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INFINITO

Ultimo Aggiornamento: 28/01/2010 15:04
29/03/2005 03:43
 
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«Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quïete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare»
(Giacomo Leopardi)


[Modificato da bellalota 29/03/2005 10.35]











29/03/2005 04:03
 
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vorrei stringerti
vorrei abbracciarti
vorrei tenerti le mani
vorrei guardare i tuoi occhi grandi
vorrei accarezzare la tua pelle di velluto
vorrei sentire la tua risata che suona nelle orecchie anche quando non ci sei
vorrei ascoltare le tue parole, i tuoi concetti
vorrei continuare a percepire la tua superiorità rispetto agli altri
vorrei godere della tua sincerità
vorrei proteggerti
vorrei mostrarti le mie difese
vorrei che veddessi alcune cose con i miei occhi
vorrei dimostrarti la mia fragilità
vorrei che fossi sulla mia lunghezza d' onda...
ogni notte è un immenso pianto di stelle

[Modificato da bellalota 29/03/2005 4.06]











29/03/2005 10:35
 
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di nuovo... la sensazione di essere abbandonato mi pervade, la moltitudine di parole dette, gli innumerevoli tentativi di capirsi... indovinati? forse, intanto ancora una volta nelle mie mani si sgretola qualcosa, ma di chi è la colpa? di chi non ha capito.
Non è vero che non capisco, è semplicemente raro trovarmi perfettamente allineato, essere intuitivi non significa essere precisi, dire sempre la verità, o meglio, ciò che veramente si pensa lede dei legami profondi, troppo giovani per essere così profondi.
Quindi... ancora una volta solo, ancora una volta torto... proprio non sto al passo, non ne sono all'altezza, ma ciò non è un buon motivo per andarsene lasciandomi addosso questa sensazione.
Succede sempre così!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

[Modificato da bellalota 29/03/2005 10.36]











29/03/2005 10:38
 
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non sono graditi commenti fuori luogo










30/03/2005 00:06
 
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il signor bellalota??? uno strano tipo...










30/03/2005 13:38
 
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Silvia, rimembri ancora
quel tempo della tua vita mortale,
quando beltà splendea
negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
e tu, lieta e pensosa, il limitare
di gioventù salivi?

Sonavan le quiete
stanze, e le vie d'intorno,
al tuo perpetuo canto,
allor che all'opre femminili intenta
sedevi, assai contenta
di quel vago avvenir che in mente avevi.
Era il maggio odoroso: e tu solevi
così menare il giorno.

Io gli studi leggiadri
talor lasciando e le sudate carte,
ove il tempo mio primo
e di me si spendea la miglior parte,
d’in su i veroni del paterno ostello
porgea gli orecchi al suon della tua voce,
ed alla man veloce
che percorrea la faticosa tela.
Mirava il ciel sereno,
le vie dorate e gli orti,
e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Lingua mortal non dice
quel ch’io sentiva in seno.

Che pensieri soavi,
che speranze, che cori, o Silvia mia!
Quale allor ci apparia
la vita umana e il fato!
Quando sovviemmi di cotanta speme,
un affetto mi preme
acerbo e sconsolato,
e tornami a doler di mia sventura.
O natura, o natura,
perché non rendi poi
quel che prometti allor? perché di tanto
inganni i figli tuoi?

Tu pria che l’erbe inaridisse il verno,
da chiuso morbo combattuta e vinta,
perivi, o tenerella. E non vedevi
il fior degli anni tuoi;
non ti molceva il core
la dolce lode or delle negre chiome,
or degli sguardi innamorati e schivi;
né teco le compagne ai dì festivi
ragionavan d’amore.

Anche perìa fra poco
la speranza mia dolce: agli anni miei
anche negaro i fati
la giovinezza. Ahi come,
come passata sei,
cara compagna dell’età mia nova,
mia lacrimata speme!
Questo è il mondo? questi
i diletti, l’amor, l’opre, gli eventi,
onde cotanto ragionammo insieme?
questa la sorte delle umane genti?
All’apparir del vero
tu, misera, cadesti: e con la mano
la fredda morte ed una tomba ignuda
mostravi di lontano.










09/05/2005 23:57
 
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MANO...

...dita non molto lunghe, sottili, affusolate, unghia curate, diversi monili ne adornavano il polso, candida pelle, velluto, delicata la immaginavo sfiorarmi il viso, eterea carezza, trasportandomi in una dimensione profumata, avvertivo quel piacevole senso di stanchezza dopo tanta fatica, un forte brivido, la scossa partiva dallo sterno fino alle mascelle esplodendo alla radice dei denti, adesso li stringevo con vigore nel tentativo di trattenerla tra l'esofago e la bocca, estatica carezza, ipnotico gesticolare.........................










09/05/2005 23:57
 
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Nel lungo cammino verso l'atarassia, riscontro, attraverso determinati accadimenti, un certo scetticismo interiore sul raggiungimento o meno di tal traguardo.
Il problema è da rilevarsi sul profilo emotivo estremamente complesso e discordante, e dal peso reale che si da ai soggetti che tengono tal emotività sotto costante assedio.
Dire o non dire, o meglio, esternare in maniera integrale oppure fingere un'esternazione( su quest'ultima non ne capisco ancora l'utilità, ma talvolta fa bene)???
Dunque... dagli ultimi risvolti ritengo che(N.B.:tutto ciò può variare a seconda delle mutevoli fattispecie esteriori):vietato insinuarsi, esprimendo il proprio IO, tra persone avvinghiate nel passato o nel presente in una storia sentimentale, non ha senso anzi molto spesso è lesivo; in una qualsiasi controversia amorosa unilaterale, dare il giusto peso alle contrapposte dichiarazioni,anche nel caso in cui una delle due parti è molto vicina emotivamente, senza quindi applicare favoritismi opinionistici consolatori; infine, nuova concezione dell'amore (per qel che mi riguarda). Vorrei, a tal proposito, utilizzare un esempio fattomi da un amico in un momento di sfogo(consentimelo, non farò il tuo nome). Ad un certo punto ti porgo un bicchiere vuoto, se e solo se lo si riempie ci si può regolare, in base alla quantità versata dall'altro/a, sull'intensità dell'altrui sentimento e quindi del reciproco sentimento!!! SBAGLIATO, caro amico niente è più nebuloso di tal esempio. Ascolta il mio: porgo un bicchiere pieno, trabboccante, propongo di sorseggiare insieme e quando sarà vuotato lo si riempirà nuovamente per poi riprendere a sorseggiare...all'infinito... e dico infinito perchè dal momento che uno dei due non vorrà più bere l'altro continuerà a farlo, pur un giorno negando.
Sarà bevuto nell'inconscio, nell'IO profondo, all'infinito. Questa tal abnegazione dell'IO è AMORE, quello vero, la dissoluzione dell'IO di due persone.
L' esempio posto dal mio amico, altro non è che egoismo, esigenza di essere amati. Nella sua storia c'è egoismo reciproco, da un lato l' ossessiva richiesta d' amore, dall'altro la concessione di un amore intermittente a seconda delle opportunità che si presentano di volta in volta. In questo caso L'IO MUORE NELLA PROPRIA CAMPANA DI VETRO!!!

A tutti, e dico tutti, voglio bene...










10/05/2005 00:01
 
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adesso non rompere il cazzo...










10/05/2005 00:18
 
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daccordo...
ok..non contrattacco...non rompo o cazz..ma ti lascio in piena contemplazione..visto che vado a dormir...


Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare


tvb...eheh
Dedica speciale alla GEA...

http://www.youtube.com/watch?v=IKP9EHLIYtw&feature=related




Gli faremo un'offerta che non potrà rifiutare...

michael corleone: fredo sei il fratello maggiore e io ti voglio bene, ma non ti azzardare a schierarti mai più contro la famiglia è chiaro... mai più..


TROPPO FACILE GIUDICARE E NON BUTTARSI IN GIOCO MAI.....
12/05/2005 00:21
 
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Non cercare mai di dire al tuo amore...
-William Blake

Non cercare mai di dire al tuo amore
amore che mai non si può dire;
perché il vento gentile si muove
silenzioso, invisibile.

Ho detto il mio amore, ho detto il mio amore,
le ho detto tutto il mio cuore;
tremante, gelido, in terribili paure-
ah, se ne va via.

Non appena se ne fu andata da me
uno straniero passo' per caso;
silenzioso, invisibile-
oh, non ci fu rifiuto.










21/05/2005 16:12
 
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...dove sono, dove mi trovo,spesso capita di alzarsi la mattina ed essere colti da questo stupore, da questa sensazione di vuoto tutto intorno, oggi sembra il primo giorno di scuola, preferisco restare nella mia stanza, ho paura di varcare la soglia.Immagino questa stanza ermeticamente chiusa, io sono dentro e fuori non so cosa c'è.Vivo uno strano contrasto, potrebbe darsi che fuori vi sia tanta vita, tanto da esplorare, attraenti labirinti di persone curiose, positive, forse uscire potrebbe conferirmi gloria, soddisfazione, nuovi legami, oppure il vuoto, un vuoto cosmico, vedo la mia stanza fluttuare nel cosmo, tetragona agli impatti meteoritici, luminose stelline che si perdono alla vista, frammenti di rifiuti vi orbitano tutt'intorno, macchina fotografica, bullone arrugginito, foto di Marilyn Monroe, aeroplano giocattolo, ruota di bicicletta, ombrello, wurstell, giornaletti porno, un libro di Nietzsche "Su verità e menzogna fuori del senso morale"... no preferisco il mio letto. Li fuori c'è di tutto, non ho la capacità di immaginare le varie tipologie di persone, i meccanismi che le spingono a vivere la quotidianeità. Man mano che intreccio legami con persone nuove, mi meraviglia la naturalezza con cui reagiscono a certi episodi che reputerei inauditi, nei riguardi dei quali mi comporterei come un'illibata adulta alla visione di un pene, non saprei che fare, scappare o aggredire???
Raggrinzisco alle confessioni insolite, cioè di fronte a vili personaggi che nascondono la propria identità mostrandomela durante i miei momenti di autoanalisi, proprio mentre mi paragono a costoro per trovarmi dei difetti da curare. Spesso mi capita di prendere alla leggera degli incontri pericolosi, soltanto dopo mi rendo conto del rischio corso felicissimo di essermela cavata, me la cavo sempre, oppure nell'inconscio sono talmente cauto da non andare veramente fino in fondo credendo falsamente di essermela cavata alla grande, quando in vertà non ho rischiato un cazzo!!!

canzone da ascoltare oggi. Norvegian wood -beatles-










17/07/2005 21:17
 
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"Sono senza denaro, senza risorse, senza speranze. Sono l'uomo più felice del mondo. Un anno fa, sei mesi fa, pensavo di essere un artista. Ora non lo penso più, lo sono. Tutto ciò che era letteratura mi è caduto di dosso... Questo non è un libro... lo canterò per voi, un po' stonato forse, ma canterò. Canterò mentre voi gracchiate".










30/07/2005 13:32
 
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Io nacqui con il complesso della crocifissione. Cioè, più precisamente, io nacqui fanatico. FANATICO!!!
Ricordo che mi urlavano questa parola dalla prima fanciullezza. Specialmente i miei genitori.
Cos'è un fanatico? Uno che crede appassionatamente e agisce disperatamente secondo quello che crede.
Io sempre credevo in qualcosa e così mi mettevo nei pasticci. Più mi picchiavano sulle mani, più credevo fermamente.CREDEVO, e il resto del mondo no.
Si trattasse solo di reggere ai castighi, uno continuerebbe a credere fino alla fine; ma le vie del mondo sono più insidiose. Invece di castigarti ti minano, ti scavano, ti tolgono il terreno da sotto i piedi.
Non è nemmeno a un tradimento che penso. Il tradimento è comprensibile, oppugnabile. No, è qualcosa di peggio, qualcosa di meno del tradimento. E' un negativismo che ti spinge a superare te stesso. Tu di continuo sprechi la tua energia per tenerti in equilibrio.
Ti prende una specie di vertigine spirituale,vacilli sull' orlo, ti si rizzano i capelli, non riesci a credere che sotto i tuoi piedi c'è un abisso incommensurabile. Viene per eccesso di entusiasmo, per appassionato desiderio di abbracciar gente, DI MOSTRAR LORO IL TUO AMORE.
Più tendi le mani verso il mondo, più il mondo arretra. Nessuno vuole che tu metta mano nelle loro sacre viscere: spettano solo al prete nell'ora del sacrificio. Mentre vivi, finchè il sangue è ancor caldo, tu devi fingere che non esista cosa chiamata sangue, cosa chiamata scheletro sotto la copertura della carne.
NON CALPESTARE LE AIOLE! Con questo motto vive il prossimo.

dedicato a tutti i molluschi invertebrati di questo mondo porco.............










07/08/2005 21:27
 
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Da quando ho comonciato a pensare, pensare sul serio, par di vedere la mia vita sotto altre spoglie, dovrei capire se è sempre esistito questo strano aspetto oppure sta davvero cambiando tutto, spero nella seconda ipotesi altrimenti sono proprio un pivello.
Un fenomeno rilevante sta nel fatto che molte persone a me familiari, che conosco comunque da più di un quinquennio, a tratti mi sembrano parenti lontani, superstiti del naufragio di un atavico legame, alcuni a volte sembra di conoscerli la prima volta, altri sembrano occasionali compari di fughe scolastiche, un salto in sala giochi quattro chiacchiere alla stazione poi si va casa, ognuno preso dai propri programmi futuri, fidanzata, culto di onan, studio, faccende varie,e poi soldi soldi soldi soldi soldi soldi...
In effetti ho la visione un pò confusa, anche contusa, vedo le cose in maniera distorta inizio a confodere il bene con il male, ma i cattivi odori ancora li distinguo, ed è per questo che alcune cose non le riconosco più, mi rifiuto di riconoscerle, sto aspettando che tornino a diffondere l'odore primitivo, se questo prima o poi accada!!
Ho la sensazione di essere sempre stato ai margini, di non aver mai colto il senso preciso, di non essere mai veramente entrato nel merito di certe cose, e mi rendo conto che questa sensazione di estraneità l'ho causata io, vedo tutti evolvere i propri reciproci legami, essere in sintonia tra loro sia negli accadimenti negativi che in quelli positivi, io viaggio separatamente, fingo di essere in riga, sforzo me stesso ma il senso di alienazione, di "si vede ma non c'è", resta.
Nelle mie ricorrenti manie di persecuzione, nel mio malato modo di sentirmi escluso, nelle visoni schizofreniche che mi accompagnano giorno per giorno, si nasconde la verità???
No, si nasconde la consapevolezza non accettata, del tipo: so che alcune cose vanno così, vanno maledettamente in quel modo, irreparabilmente tizio e caio si allontaneranno l'un l'altro, ingiustamente mevio morirà, sempronio un giorno te lo metterà in culo, un giorno, a causa del tuo non accettare, te lo farai mettere nel culo da sempronio.
A questo punto è meglio stare a parlare solo di cellulari, mms, offerte vantaggiose, interagire con il proprio cellulare, simbiosi al litio, tanto visto che la vita è una e unica, meglio viverla da coglione, così sarai incapace di non stimare più qualcuno che prima stimavi, non dirai più quello che pensi ad un amico, non avrai pregiudizi, non farai riflessioni. Non si può dire che chi vive così sbagli del tutto.
W la fica

[Modificato da bellalota 07/08/2005 21.30]











20/08/2005 23:51
 
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post coitum omne animal triste










28/08/2005 23:00
 
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che bella notte d'amore! saliva, sperma, succubazione, sfinterite tutto assieme: l' orgia coniugale nel Buco Nero di Calcutta!!!










29/08/2005 02:59
 
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questa notte il burbero è morto, chi era il burbero??? un grosso ciccione austero e irrispettoso dai capelli bianchi e la faccia da cinghiale, dal respiro sempre ansimante e dalla voce rauca forse occlusa dai grassi che impedivano il regolare flusso sonoro delle corde vocali.
Io ero l'unico nel mio condominio a cui egli dedicava uno scambio verbale, un sorriso, un saluto, come dire... tra burberi ci si intende, tra cani non ci si morde, tutti i calabresi sono fratelli nel momento del bisogno.
Caro mio burbero, è vero, stavi sul cazzo a tutti, anche a mia madre (e ce ne vuole), hai avuto la fortuna di morire come pochi... nel sonno, spero per me che tutti i burberi di questo mondo muoiano come te, per questo ti auguro un riposo sereno nel nulla che segue la morte...
... alea iacta est...










03/09/2005 15:10
 
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volevo dirti...
mandarti via ormai è impossibile, un tempo deponesti delle uova dentro di me che adesso si schiudono, proprio nel momento in cui avevo ultimato il mio processo di distruzione, la tua presenza era un qualsiasi oggetto di arredamento di una caotica stanza. Adesso ti manifesti in modo invasivo... ritorni... fingi plausibili motivazioni, di quelle che accettano i religiosi e gli ingenui, in verità sei morbosamente legata a me, non accetti una perenne esistenza senza di me ma non ti va che io mi dia senza remore, vuoi prendermi a rate mentre io invece voglio regalrti tutto, fino all'ultimo ganglio del mio corpo, fino all'estremità più rastremata della mia anima... intanto le uova si sono schiuse, i ricordi mi vengono serviti con l'entusiasmo di un cane che riporta il bastoncino, non li posso rifiutare, posso solo osservare in silenzio l'evolversi degli eventi passati, magari provarne timido piacere... tutto ciò che avevo ormai quasi dissolto è qui davanti a me, e forse, è l'unica cosa bella... nel Buco Nero di Calcutta

[Modificato da bellalota 03/09/2005 15.10]

[Modificato da bellalota 03/09/2005 15.11]











12/09/2005 13:15
 
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...quando una situazione arriva a un punto tale che nessuna soluzione sembra possibile, restano soltanto l'assassinio o il suicidio. O tutti e due. Se falliscono tutti e due si diventa buffoni.
E' straordinario quanto si possa diventare attivi quando non si deve lottare con niente, se non con la propria disperazione. Gli eventi si accatastano di loro iniziativa. Tutto si trasforma in dramma... in melodramma.










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