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Rotta verso Sud

Ultimo Aggiornamento: 11/04/2009 19:30
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Cinquantino
12/02/2009 13:49

Libia - dicembre 2008
Il colonnello ci aspetta: rotta verso sud!


Tikartiba. queste dune ci tolgono il fiato. non ce la faremo mai a scalarle...


Prendi il tuo bastone e vai nel Deserto, o viaggiatore. Dove il solo limite allo spazio è il tuo sguardo.


il plateau sabbioso lascia piano piano spazio alle pietre nere. Ci si avvicina allo Wadi Matkendush


il primo campo nel deserto


alba sullo wadi. meglio evitare inquilini negli stivali...


il letto del fiume. Dove scorreva la vita


pozzo


Arouna pilota!


lo sguardo si perde




Sharif Mulhei e il suo poderoso land cruiser




secondo campo: nel Massak Settafett


Un altro giorno nasce. la luce è un po' incerta ma si continua a navigare


Nel deserto il fuoco è prezioso. Ogni ramo secco che troviamo lungo il cammino viene raccolto e conservato per il campo serale.


Il Bostro spicca il volo! Per fortuna uomo e moto sono di pasta solida, si rimetteranno presto



Siamo a ridosso dei primi cordoni di dune dell’Idhan Murzuq, il mare di sabbia. Osservo bene un versante, sembra fattibile. Coraggio Domi saliamo! La nostra prima duna



Il timore reverenziale è passato. E allora via…


Enormi rocce nere si avvicinano, il paesaggio cambia ancora una volta


Stiamo salendo nell’Akakus.


L'Akakus non esiste. L’Akakus è un luogo della mente, è un mare assurdo dove onde di sabbia d’oro e di rame sollevano incredibili spruzzi di roccia nera.





Poi piano piano il gioco di dune e rocce svela uno spettacolo inaspettato. Sbuchiamo dall’ultimo piccolo cordone e restiamo senza fiato. È l’Arco. Non conosco il suo vero nome, per me resta l’Arco dell’Akakus


Saliamo su una duna a gustarcelo. La Bostralp laggiù ci permette di fare un rapido calcolo. Sarà alto non meno di ottanta metri


La notte accanto all’Arco passa tranquilla, attorno al fuoco si chiacchiera, si guardano le stelle, si beve il te fatto dai Tuareg con gesti lenti e misurati, un rituale plasmato dal deserto. Si intona qualche canto si scherza e si fanno progetti per viaggi futuri.


Il sole si è gia alzato, ci aspetta una giornata ricca di sorprese. E di caldo.


Navigando tra valli e canaloni Sharif ci guida con sicurezza alla scoperta di graffiti e pitture rupestre.




Mani. Sono uguali, forse una è solo un po’ più grande. Separate de quattromila anni di storia e riunite da due ruote tassellate.


L’Akakus non esiste, non puo’ esistere




Deviamo per un vallone laterale, una duna gialla sta addossata alla parete rocciosa. Un paio di capanne e recinti per animali, Sharif ci fa segno di avvicinarci. Compare un uomo un Tuareg dalla pelle scura. Dietro di lui avanza lentissimo sulla sabbia un uomo vestito di nero che ci saluta e si accoccola sulla sabbia. Togliamo i caschi e lo imitiamo. E’ vecchio davvero vecchio. Sharif parla con lui e ci spiega che quest’uomo fu assistente dell’archeologo Mori durante la campagna di scavi degli anni cinquanta. Chiediamo la sua età. Sharif traduce: “He doesn’t know” Non lo sa. Lui non conosce la data della sua nascita.

Salutiamo e proseguiamo. Molto sole e molti pensieri dentro il casco.




No, un posto così esiste solo nei sogni. Stiamo sognando ad occhi aperti…





Uno dei momenti più belli della giornata. Il luogo del campo è stato scelto possiamo salire un po’ più in alto, dove la luce del tramonto dura più a lungo. E’ la moto a decidere dove fermarsi. Motore spento ci riempiamo gli occhi in silenzio seduti sulla morbida sabbia.


Un altro fuoco un’altra notte e un nuovo giorno. Si va




ancora un ultimo scatto, tra trenta kilometri incroceremo l’asfalto e torneremo sul mondo reale. Temporaneamente.


La pista si fa più definita e battuta, le ultime dunette su cui giocare poi all’orizzonte ecco delle strane cose: alberi, cavi elettrici, un acquedotto. I tasselli toccano l’asfalto. Sono solo cinque giorni che navighiamo nel deserto ma sembrano mesi. Vedere macchine e persone da strane sensazioni, non ci sono più abituato! Quaranta km di asfalto poi si piega a destra, torniamo tra le dune per fare campo. Mi sento nuovamente a casa.





Zero gradi. ci si veste. Qualcuno ha dormito con la coperta anche stanotte…



Trasferimento su asfalto fino ad Awbari, rifornimento di carburante e provviste per gli ultimi due giorni tra le dune dell’Awbari. Ci aspettano solo dune e sabbia, molta sabbia.
Le guide abbassano la pressione delle gomme a meno di 1bar: questo non è un buon segno. Le loro raccomandazioni ci tolgono ogni dubbio residuo. State all’occhio ragazzi, sabbia morbida, dune alte e discesoni lunghi. Perfetto.
Oltrepassiamo il primo cordone, La strada e gli ultimi segni umani scompaiono velocemente. Cordone, plateau. Cordone, plateau. Fino ad ora tutto fila liscio, concentrati navighiamo a vista del toyota di Sharif.
Anche nei tratti in discesa e in falso piano la sabbia fa del suo meglio per inghiottire le ruote. Gas aperto e galleggiare.
Il Bostro apre le danze, sotto fino ai mozzi! La folla in delirio si adopera per dissotterare la Bostralp


La Bostralp… piacevole sopresa. Bel motore con un gran bel tiro. Peccato solo per il troppo peso sul davanti. Bostro me la fai provare sulle dune?
Grazie te l’ho parcheggiata li, ok?



Al tramonto






Jo si dedica agli sport invernali…



Tra le dune dell’Awbari verso i laghi Mandara.


Uno dei numerosi villaggi fatti spopolare dal colonnello per trasferire in città gli abitanti del deserto. Avranno poi trovato migliori condizioni di vita?



Il lago Gabr’own. Si vedono ancora i segni del passaggio della TRX. Chissà se anche Uligio avrà scalato questa duna…







Souvernirs





Il sole scalda oggi. Anche la sabbia scalda i nostri motori, fesh fesh dappertutto, oggi si suda. Venti kilometri ci separano dal lago di Umm-el-ma. Venti km possono sembrare nulla, ma certe condizioni te li fanno sentire tutti, metro per metro. Stringiamo i denti e apriamo il gas.

Dietro una duna si consuma il dramma, l’eroico Bostro sta per scoppiare. Qui senti davvero ogni chilo di troppo della moto. Issiamo la Bostralp in cresta all’ultima duna prima di un plateau che ci farà tirare un po’ il fiato.
Coraggio Bostro resisti, mancano solo 5 kilometri a Umm-el-ma. Questo lago sta diventando per noi come un piccolo lago rosa di dakar!


Umm-el-ma: sabbia acqua cielo





Da queste parti passò anche una certa gara. Ma questa è un’altra storia…



In sella e si va, tra meno di un’ora raggiungeremo il campo fisso di Tikartiba e le dune resteranno alle nostre spalle.


Sharif ci da la direzione, abbiamo capito il trucco possiamo navigare liberi. La luce è perfetta il sole disegna ombre scure sulla sabbia, duna dopo duna. E’ un gioco meraviglioso, è libertà. Duna dopo duna la moto va da sola, semplicemente meraviglioso. Incrociamo le traiettorie, ci facciamo cenni guarda quella cresta, via di la! Duna dopo duna, vorrei che non finisse mai. All’orizzonte si staglia improvviso in fondo un profilo roccioso che mi pare di avere gia visto. Ma no, non puo’ essere quello. Eppure…
Un altro plateau e laggiù un altro cordone, oramai ho capito, sarà l’ultimo cordone. Il versante sale alto e deciso, gas gas! Sono in cresta, spengo il motore. Cielo arriva e spegne il motore. Davanti a noi li sotto dove la sabbia finisce sta il campo di Tikartiba. Stiamo scendendo esattamente da quelle dune che il primo giorno ci avevano tolto il respiro solo a vederle. Ce l’abbiamo fatta. Ci sentiamo come se avessimo vinto una dakar, dieci dakar. Ancora dune per favore, ancora ancora!

Scendiamo al campo, strette di mani e pacche sulle spalle. Momenti così si ricordano a lungo, lasciano il segno.

E arriva il momento dei saluti con le nostri amici Tuareg, i due Sharif ed il nigerino Arouna. Più che guide, dei compagni di viaggio.
L’indomani si inverte la rotta, direzione nord. Per risparmiare uomini e mezzi i tre mono saranno caricati su un furgone per la tratta sino a Tripoli, oltre 900 km di rettilinei in mezzo al nulla.


Lo stoico Bostro decide di farsela tutta in sella, sarà premiato da un tramonto clamoroso durante una sosta forzata per moto rimasta a secco sugli altopiani tra Sebha e Garyat.

Lungo la strada





Garyat… qui arrivammo il secondo giorno dopo una mostruosa tappa di 1000km da Tunisi percorsi in meno di ventiquattro ore, con soste solo per benzina, cibo e 1 ora di sonno. Il tutto per recuperare le nove ore di ritardo accumulate dalla nave. Don’t try this at home!!!
Sono passati neppure dieci giorni ma sembra una vita fa. Ora Garyat è quasi un luogo familiare, senz'altro un posto autentico, una specie di discendente dei caravanserai del passato.
Cena di natale molto rustica ma saporita, notte sulle stuoie, sveglia all’alba e in strada per Tripoli.

Alba, appunto





Recuperiamo le moto vicino a Tripoli. Ognuno trova qualche sorpresina dovuta al trasporto, chi una freccia rotta, chi un carter malconcio, chi un paraolio scoppiato… c'est l'afrique.
170 km ci separano dalla frontiera con la Tunisia, il traffico libico non ci spaventa più.

Riconsegniamo le targhe, la solita attesa in dogana e poi si passa la sbarra.
Arrivederci colonnello!



E ora via verso Gabes, ci aspettano finalmente un po’ di bottiglie de chel bon!

Ultimo mattino tunisino, ultimi km verso il porto de La Goulette.
Di tanto in tanto il mediterraneo ci fa gia l'occhiolino



Amo mettere le ruote nelle stive delle navi. ma questa volta un po’ meno.


Vorrei ancora un po' di questa sabbia, di quest'aria, di questi colori e di questi momenti.
ciao Africa. a presto.

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12/02/2009 13:59

E la peppa!
Magnifico [SM=x653535]
Stasera me le vedo con calma, poi ti contatto per il materiale.
Anzi, visto che mi devi spedire quelle cose, fai un CD e mandamelo con le foto in formato originale che pubblico.
Ciao Orko.



Il sito italiano della Dominator NX650 - WWW.DOMINATOR650.IT
webmaster@dominator650.it

..... ma niente da discutere.... il webmaster è il webmaster! ...e non l'ho detto io.
Honda NX 650 1989
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KTM 990 ADVENTURE 2010
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12/02/2009 15:00

Re:
orKo555, 12/02/2009 13.59:

E la peppa!
Magnifico [SM=x653535]
Stasera me le vedo con calma, poi ti contatto per il materiale.
Anzi, visto che mi devi spedire quelle cose, fai un CD e mandamelo con le foto in formato originale che pubblico.
Ciao Orko.



e mi raccomando
tutto in un unico file WORD [SM=x653563] [SM=x653563] [SM=x653563]

cmq complimenti per il viaggio, la moto ed un po meno
per la Bostralp [SM=x653537]

sarebbe bello allegare ai racconti
il tracciato con i vari punti GPS [SM=x653553]
[SM=g27811]


[Modificato da Peppemix 12/02/2009 15:01]


[IMG][/IMG]
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Cinquantino
12/02/2009 15:02

MINCHIA CHE SPETTACOLO!!!
Invidia e ammirazione da parte mia.
[SM=x653561] [SM=x653540] [SM=x653561]
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Cinquantino
13/02/2009 18:36

Complimenti per il viaggio.
Ci fai sognare.
[SM=x653535]
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Cinquantino truccato
14/02/2009 07:58

Fantastico!!! Il deserto libico è da sempre uno dei miei sogni nel cassetto... spero di andarci quanto prima.

Se puoi elenca tutte le formalità necessarie per questo viaggio ... chissà che non si riesca ad organizzare un bel domy-gruppetto.
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14/02/2009 10:33

Finito adesso di leggere , e sognare guardando le foto !! [SM=x653535] [SM=x653535]


Che figata complimenti per il viaggio, e per le splendide cartoline che ci hai portato [SM=g27811] [SM=x653535] [SM=x653535] [SM=x653535]
[Modificato da Dommy 74 14/02/2009 10:34]


Un Dominator non e' mai usato ha solo piu' esperienza !!

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16/02/2009 20:10

Mi associo ai complimenti, davvero un viaggio invidiabile [SM=x653534]
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17/02/2009 00:58

bello bello bello [SM=g27811]

prima o poi riuscirò anch'io ad andare nell'Akakus.... [SM=g27836]


Admo
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Cinquantino
11/04/2009 18:41

il Bostro ha postato il mio videino del viaggio
mi raccomando : VOLUME A PALLA!!!!!!! [SM=g27811]

www.bostro.net/libia2008/corpo.asp?azione=mighe
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Mastro Dominatore
11/04/2009 19:30

[SM=x653535]
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