medica Ivan si apre il suo varco e lo perdiamo di vista, ma Ivan è Ivan e quindi già si sa, non si può pretendere che stia buonino dietro a tutti… poi è la volta di carro-attrezzi scortato dalla Polizia, lì il varco tra le macchine si apre anche per noi e riusciamo a superare Genova lentamente ma senza fermarsi. A fermarci arriva però un bel temporale a Genova Pegli, decidiamo di sostare giusto per attrezzarci da pioggia, nel frattempo Ivan chiama TOT volte per avvisarci che è fermo sul ciglio della strada, prima di una galleria, senza la catena…Ivan disperato chiama all’infinito, teme che noi non seguiamo il suo consiglio di non prendere la Serravalle, Paolinuz ha messo il telefono nel bauletto per non fargli prendere l’acqua e quindi non sente, meno male che Mariuccio nostro sempre all’erta dopo la milionesima vibrata sul petto decide di fermarsi e rispondere.
Dopo 7 Km durante i quali la pioggia temporalesca si è ri-trasformata in SOLE troviamo il nostro Ivan a bordo strada, fortunatamente con uno spiazzo abbastanza grande per poter lavorare in tranquillità, ma la cosa più bella eravamo io e Hover che fotografavamo il tutto!!!
Dopo circa 35 minuti il problema è risolto, catena cambiata e di nuovo Sole splendente.
Meritata ultima sosta con pieno di benzina e via verso casa.
Arrivo previsto slittato di un paio d’ore ma siamo comunque contenti perché c’è ancora luce e siamo ancora abbastanza sani.
Per i saluti e ultime deviazioni di strada ci si ferma a Villanova d’Asti, al momento dell’ingresso in autogrill la Principessa si spegne ma subito riparte, ci si saluta con il mezz’uomo Ivan e Mario che proseguono, con noi rimane Claudio che in teoria ci deve accompagnare fino in officina.
La Principessa non risponde più, niente, non parte, singhiozza ma non piange…e ci lascia talmente di stucco che non abbiamo parole. Prova della candela, verifica benzina e olio…niente, manco con la pedivella, manca di compressione (parole del Paolinuz, io non c’ho capito un’acca, ma ho sempre tenuto compagnia alla Principessa e al Paolinuz).
Mobilitiamo l’ACI, ma nel frattempo anche amici e conoscenti muniti di furgoni, carrelli, monopattino, barca, qualsiasi cosa pur di far uscire la moto dall’autostrada! Dopo un’ora di attesa durante la quale l’omino dell’ACI ci chiama 3 volte per dire che ritarda, poi che ci può lasciare solo fuori dal casello, poi che c’è un incidente e ci porta ad Asti, Paolo è quasi convinto a spingersela per 1 Km…a quel punto riprova a farla partire, continua a singhiozzare, ma a un certo punto un colpetto di tosse, una botta della miseria e il sorriso ricompare sul mio viso. In fretta e furia casco e via…i 25 Km più lunghi del nostro viaggio, con la moto sempre in accelerazione per evitare di farla spegnere, santissimi semafori di Chieri che hanno il timer con i secondi che mancano al cambio di colore, e poi sospirone di sollievo all’uscita del traforo di Pino, da lì è SOLO PIU’ DISCESA e in qualche modo a casa si arriva.
Ecco, ce l’abbiamo fatta, siamo a Torino e l’unica cosa che ci può distrarre dal pensiero “Che cavolo è successo? Sembra morta come quella di Piermiri” è ricordare i due giorni precedenti trascorsi in piacevole compagnia.
Il venerdì è stato il giorno degli arrivi di molti anche se qualcuno era già in quel di Casteldelpiano dal 30 aprile, ma in linea di massima il gruppone si è formato venerdì 1° Maggio.
Tantissime moto, tanta bella gente, e siamo tutti nello stesso posto, divisi in carinissime casette (un po’ calde veramente…), con il parcheggio per le moto, con la mitica Sig.ra Giovanna e il marito ultraottantenni entrambi, con esperienza di campeggio di tutta una vita, che si è tranquillizzata solo all’arrivo del Sig. Caimotto!
Il primo volto che ci accoglie è quello di Ettolo, anche lui arrivato da poco, poi sparsi un po’ per il campeggio ritroviamo tanti amici dello scorso anno e diversi nuovi amici, e finalmente qualche donzella in più. La cena del Sabato sera è stato un bel momento di aggregazione, nonostante il cibo non fosse un granchè, siamo stati insieme, ci siamo mischiati tra i tavoli, abbiamo ricevuto i gadgets (a proposito, chi è lo str@ che li ha rubati a IVAN???????????) e ci siamo divertiti a prendere in giro ora uno ora l’altro, convention sull’uso dello spessimetro per la regolazione delle valvole (che se non è ben capito è meglio da affidare ad un meccanico…questo ho capito di tutto il discorso…) e foto buffe. Il seguito della serata è diversificato, io personalmente vado a nanna, ma molti continuano la festa in camera o in birreria al paesello, quattro chiacchiere fuori dal ristorante, poi dormitina, insomma è di nuovo giorno…e io lo capto dalle voci di Peppemix, del Camogli, di Gilbo e di Mario_domy che alle 8 del mattino stanno già lì a parlare di moto! Grazie ragazzi, è stato un risveglio piacevole! Colazione in una caffetteria-pasticceria SPETTACOLOOOOOOO, per la bontà delle paste e dei prezzi SUPERconvenienti!
Alle 11.00 ritrovo all’ingresso per la partenza del motogiro che ci porterà al paese che ci ospiterà per il pranzo. Ma quanti siamo?!? Tantissimi, è bello anche se più difficile da gestire, qualcuno ce lo perdiamo subito perché deve ancora fare benzina, qualcuno addirittura è ancora in bagno a lavarsi i denti. ALLORAAAAAAAAAAAAAAAAAA andiamo o no?!?! Così si perde un po’ di vista il giro e la strada prevista per il ritorno si fa all’andata, foto del gruppone in una piazza e poi via verso Bagni San Filippo. Nella prima parte del motogiro la strada costeggia un bosco, tutta vegetazione, poi si trasforma in colline belle fiorite, vivaci di colori, come previsto la Toscana non ci delude dal punto di vista panoramico!
Arriviamo nella cornice di un paesello carinissimo, dove vediamo ominidi in asciugamano e ciabatte che escono dalle terme color melanzana o pomodoro, la cascata di acqua termale e poi l’osteria dello Spugnone, che, mettila come vuoi, per noi tutti è la meta del momento!
Il localino sembra scavato in mezzo alla pietra, è letteralmente Okkupato da noi, che ci distribuiamo tra fuori e dentro, con un bellissimo Sole fuori e un’atmosfera decisamente intima e nel contempo un po’ tetra all’interno, dove le luci sono molto basse.
Il posticino è conosciuto dalla mitica Piermiri che fa anche da aiutante ai poveri camerieri che ogni volta riusciamo a far impazzire e siamo subito soddisfatti del bel pranzetto, vino, acqua e pane non mancano sul tavolo e questo è un segnale importante! Si mangia bene, con razioni giuste e menu combinato bene, un grazie ancora alla Piermiri che ha fatto davvero un ottimo lavoro.
Non siamo però riusciti a controllare il variare del tempo che ci ha divisi, chi è andato a Pienza, chi è tornato in campeggio, chi a San Quirico (e qui grazie al b@….d@ che ha ribaltato ben 2 moto una sull’altra, fortunatamente senza gravi danni, ma una bella rottura di scatole soprattutto per l’amico veneto – chiedo perdono ma non ricordo il nome – che aveva la Domi bella rossa fiammante e lucida, non prendertela, come dice il Paolinuz sono cose che succedono ai vivi!).
Riusciamo grazie all’orientamento climatico di Admo a dribblare le nuvole e a fare un bellissimo giro tra le colline Toscane, sorpassiamo 200 Harley che viaggiano ai 20 all’ora, passiamo tra distese di fiori gialli, tulipani rossi e casali immersi completamente nel verde, ragazzi, hanno fatto qui una delle foto degli sfondi di Windows, è troppo uguale!!
Ma il ritorno è una figata (si può dire??) pazzesca, non so voi altre donzelle, ma io così faccio la zavorra a vita !(anche se il povero Paolinuz si è fatto un mazzo a capanna perché l’asfalto un po’ viscido con una ruota deludente non gli ha permesso di viaggiare tranquillissimo) Un giro bellissimo, dove persino Mario_domy si è gasato tantissimo e ha dato il meglio di sé divertendosi come un bambino, ma d’altronde unod egli scopi del raduno è divertirsi!
Cena libera e ritrovo in
birreria per il fine serata, con già i primi saluti per paura di non beccarsi la mattina dopo alla partenza.
Cavoli, è già finita…è sempre troppo poco il tempo trascorso insieme a voi. E’ stato bello, lasciamo da parte tutte le piccolezze e diciamo solo CHE BELLI CHE SIAMO, perché anche se uno c’ha un’altra moto, o ha fatto il gadget che non ci piace tanto, non ha avuto fortuna nella scelta del menu della cena, si sveglia tardi e non riesce a salutare tutti, non ha provato il motogiro e non si sapeva bene l percorso, rompe le scatole al mattino perché si sveglia presto, alla fine chissenefrega, SIAMO BELLI e chiunque è con noi E’ UNO DI NOI, quindi Cesarone nostro (CesareDb) anche se c’hai il “Vsttronz” sei e sarai sempre uno di noi, ma ti vogliamo così come al raduno, matterello e simpatico. Claudio (Domi hover), sei stato il nostro soggetto preferito per prese in giro e battute, ma se uno di noi. Potrei continuare all’infinito, ma non mi dilungo, ognuno ha i suoi ricordi e sono certa che non possono che essere bellissimi!
P.S. I complimenti per l'organizzazione li avete già fatti tutti, quindi permettetemi di dire GRAZIE al Paolinuz perchè ESISTE!
La Michy di Paolinuz!