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Biografia di un motociclista.

Ultimo Aggiornamento: 03/06/2020 07:27
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Città: CASTELVERDE
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Dominatore esperto
17/05/2020 11:35

Purtroppo dopo pochi anni, arrivo alla decisione di vendere il 750 four .Non è stato facile, la mia moto era un po' una special, ma non la usavo più per una serie di circostanze: lavoro, matrimonio , arrivo dei figli.
Trascorre qualche anno, ma il" richiamo della foresta" sebbene sopito, ad un certo punto esplode.
Cambio radicalmente genere di moto e acquisto un Dominator usato, con circa 9000 km, ma con le pastiglie freni praticamente sul disco, il precedente proprietario aveva l'abitudine di marciare su una sola ruota. Fortunatamente il motore era veramente ok.
Ho dovuto adattarmi alla guida del mono, non ero abituato ad avere una risposta cosi brusca, sia in accelerazione che in decelerazione ,appena aprivo o mollavo il gas il motore rispondeva subito. Il pluricilindrico aveva un allungo notevole ma molto dolce e soprattutto non vibrava!
L'approccio al fuoristrada è avvenuto per caso tramite un collega di lavoro che aveva visto il Domi nel parcheggio aziendale. Mi chiede: ma tu fai off con quella moto? Off ? e che cos'è ? E allora mi propone: facciamo qualche escursione sugli argini del Po, cose semplici, non c'è bisogno degli stivali da cross e ginocchiere, vanno bene anche le tue gomme ( Dunlop Trail Max).Io ignorante in materia, ma incuriosito, accetto.
Si presenta con un Cagiva 750 Luky Explorer con gomme tassellate e comincia le prime istruzioni : metti le gomme esattamente dove le metto io, non appoggiare mai i piedi per terra ,quando scavalchiamo l'argine cerca un punto dove l'erba è appena stata tagliata e sali in diagonale, non dritto in verticale. Detto così sembrava facile, alla prima salita dell'argine, le mie gomme non fanno presa, slittano e sono per terra. Provo e riprovo, allungo la diagonale, dò un pò piu' di gas e finalmente riesco. Alla fine della prova, circa due /tre ore, sono distrutto dalla fatica sia per la concentrazione ,sia per l'impegno fisico della guida e il continuo rialzare la moto dopo le cadute. Cadute tutte senza conseguenze, la velocità era minima circa 30km/h ,in pratica solo appoggi per terra. Alla fine del primo giorno mi dice: cambia le gomme,monta due pneumatici tassellati ,compra gli stivali da cross e le ginocchiere ,la prossima volta ti troverai meglio. Altro giorno, altra lezione. Riproviamo di nuovo lo scavalcamento argine ,poi passiamo ad una andatura più veloce. Mi spiega come affrontare i curvoni in derapata ( la derapata e che cos'é ? questo era il mio livello di conoscenza dell'off.) e anche qui cadute a non finire, insomma ero proprio una frana( a dire la verità, lo sono ancora ) Poi passaggio graduale sugli spiaggioni a provare la guida sulla sabbia. Replico :sulla sabbia? ma sei matto? ma non vedi che non riesco nemmeno a stare in piedi sugli sterrati?
Per me è stato veramente un dramma.
Sebbene la sabbia del Po sia abbastanza consistente- le ruote affondano relativamente- la velocità deve essere almeno sopra i 60 km/h, guida sempre in piedi sulle pedane e vista bifocale nel senso che devi guardare appena davanti dove metti la ruota e nello stesso tempo guardare anche piu' avanti per trovare i passaggi meno difficoltosi. Morale : sempre per terra.
Come scritto precedentemente, la sabbia del Po è traditrice, però questo mio amico mi fa notare che la differenza di colore indica la consistenza della sabbia e i tranelli che nasconde.
La partenza è veramente difficile, non puoi sederti sulla sella e partire, appena allenti la frizione ,la ruota posteriore slitta e affonda nella sabbia. E allora si applica la tecnica della partenza a spinta. Si inserisce la 2 o la 3 spingendo la moto stando a fianco , appena si acquista un po' di velocità si sale sulla sella vicino al serbatoio o anche sul serbatoio, per alleggerire il più possibile il retrotreno. Pian piano che la velocità aumenta ci si sposta indietro per alleggerire l'avantreno. A 60km/ora la moto comincia a galleggiare la guida diventa un po' meno difficoltosa e più aumenti la velocità ,più viaggi meglio . E' anche vero che la m continua a scodinzolare non va mai in linea retta e quando devi curvare ,devi farlo molto delicatamente, raggi di curvatura molto ampi altrimenti l'avantreno ti si chiude e, tanto per cambiare, sei per terra!!! Per imparare la tecnica necessitano due /tre giorni, almeno per non cadere, poi se uno vuole diventare un Orioli, beh, diventa un pò più difficile.
Sulla sabbia la tecnica di guida è importantissima perché oltre a limitare/evitare le cadute, ti aiuta anche a non fare una fatica improba. Bisogna allenarsi, allenarsi, allenarsi, ed è sempre e comunque una faticaccia, ma il divertimento è superiore alla fatica e si acquisisce una sensibilità di guida veramente notevole.
E' l'università del fuoristrada.
Io però sono uno studente costantemente fuori corso.🤣🤣🤣
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