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una domenica del 2004

Ultimo Aggiornamento: 28/02/2006 12:31
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Cinquantino
27/02/2006 15:48

Autostrada A6, uscendo a Marene, da li' Saluzzo e la val Varaita.
Il traffico è praticamente assente, e si può percorrere allegramente tutta la vallata, lungo l'omonimo torrente, fino a Casteldelfino.
Da lì inizia l'arrampicata verso il Colle dell'Agnello, forse meno noto del Passo dello Stelvio nella "mitologia" motociclistica, ma assolutamente preferibile per la cornice naturalistica ed il disegno della strada che sale senza strapiombi, ma lungo il dorso di una vallata ampia e verdissima, punteggiata da minuscoli laghi cristallini. Nemmeno la quota del valico è trascurabile, con ben 2748 metri sul livello del mare.
Scendo in territorio francese.
La strada è molto stretta ma scende lentamente. Le curve cieche, in sostanza, sono ben poche e si arriva molto velocemente ad un ritmo sostenuto rischiando al massimo una scivolata in un prato verdissimo.
Al bivio di fondo valle, svolto a destra, all'altezza del comune di Molines, per Ville-Vieille, al bivio per Chateu-Queyras si prosegue verso Sud per Vars.
Tutta la strada è ai piedi di un canyon scavato da un torrente di un azzurro pastello irripetibile. Proseguendo verso Sud le pareti del canyon si stringono sempre più, mentre il torrente scorre sempre più in basso rispetto al piano della strada, fino a terminare in una diga che lascia spazio ad uno strapiombo attraverso il quale il torrente alimenta un lago che determina la fine del canyon.
A questo punto, voglia di guidare o meno, mi ritrovo fermo, ipnotizzato da quel che vedono gli occhi.

Riparto fino al Col de Vars.
Questa strada, fino al passo, e' una vera e propria pista.
Asfalto perfetto, carreggiate ampie e totale assenza di curve cieche, oltre a tornanti molto larghi da 50-60 Km/h.
Sono almeno 25 Km di pura goduria,a patto di avere un motore con un buon tiro in basso, data la pendenza decisa e continua dell'asfalto.
Solamente i tornanti sono meno pendenti della norma, cosa tutto sommato ideale.
Dopo il Colle ridiscendo in vallata, seguo le indicazioni per il Col de la Bonette.
Inizia la salita, anzi, l'ascesa. Sto per salire lunga la strada asfaltata piu' alta d'Europa nel cuore del Parco Nazionale del Mercantour, in Provenza del Nord.
Lungo questo percorso bisogna mettere da parte ogni tentazione: la guida sportiva, o quantomeno brillante, non si addice a questo percorso. Non tanto perche' il fondo sia pessimo piuttosto che per curve pericolose, quanto perche' l'immenso altopiano verde ben si addice ad una guida dolce, ad un ritmo costante, al relax.
Spirito lontano anni luce dalla mera ricerca della traiettoria o della grattata a terra. Vien solo voglia di lasciarsi guidare dal tracciato, tra una mucca che vi guarda passare sul ciglio della strada ed una vetta che non arriva mai, mentre l'aria si fa sempre piu' fresca e piacevole, scolpendo nella memoria ogni metro di strada, di prato e di cielo.
Dopo alcuni tornanti decisamente ripidi, il prato lascia spazio alla roccia nuda. L'asfalto sul crinale si riempie di ghiaia, sassi e diventa obbligatorio rallentare. La strada e' molto stretta e non e' il caso di scivolare da quest'altezza. Questo tratto dura comunque pochi minuti, poi, improvvisamente, si avvista la cima.
Arrivando da Nord occorre percorrere un'ultima curva, prima di giungere alla sommita', in modo che fino all'ultima curva si possa rimanere col fiato sospeso.
Poi, d'un tratto, ti svegli oltre i 2800. Lo Stelvio, con tutto il rispetto per il "nostro" valico, vi sembrera' solo uno dei tanti passi alpini. Perche' la differenza e' evidente. Qui non ci si trova ai piedi di una montagna ben piu' alta, sotto la quale e' stata tracciata la strada. No, qui ci si trova *sulla vetta della montagna*.
La sensazione e' ben diversa perche' l'altezza relativa toglie il fiato: niente, a perdita d'occhio, e' piu' in alto di voi.
Mi sono ritrovato a piangere dentro il casco come un bambino, un turbinio di situazioni di volo, di visi di amici ormai "volati via"...

Purtroppo bisogna scendere, occorre tornare.
La discesa offre scorci completamente differenti, simili al versante meridionale del Passo del Gavia, per chi lo conoscesse.
Ovvero una strada a strapiombo con una pendenza che non lascia spazio ad errori mentre punta decisamente verso il fondo di una valle molto chiusa, fino a St Etienne de Tinee e poi, ancora più in basso, fino a raggiungere Isola.
Da Isola si sale verso Isola 2000, frazione del comune dedicata agli sport invernali e dominata da lussuosi chalet, lungo una gustosa strada ricca di tornanti con qualche tratto di sterrato che non dispiacera' ai possessori delle enduro stradali moderne.
Al valico, circa 2300 metri di quota, si gode di un bello scorcio verso l'Italia con una bella notizia per gli amanti dell'uso meno stradale delle enduro: da qui partono parecchie strade sterrate che scendono verso Vinadio e non e' difficile incontrare moto da cross, da enduro con gomme tassellate piuttosto che mountain bike e, addirittura, fuoristrada che scendono ai piedi delle montagne lungo gli sterrati che iniziano qui.
Senza tassellate bisogna limitarsi alla strada che, nonostante il bell'asfalto, e' davvero stretta.

Nota tecnica
Nonostante avessi un ritmo brillante, un po' per le gomme meno precise, un tizio con un BMW 1150 GS mi ha sorpassato con una facilita' impressionante. Ho provato ad aumentare un po' il passo ma per stargli dietro facevo una fatica dell'altro mondo: lui scendeva in curva come se fosse stato su una monorotaia e senza spostare il corpo di un millimetro, con il paramotore del BMW a un dito da terra.
La mia Moto, anche per le gomme, non riusciva a scendere con la stessa rapidita' e, comunque, mi costringeva a correggere parecchio.

Ah..

Cazzo.. Ero con l'husqvarna 250..


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27/02/2006 16:19

Re:

Scritto da: redflyer 27/02/2006 15.48Ah..

Cazzo.. Ero con l'husqvarna 250..



Complimenti per il giro...un quesito...ma quante moto hai??? [SM=g27837] Sei peggio di me.... [SM=g27828] [SM=g27827]: [SM=g27824]
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27/02/2006 17:44

[SM=x653535] mi hai commosso [SM=g27827]:
E le foto?
Ciao Orko





Il sito italiano della Dominator NX650 - WWW.DOMINATOR650.IT
webmaster@dominator650.it

..... ma niente da discutere.... il webmaster è il webmaster! ...e non l'ho detto io.
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27/02/2006 19:06

Re: Re:

Scritto da: TOLDESSA 27/02/2006 16.19


Complimenti per il giro...un quesito...ma quante moto hai??? [SM=g27837] Sei peggio di me.... [SM=g27828] [SM=g27827]: [SM=g27824]




dunque:
attualmente
morini 3 1/2 sport del 1974 (mio da sempre)
morini Corsarino super scrambler
(entrambi lievemente taroccati...)
Ducati 888 sp4
(solo cantralina, filtro aria e collettori di scarico "spagnetti")
ducati multibastarda "S"
(ancora per poco "come uscita di fabbrica")
Dominator '89 acquistato con 70.000 km
arrivato a 82.000 fra aprile e ottobre poi rotto il rinvio..

in passato :

altro corsarino
2 lambrette 50 (erano almeno 125)
un motobi 125 (250 "zanzani")
uno scrambler 450 (ducati)
un 450 "ex spaggiari"
un dkw 125 "gs" (roba del 1973)
un maico 250 "l'ignoranza su 2 ruote e 4 marce"



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27/02/2006 19:54

Re:

Scritto da: orKo555 27/02/2006 17.44
[SM=x653535] mi hai commosso [SM=g27827]:
E le foto?
Ciao Orko





son alcune foto che ho ramazzato nell'h disk...

album.foto.virgilio.it/redflyer



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28/02/2006 12:31

Grazie mille,
m'hai fatto venire una voglia cane di farmi un giro in moto e soprattutto ti posso garantire che un giorno o l'altro 'sto giro lo faccio anch'io [SM=g27811] !
Credo che con questo post hai centrato in pieno lo spirito di quest'angolo di forum
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