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CENTOPASSI 2016

Ultimo Aggiornamento: 15/02/2017 11:47
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Cinquantino truccato
13/06/2016 12:22

G2 - 02 giugno - Balze (FC) > Castelluccio di Norcia (PG)

Secondo giorno... Parto carico dopo la prima giornata.

La botta di panico dell'aver perso le carte è stata compensata dall'entusiasmo di aver trovato una soluzione.
Prima di dormire ho pure avuto il tempo di prendere qualche nota aggiuntiva sulle carte di oggi e di dividerle in giornate in modo da poter ogni sera prendere quelle del giorno successivo.

L'entusiasmo dura poco, appena preparati i bagagli esco dall'albergo con una pioggerellina costante e aria nebbiosa. Caricare la moto sotto l'acqua, rientrare per mettersi l'antipioggia (non particolarmente comodo) e le condizioni della strada non aiutano certo a partire con sprint.
La discesa passo fumaiolo verso Verghereto è lentissima perchè oltre a non avere piena visibilità mi sembrava di giocare a calcetto saponato con la moto. Asfalto viscido a limite dell'aderenza e la sensazione anche abbassando i piedi che se fosse partita la moto non avrei avuto abbastanza stabilità da tenerla.



Arrivo in fondo accumulando ritardo sulla tabella di marcia e trovandomi davanti un'atmosfera da film sugli zombie.



La nebbia (evidentemente ero nella nuvola) diventa pioggia che mi accompagna per diverse ore. Ogni paese che attraverso guardo se lungo la strada ci sono bar aperti, avrei dovuto avere una scorta di cibo con me (prossima volta mi organizzo). Mi ci vuole un po' a trovarne uno (quasi 2h) e nel frattempo mi accorgo di aver saltato anche un passo perchè era in un paesino arroccato sulla montagna e mi sono dimenticato di andarlo a prendere passandoci sotto.

Al mio arrivo a Sestino (AR) davanti all'unico bar aperto ci sono alcuni ragazzi e il commento "no ca**o, non ci credo!" vedendomi arrivare tutto bardato sotto la pioggia con la moto carica e le targhe di gara è stata una botta positiva di morale, altra lo è stata poter bere qualcosa di caldo.

Chiedo indicazioni per la provinciale per Borgo Pace (PU) e vengo informato che la strada è bella, ma in alcuni punti bianca (una provinciale?!).
In effetti la strada non è affatto male e arrivati circa a metà strada si trasforma improvvisamente in una pista battuta ma molto godibile.







Sulla strada per Borgo Pace il meteo da tregua, mi permette di godere della SS73bis e divertirmi un sacco fino ad arrivare in Umbria.
Dove il passaggio sulle statali e il trasferimento in pianura da San Giustino a Città di Castello mi fanno recuparare un po' di tempo sul ritardo accumulato di prima mattina.

Pausa ad Apecchio per pieno moto, ristoro e valutazione del ritardo. Riparto presto verso Serravalle di Carda da cui risalgo Monte Nerone.

Lungo la risalita incontro un paio di Cowboy... quelli veri. Sono in due a cavallo con tanto di cappelli e manelle di pelle e ognuno tiene per le briglie un secondo cavallo. E nell'ultimo pezzo vengo raggiunto da un gruppo di altri piloti, un africa twin nuova e un paio di GS... tutti assettati "cattivi".
Ci fermiamo proprio davanti al cancello del centro trasmissione rai sulla cima del monte che si trova a distanza di attivazione del WP e dopo un attimo di saluti e strette di mano li lascio riprendere la loro strada.



Per il resto i miei ricordi di Monte Nerone sono come dire "nebulosi"



Scesa la cima seguo in parte la strada di crinale per arrivare al versante opposto alla salita. Attraverso così l'ennesimo passo e mi trovo inaspettatamente davanti a un monumento al giro d'italia.



Nella nebbia continuo a incrociare piloti. Ci stiamo compattando verso sud e immagino che andando avanti nei giorni e con meno passi a disposizione di tutti sarà una tendenza sempre più frequente.



Arrivo in prossimità del prossimo passo prima di scendere dal monte, il passo si trova su una tratta battuta circa 500mt lasciato la strada asfaltata e mi si apre un dubbio, proseguo la strada sterrata come pianificato o ritorno sui miei passi e seguo la via asfaltata (anche se poi devo aggirare un quarto di monte alla base)?



Vada di sterrato... e la scelta si rivela ottima in quanto scendendo un po' di quota il meteo migliora e posso approfittare di questa scorciatoia godendo di uno splendido panorama!





Da Cagli poi proseguo verso Monte Petrano ... 10Km di bei tornanti e strada deserta, che conduce solo sul monte. Arrivati alla cima il punto passo non è semplice da raggiungere il WP è situato sul cucuzzolo del monte alla fine di un sentiero pietroso in ripida salita, non avendo il gps e qundi poter verificare l'effettiva attivazione del WP devo avvicinarmi il più possibile, ma dalla carta si capisce che non mi basta girarci attorno sulla strada asfaltata per entrare nell'area di 200mt dal WP. Imbocco il sentiero già prevedendo recitazioni del rosario per scendere. Arrivato a un punto di attivazione sicura faccio una breve pausa per essere sicuri che il tracker registri il punto corretto, sono di nuovo nella nebbia quindi niente foto ricordo!

Riprendo la strada a Cagli e mi dirigo verso il prossimo gruppo di passi in off. Arrivati ai piedi del monte che dovrei salire e poi farmi tutto il crinale sterrato e scendere dall'altro lato. Decido di rinunciare. Tutta la cima è avvolta da una nuvola nera che garantisce complicazioni che non voglio avere. Oltretutto aggirando questi passi potrei recuperare parte dell'ora e mezza di ritardo che ancora ho sulla tabella di marcia.

Cerco un percorso alternativo da qui lungo la via Flaminia SS3 guardando bene come mantenermi sulla vecchia strada ed evitare la nuova variante a scorrimento veloce.


(Foto scattata per confermare alla DG che sono sotto la superstrada e non sopra dato che per molti tratti le due strade corrono parallele a sx via Flaminia vecchia a dx variante)

Sotto la variante scorre anche un torrente e solo chi percorre la vecchia strada si può accorgere della sua presenza.



Riprendo i passi fino a Scheggia e Pascelupo (PG) dove devo toccare il passo e ritornare indietro, cosa che faccio repentinamente appena dall'altra parte arriva un nuvolone nero e inizia subito a piovere.

La valle tra Scheggia e Sassoferrato è una gola abbastanza stretta e il temporale si sta proprio incanalando li dentro.
Avendo il temporale alle spalle e il sereno proprio davanti all'imboccatura della valle mi sento un po' come la lepre meccanica del cinodromo a correre sul fronte del maltempo per non essere preso.







Superata quasi indenne la pioggia posso ammirare l'abbazia di Sant'Emiliano in Congiuntoli senza però avere il tempo di soffermarmi.



Proseguo per un po' questo gioco di fuga fino a risalire il monte e svalicare nella valle di Fabbriano e trovarmi finalmente un bel cielo azzurro e abbastanza caldo.

Imbocco la SP16 che tra Campodiegogli e Cancelli dovrebbe incrociare la SS76 (a scorrimento veloce), ma con mio disappunto scopro che il passaggio sopra la SS è chiuso o meglio tutto è stato demolito per la costruzione di nuove rampe della statale.
Non ci sarebbero problemi per una normale percorrenza a parte un po' di disagi del cantiere, ma per noi (a me si sono aggiunti altri due piloti) il divieto di percorrere ssv preclude quella che sembra l'unica possibilità nell'arco di parecchi chilometri per proseguire.





Soluzione trovata quando un gruppo di operai del cantiere si appresta a "staccare" e ci lasciano passare da una delle vecchie rampe in rifacimento ora diventata rampa di accesso al cantiere.
Ci sarebbe stato anche un tunnel nel cantiere, ma quello ci hanno detto che non potevano aprirlo, ma già tanto che ci hanno indicato una via percorribile.

Proseguendo sulla sp16 e continuando ad avere cielo sereno tutto intorno commetto l'errore della giornata: levo l'antipioggia che ormai stavo indossando da più di mezza giornata.

Svalicando sulle colline sopra nocera umbra in mezzo a prati e boschi mi trovo davanti il temporale e mi prende una vera e propria bomba d'acqua.
Tempo 2 minuti e sono fradicio, con almeno un dito d'acqua negli stivali e nessuna possibilità di fermarmi all'asciutto. (fortunatamente almeno la giacca era tristrato imprmeabile quindi a parte gambe e guanti il corpo è stato abbastanza protetto).

Proseguo così per altre 4/5h con il ritardo che ancora mi pressa e il morale che scende sotto i piedi. Con sforzo di volontà mi costringo a non saltare più passi (anche quelli in paesi arroccati quindi da percorrere due volte) ad eccezione dell'unico rimasto per la giornata completamente in off, non sono nelle condizioni per affrontarlo.

Arrivo quasi al termine delle 22:30 (orario di stop obbligatorio) al Rifugio Perugia sulla strada tra Castelluccio e Norcia.
I gestori che avevo contattato mi hanno tenuto qualcosa di caldo da mangiare, ma doccia e cena a base di zuppa e salsicce davanti al camino non sono bastate per togliermi il freddo da addosso e migliorare il mio umore ormai sotto gli stivali (fradici).


(Quasi arrivato agli ultimi passi prima del pernotto... qui non piove, ma la moto sgronda come se fosse appena lavata).
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