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Viaggio in Albania

Ultimo Aggiornamento: 07/04/2023 08:17
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Dominatore esperto
04/04/2023 14:12

Prima di questo viaggio/avventura in Albania ,avevo fatto qualche week end "lungo"(dal venerdi al lunedi) in Croazia e Slovenia alloggiando in piccoli alberghetti e in alcuni casi anche presso case private.E mi ero un po' meravigliato dalla semplicità di questi viaggi, sia a livello di organizzazione ,sia per le eventuali difficoltà che avrei trovato. Decido quindi per un viaggio più impegnativo in tenda e sacco a pelo ,naturalmente in solitaria. La scelta ricade sempre in un paese dell'est abbastanza vicino all'Italia : Albania.
Con calma e con molta scrupolosità mi sistemo la moto ,Honda Transalp 600,preparo i bagagli e parto con la sola dotazione delle chiavi di serie per la manutenzione, senza una leva freno e frizione,senza cavi di ricambio,nemmeno una lampadina di scorta. Olio per i rabbocchi? e cos'è ! Mi sono fidato completamente dell'affidabilità della Transalp. Fortunatamente non ne ho mai avuto bisogno,ma col senno di poi e con l'esperienza di altri viaggi, sono stato un incosciente. C'e anche da dire che il Transalp rispetto al Dominator ha un motore meno delicato ,l'olio si cambia dopo 6000km e nel complesso la Transalp è più adatta per i viaggi.
Allora (siamo nei primi anni del 2000 (01 o 02 non ricordo bene) era obbligatorio il passaporto, non avevo Gps ,solo carte geografiche e un telefonino col quale si poteva solo telefonare, non c'erano ancora gli smartphone multi funzione
Partenza da Cremona, veloce trasferimento in autostrada fino al porto di Ancona ,arrivo in porto e mi reco alla biglietteria per validare il biglietto e qui 1^ sorpresa ,la nave per l'Albania parte il giorno dopo. Cavolo,ma come ho fatto a sbagliare il giorno di partenza? Breve riflessione .Non voglio perdere un giorno ,mi reco di nuovo alla biglietteria e chiedo informazioni per un'eventuale arrivo anche in un altro porto. La prima partenza utile è per la Grecia al porto di Igoumenitsa. Decido all'istante di partire per Igoumenitsa.
Viaggio in nave noiosissimo di circa 18 ore, arrivo nel pomeriggio controllo veloce in dogana e parto subito per il confine dell'Albania distante circa 35 km.
Al confine, all'uscita dalla dogana greca ,nessun problema,mentre all'ingresso in Albania ,comincia una trafila da girone dell'inferno. A parte le difficoltà della lingua ,( avevo un vocabolarietto tascabile e bene o male me la sono cavata) mi dicono che la mia assicurazione carta verde ,in Albania, non è valida e devo stipulare una nuova assicurazione. ok, svolgo le pratiche, pago e attendo che mi resituiscano il passaporto e i documenti moto.
Mi fanno capire che c'è un problema al computer e che devo aspettare. Attendo mezz'ora ,ma il problema persiste. attendo altra mezz'ora e idem.E' pomeriggio tardi circa le 18, sono stanco ,arrabbiato, ma purtroppo non ho altra soluzione che aspettare. Per farla breve ho aspettato due ore e poi una intuizione , vuoi vedere che questi vogliono una paghetta? estraggo dal portafoglio 10 € e immediatamente il computer funziona, mi restituiscono il passaporto timbrato e finalmente parto.
Arrivo al primo paesino e decido di fermarmi una notte in albergo,sono troppo stanco ma soprattutto arrabbiato per cercare un posticino e montare la tenda.
E qui sono stato fortunato ,ho trovato un albergatore che parlava molto bene l'italiano perchè aveva lavorato parecchi anni in Italia come responsabile di sala in un albergo.
Sbrigate le formalità dell'accettazione, mi chiede se voglio cenare e nel frattempo avviamo una conversazione.
mi chiede da dove sono entrato in Albania e saputo la località d'ingresso mi dice che sono stato fortunato(?)
perchè una settimana prima i doganieri greci con quelli albanesi( che si vogliono tanto, ma tanto bene) hanno scambiato qualche colpo di fucile e per alcuni giorni avevano chiuso le dogane.
E io penso : abbiamo cominciato bene questo viaggio ,prima ,l'errore del giorno di partenza,poi i problemi in dogana.
Continuando poi la conversazione, chiedo un parcheggio per la moto e questi mi rassicura dicendo che posso lasciarla tranquillamente sulla strada davanti all'albergo senza problemi, anzi mi dice che potrei lasciare il portafoglio sopra la sella e la mattina dopo l'avrei ritrovato intatto.( io pero' non ci ho provato)
Questo albergo era pulitissimo, molto bello, paragonabile a un nostro 3-4 stelle, cibo ottimo ,prezzo a pensione completa : udite ,udite 17€ .All'atto del pagamento ,esternando il mio stupore per un prezzo cosi favorevole, l'albergatore mi dice che se in altri alberghi avessi pagato più di 17/18 € mi avrebbero imbrogliato. Riparto la mattina ,confortato dalle assicurazioni dell'albergatore , e comincio a percepire di essere in un paese completamente diverso ,le strade principali sono quasi tutte sterrate, ma in buono stato, traffico inesistente, 10/20km prima di trovare un veicolo. la popolazione si sposta piedi. Nelle campagne ho visto un solo trattore agricolo ,contadini che tagliano l'erba ancora con le falci, le donne vestite tutte di nero con il capo avvolto dai foulard. Arrivo a Tirana e abituato a un traffico inesistente, l'arrivo nella capitale è un po' uno schock ,traffico con un caos indescrivibile, poco rispetto per le regole stradali, il primo che arriva all'incrocio passa ,ignorando le precedenze. Mi muovo con molta cautela e finalmente trovo un posto dove parcheggiare la moto. Non faccio in tempo a fermarmi, che sono circondato da persone incuriosite che mi domandano da dove vengo, dove vado ecc.ecc. Comprensibile, non è che tutti i giorni trovavano uno scemo che arrivava in moto, soprattutto in Albania , considerato ancora un paese da terzo mondo. Da notare che parlavano un po' d'italiano e comunque io capivo. Mi sposto a piedi per la città , le strade principali sono asfaltate, quasi tutte le secondarie sono ancora sterrate. Non esistono fognature, scarichi sulle strade a cielo aperto. Sui tetti delle case ci sono enormi serbatoi pieni d'acqua che vengono riempiti regolarmente da botti con pompe. Presumo quindi che non ci siano condutture di acqua corrente. Per le strade molti tombini aperti (senza chiuse) dove nell'interno ci sono i contatori del gas.
Quasi tutti si spostano con mezzi pubblici, autobus gialli provenienti dall'Italia ancora con gli stemmi del comune di Milano ,autobus che il comune aveva dismesso e regalati al popolo albanese.
i mercati sono caratteristici, non esistono bancarelle ,tutte le mercanzie sono stese per terra sopra degli enormi tappeti, montagne di frutta e verdura freschissime appena arrivate dalle campagne. Su i muri di cinta di alcune costruzioni , tanti abiti appesi a fili legati ai chiodi piantati nel muro.

fine prima parte.


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