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CENTOPASSI 2016

Ultimo Aggiornamento: 15/02/2017 11:47
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Cinquantino truccato
30/05/2016 11:20

1-4 giugno 2016 (Zocca MO - Sasso di Castalda PZ)
"Anche un viaggio di mille miglia inizia con un passo."

Ma più spesso il viaggio inizia prima ancora di aver mosso il piede. Inizia settimane o addirittura mesi prima quando la mente lo compie prima del corpo, da quel momento in cui inizia la preparazione al viaggio vero e a quel primo e fatidico passo.

Nel mio caso il viaggio vero non c'è stato, non ancora almeno. Il conto alla rovescia segna -2 giorni e sono tanto in trepidazione che devo trovare costantemente qualcosa per distrarmi. Non vedo l'ora che siano le 8:00 del 1 giugno, poter accendere il motore e lasciare alle spalle tutti i pensieri assieme ai chilometri.

A inizio anno, un mio amico mi ha fatto casualmente conoscere l'esistenza della Centopassi e me ne sono lasciato sedurre.
La sfida è semplice: Partendo alle 8 di mattina del 1 giugno bisogna valicare 100 passi (a scelta del singolo concorrente in un elenco di oltre 800 fornito dall'organizzazione) e arrivare al luogo comunicato dall'organizzazione tra le 16 e le 16:30 del 4 giugno. Il percorso si deve articolare evitando qualsiasi genere di strada a scorrimento veloce in 4 regioni (non tutte confinanti con quella di partenza) ed essere lungo almeno 1400Km. Fermo notturno forzato tra le 22:30 e le 3:30.

Non sapevo cosa aspettarmi esattamente dalla gara (e in parte non lo so tutt'ora) e non conoscendo neppure il luogo di arrivo che sarebbe stato comunicato solamente 2 mesi prima della partenza, ho iniziato a guardare la moto, solo con l'idea che sarebbe stato un viaggio lungo.

La mia domi non era nelle migliori condizioni per un viaggio così, aveva tante manutenzioni da fare, ma fortunatamente tutte cose semplici.



Dopo una bella ripulita generale, ho fatto un tagliandone con un'occhio di riguardo maggiore rispetto al solito.
Oltre al regolare cambio olio/filtro e al trittico, ho messo mano ai freni con una revisione completa di pompe e pinze, sostituzione pastiglie e all'anteriore anche del disco, ormai quasi finito.





Sul manubrio il precedente propietario aveva installato un ciclocomputer per avere un secondo trip + orologio, l'ho sempre lasciato nonostante la limitazione a 100Km/h. Dato che era morto di batteria, ho approfittato della situazione per un upgrade con Sigma MC10 che essendo specifico per moto ha qualche funzione più adatta e soprattutto ha un range di funzionamento adeguato.







Consapevole che le gomme erano quasi da cambiare decido di tirare avanti per la primavera quelle che avevo sotto per avere le gomme nuove alla gara. Cosa che poi mi ha fatto stare in trepidazione una settimana quando il mio gommista dopo averle ordinate in anticipo non le ha avute in mano fino all'ultimo (ma questa è un'altra storia).

Fatti i primi giri per sgranchire le ruote e le mie gambe, anche perchè l'anno scorso per una scivolata sul brecciolino ho perso mezza stagione, vanno avanti i preparativi a spizzichi e bocconi.

Esce nel frattempo la prima lista passi e inizio a farmi "dei viaggi" su possibili luoghi di arrivo e eventuali percorsi. Dovendo combattere tra il "quello che vorrei fare" e "quello che andrebbe fatto".

Mi accorgo che l'usb sul manubrio si è rotta e procedo con la sostituzione con un modello simile ma decisamente migliore. Completo la dotazione del manubrio rimuovendo il supporto navigatore (che non userò in quanto vecchio e inadatto a questo genere di percorso) e installando la gopro (in prestito da mio fratello).

Passa il tempo e arriva finalmente la comunicazione del luogo di arrivo: Sasso di Castalda (PZ).
Iniziano così le notti passate davanti al pc a selezionare i passi, copiarne le coordinate e selezionare un percorso.



30 giorni passano in fretta e riesco giusto in tempo a compilare l'elenco passi da inviare all'organizzazione a un paio di giorni dalla scadenza. L'itinerario definitivo è lungo circa 1800Km.



Il più sembra fatto, ma creare un itinerario vero e proprio poi richiede un sistema per navigarlo e di questo sono sprovvisto. Non avendo un buon navigatore ho optato per le vecchie sempre valide mappe cartacee. Con l'aggiunta di stampe più dettagliate da google earth.



Rinnovato anche tutto il vestiario da moto, che era più adatto ai giretti domenicali che a un viaggio. A pochi giorni dalla partenza arriva la busta con il kit gara.



Le targhe adesive si appongono facilmente anche se quella per il fianco anteriore ci sta al pelo lasciandomi poca scelta sul dove posizionarla.



Dopo tanta preoccupazione ecco che sono arrivate anche le scarpette nuove.



Il tracker gps è stato più problematico. E' arrivato dotato solo di un velcro attaccato alla base, ma è bastato un pomeriggio nella borsa da serbatoio che la colla si è staccata. Dopo tanti pensieri e quasi 2 h in officina a tagliare e piegare un pezzo di alluminio ho ottenuto una culla da montare sul manubrio in cui fisserò il tracker con un bel elastico.




Ed eccoci qui, due giorni alla partenza e rimane solo da caricare la moto. Intanto che preparo i bagagli (due borse una per me e una per "lei"), mi faccio mille pensieri su cosa potrei dimenticare, cosa avrei potuto fare di diverso e cosa potrebbe andare storto.

Dopodomani i pensieri andranno via. E finalmente ci sarà il primo passo di quel famoso viaggio di mille miglia.

Giorno 1:


Giorno 2:


Giorno 3:


Giorno 4:


Vediamo fin dove riesco ad arrivare ... sicuramente avrò tante belle foto (e magari qualche video da postare).
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30/05/2016 13:38

Che dire? Avventura affascinante, l'esempio che non é necessario andare chissà dove per mettersi alla prova.
Goditi il viaggio è tienici aggiornati! [SM=g28002]

[Modificato da RD0201 30/05/2016 13:39]


-- Matteo --
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30/05/2016 20:35

In bocca llupo!!!!!!!!!
Grande !


La moto è sempre la moto. Altre cose hanno solo due ruote.
Le mie moto:
Honda Dominator 2^ serie
Honda CBR 954 RR Repsol
Ducati Monster 600
(C’è posto)
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06/06/2016 11:02

Non ho più scritto nulla per via dell'impegno... sono stati 4 giorni pieni in cui avevo solo il tempo ogni tanto di lanciare una foto, quasi sempre di paesaggi mozzafiato su FB (ma quanto è bella l'italia).

Ieri giornata di rientro ma ho fatto tappa nelle Marche a casa di un mio amico anche lui partecipante che sfortunatamente, il primo giorno, è caduto in off e si è rotto il perone.
Oggi dopo pranzo rientro a casa a Bologna e inizio a sistemare il materiale (non molte foto e video) per vedere se c'è qualcosa di decente.

Comunque è stata un'esperienza incredibile. Forse per quelli del gruppo che sono abituati a fare off non sarebbe tanto. Ma per me che sono sempre stato "vorrei ma non posso" avendo solo una domi da usare in 2 (con la zavorrina) per le gite domenicali è stato eccezionale.

Appena arrivo a casa e riordino le idee cerco di fare un resoconto giorno per giorno.. sfortunatamente del giorno 3 che sarebbe stato da riprendere integralmente visto le strade fantastiche passate (Da castelluccio di Norcia a Pescolanciano (IS) attraversando tutto il parco del gran sasso, il parco naturale sirente-velino e il parco naziona d'abruzzo lazio e molise) ma a castelluccio non ho avuto modo di ricaricare la gopro (anzi nulla dato che non avevo correte) e quindi non ho potuto riprendere.

In ogni caso ... alla fine obiettivo 100 passi "fallito" chiudendo la gara con solo 89 passi percorsi in 1767Km ma il vero scopo della corsa centrato in pieno... vivere un'esperienza unica, raggiungere il limite, comprenderlo e spostarlo più avanti.

Il prossima anno chissà, se impegni lavorativi, familiari ed economici me lo permetteranno ho un conto in sospeso con quei 100 passi che prima o poi devo arrivare a fare.

La moto promossa a pienissimi voti!! Mi ha portato veramente ovunque.
[Modificato da ice.82 06/06/2016 11:18]
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06/06/2016 13:18

Bravo!! [SM=x653535] [SM=x653535] [SM=x653535] [SM=x653535]
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Cinquantino truccato
06/06/2016 13:40

Re:
Quoto Nirvana [SM=x653535] [SM=x653535] [SM=x653540] [SM=x653531]



"Che tu possa avere sempre il vento in poppa, e che il sole ti risplenda sempre in viso, e che il vento del destino ti porti in
alto a danzare con le stelle".
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07/06/2016 09:33

(Premetto che le foto sono tante e per non riempire lo spazio nei prossimi post ne metterò sia intere che in "anteprima", quelle piccole cliccateci sopra per vedere le immagini ingrandite).


"Cos'è la centopassi?" è una cosa a cui tutti hanno risposto che bisogna viverla per poterne parlare. Ora che l'ho vissuta comprendo il perchè. Il carico di emozioni che si susseguono in questi quattro giorni è incredibile e semplicemente indescrivibile.
Dalla gioia alla delusione, passando per stupore e meraviglia. Rabbia e determinazione. Entusiasmo. Si toccano gli estremi di ogni possibile pensiero ed emozione in breve tempo. Quando speri nel miracoloso sentiero che ti riporterebbe in gara, quando questo dopo un quarto d'ora si rivela finire in un ruscello piccolo, ma inguadabile a causa del suo letto troppo pietroso. Tutto questo ti costringe a liberarti del superfluo, a fare spazio a ciò che in quel momento conta.
Ogni pensiero inutile, ogni preoccupazione quotidiana rimangono indietro. Quattro giorni vissuti un passo alla volta (in senso metaforico e letterale).

E' una competizione dove il vero avversario sei te stesso. Dove tutti vincono, a prescindere dal risultato di "successo" o "fallimento" nell'obiettivo 100 passi, semplicemente perchè andare avanti vuol dire superare ostacoli, difficoltà, imprevisti e gioco forza superare gioco forza limitazioni e paure.

Ho sentito dire da veterani della corsa che quest'anno è stata un'edizione difficile. Difficile perchè il meteo è stato inclemente con bombe d'acqua il secondo giorno e in generale pioggia a tratti tre giorni su quattro. Difficile perchè l'arrivo quest'anno era molto a sud (Sasso di Castalda PZ) rendendo questa un'edizione "appenninica" della centopassi dove se pur meno impegnativi (spesso) i passi da affrontare e più vicini tra loro si aggiunge un elemento nuovo, la loro ricerca tra un dedalo di strade e sentieri che si infittisce mano a mano che ci si sposta verso sud.

La mia centopassi stava per finire prima di partire quando il raccordo del freno posteriore ha iniziato a perdere il giorno prima della gara. Fortuna vuole che fosse solo il raccordo allentato, pit stop in officina per stringerlo, rabboccare il liquido freni e spurgare nuovamente l'impianto.



Ultimi controlli la sera prima... non sapendo se sarei riuscito a dormire per l'emozione.
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08/06/2016 15:40

Ok, sono lento a scrivere i resoconti giorno per giorno... ma intanto ecco il video della mia centopassi:

ONLINE
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09/06/2016 08:45

[SM=x653535]


#MORDICARE
www.elettrauto-torino.com
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09/06/2016 09:16

Mi associo [SM=x653535] .
Semplice e pulita, una bella esperienza in giro per la nostra splendida Italia.


-- Matteo --
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09/06/2016 11:54

Complimenti veramente!! [SM=x653535] [SM=x653535] [SM=x653535] Sicuramente, come hai detto tu, se non la si vive sulla propria pelle non la si capisce fino in fondo, ma dai tuoi commenti, video e dalle foto presenti del sito ufficiale della manifestazione si capisce quanta passione si mette in circolo...
Certamente non hai fatto sfigurare il tuo bel Dominator, anche a confronto di mezzi più blasonati e secondo me ti sei preso anche qualche soddisfazione in più, riuscendo a fare anche quei bellissimi sentierini sterrati che si vedono nel tuo video.

Attendo che tu posti altre foto, commenti e che ci racconti qualche aneddoto gagliardo! [SM=g28002]

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Cinquantino truccato
13/06/2016 10:24

G1 - 01 giugno - Zocca (MO) > Balze (FC)

Lascio casa poco dopo l'alba per andare al luogo prestabilito di partenza. Devo esserci alle 7 e fermare la moto fino alle 8, ma sono partito con un discreto anticipo.


(In marcia verso il punto di partenza inseguendo arcobaleni!)

Fortunata decisione, dato che il distributore di benzina di Zocca che avevo scelto per partire con il serbatoio pieno era chiuso per lavori, mi è toccato tornare indietro un pezzo per rimediare.
Anche sul luogo di partenza ho avuto un'attimo di panico una volta accortomi che non c'era campo per il cellulare... e come avrei fatto a inviare la foto del contachilometri all'organizzazione gara?
Anche questo problema si è risolto con una breve passeggiata (a piedi dato che la moto era ferma nel punto concordato).

Tutto pronto per partire e sbrigate le formalità, non rimane che attendere le 8:00. Nel frattempo trovo anche compagnia, un piccoletto giocherellone e incuriosito dalle mie mappe.





Passate le 8 e qualche minuto per sicurezza dato che non avendo un GPS ma solo mappe non ero sincronizzato con l'ora satellite (ufficiale per la gara) parto per il primo passo, a me veramente familiare essendo quasi un passaggio obbligato per tutte le mie escursioni nella zona collinare modenese o nel rientro verso casa.



Inizio senza problemi su strade conosciute, ideale per prendere confidenza con la moto caricata e le gomme nuove appena rodate.
Dopo i primi passi raggiungo Sestola e il cimone verso passo del lupo, bellissimo posto e lì scopro il primo errore di pianificazione (semi previsto a dire il vero e che avrei potuto evitare avendo il tempo di un sopralluogo prima della gara).
Attivo il WP passo del lupo, ma scopro che per raggiungere il successivo che avevo scelto (in cima al cimone) non vi è accesso da questo versante. L'unica strada asfaltata è strada militare (con divieto di accesso) e fin qui lo sapevo, mentre tutti i sentieri che erano segnati in salita (pensavo strade di servizio visto il numero di impianti di risalita nella zona) erano in realtà inglobati nelle piste stesse.

All'inizio non avendo visto il divieto ed essendo evidentemente già battuta da atri veicoli mi sono arrampicato.





Fino a quando a metà strada ho incrociato un gruppo di manutentori degli impianti che mi hanno spiegato che non avrei potuto raggiungere la cima da lì



Evidentemente l'unico sterrato percorribile in moto è quello dell'altro versante (dove non ci sono piste da sci) e che nella pianificazione avevo scelto come lato di discesa dal WP.
Niente da fare per il passo, ma bell'esperienza la domi se la cava anche sulle piste rosse (mezza pista a salire e un'altra a scendere), mica solo campo scuola.

Riprendo il percorso aggirando il cimone per raggiungere il passo dell'Abetone che trovo in condizioni meteo accettabili, ma evidentemente ha appena piovuto parecchio. Pausa ristoro e consultazione mappe.



Mappe..
ecco queste sono state la preoccupazione principale del G1. Ogni giorno ha avuto la sua sfumatura di sfiga. Per me la prima sono state le mappe.

Dopo l'Abetone e San Marcello Pistoiese lascio le provinciali che scorrono tutte più o meno parallele fino ai grossi centri urbani a valle per tagliare trasversalmente tra una e l'atra. Mi infilo in una serie di strade comunali asfaltate, non del tutto asfaltate e asfaltate per finta (che con le loro buche e asfalto con tante toppe da sembrare una mimetica sono peggio delle sterrate). All'inizio consulto le carte spesso per poi memorizzare tratti più lunghi quando il dedalo di stradine si fa meno intricato. Ecco il danno... prendi e rimetti a posto le mappe di continuo e dopo un bel tratto di svariati chilometri senza aver bisogno di consultare la mappa. Quando mi sono fermato dopo aver passato altri due passi la sorpresa... Mappe perse!

Panico momentaneo, rabbia con me stesso che avevo previsto ridondanza di quasi tutto (due caricatori per cellulare / tracker perchè se se ne rompesse uno? ecc), ma non delle mappe annotate.
Mi rimanevano solamente le carte stradali di scorta 1:200.000 e il cellulare (impensabile usarlo 4 giorni da navigatore senza averlo oltretutto sott'occhio ma in tasca). Deciso a proseguire e non tornare indietro tanti chilometri senza neppure la certezza di trovare le mappe vado avanti consultando sul cellulare le copie delle carte salvate su dropbox (sfortunatamente senza le ultime annotazioni manuali) e un po' a memoria essendo i prossimi passi di nuovo tutti nelle zone da me battute.

Rientro quindi agevolmente nel bolognese e attraverso suviana e brasimone portando a casa altri due passi e sfruttando il tempo per meditare a una soluzione.
Passo da montefredente mi dirigo alla raticosa e poi sosta alla futa.
Qui i pensieri sono due:

- è venerdì 1 giugno posso ancora trovare una cartoleria / copisteria che possa stampare le mappe dal mio dropbox. Non sono annotate ma sarebbero di consultazione più semplice.

- sono a 10 minuti dall'outlet di barberino che ha il negozio articoli moto. Vado a comprare un supporto per il telefono da tenere sul manubrio.

Alla fine ho optato per la prima soluzione (avrei potuto farle entrambe e mi sarebbe servito il G4 ... ma ci arriveremo)
Comunque per trovare un posto dove stampare le carte sono dovuto passare attraverso diversi paesini e continuare per 9 passi (circa 130Km) fino all'arrivo a Marradi (FI) dove ho trovato una biblioteca con internet disponibile e servizio stampa (11€ di stampe ma ringrazio di riavere le mie carte e una copia in casi di necessità).
Però il problema è che devo tenerle in tasca e non sono più impermeabili, tengo solo quelle della giornata le altre nelle borse sotto l'antipioggia non si sa mai.


(Uno dei paesini attraversati... bella chiesetta, ma ora non ricordo dove si trovasse)

Lungo la strada ho incrociato anche un gruppetto di altri partecipanti alla corsa. Al traguardo ho scoperto di non essere stato l'unico che a ogni incrocio oltre al saluto cercava di vedere se c'era la targa di gara sul cupolino dell'altro.

Con le carte di nuovo alla mano riprendo un po' il ritmo e riesco a chiudere la giornata al Monte Fumaiolo (come pianificato) con all'attivo 26 passi su 27 pianificiati.
Prima di arrivare al pernotto attivo i WP intorno al monte fumaiolo con tanta fatica. Ha piovuto tutto il giorno, le strade boschive sono viscide e inizia a scendere buio e nebbia. Arrivo comunque in orario al pernotto con camera vista passo (o meglio senza vista dato buio e nebbia). Sono praticamente l'unico avventore, forse c'è un'altra stanza occupata... atmosfera spettrale.

Giornata alla fine surreale. A parte l'inconveniente delle mappe è stata particolare per il meteo (variabile e mi è andata bene beccando solo spruzzatine e cielo semi coperto) e per il totale deserto motociclistico. Ho attraversato passo della futa, raticosa, abetone e giogo tutti solitamente molto frequentati, ma il quel momento completamente deserti.
In tutta la giornata ho incrociato un austriaco, un paio di tedeschi e un gruppetto di altri centopassisti oltre a pochissime auto... completamente disorientante. Nel compenso strade molto belle con pochi problemi di asfalto e poche zone franate godibilissime.
[Modificato da ice.82 13/06/2016 10:30]
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Cinquantino truccato
13/06/2016 12:22

G2 - 02 giugno - Balze (FC) > Castelluccio di Norcia (PG)

Secondo giorno... Parto carico dopo la prima giornata.

La botta di panico dell'aver perso le carte è stata compensata dall'entusiasmo di aver trovato una soluzione.
Prima di dormire ho pure avuto il tempo di prendere qualche nota aggiuntiva sulle carte di oggi e di dividerle in giornate in modo da poter ogni sera prendere quelle del giorno successivo.

L'entusiasmo dura poco, appena preparati i bagagli esco dall'albergo con una pioggerellina costante e aria nebbiosa. Caricare la moto sotto l'acqua, rientrare per mettersi l'antipioggia (non particolarmente comodo) e le condizioni della strada non aiutano certo a partire con sprint.
La discesa passo fumaiolo verso Verghereto è lentissima perchè oltre a non avere piena visibilità mi sembrava di giocare a calcetto saponato con la moto. Asfalto viscido a limite dell'aderenza e la sensazione anche abbassando i piedi che se fosse partita la moto non avrei avuto abbastanza stabilità da tenerla.



Arrivo in fondo accumulando ritardo sulla tabella di marcia e trovandomi davanti un'atmosfera da film sugli zombie.



La nebbia (evidentemente ero nella nuvola) diventa pioggia che mi accompagna per diverse ore. Ogni paese che attraverso guardo se lungo la strada ci sono bar aperti, avrei dovuto avere una scorta di cibo con me (prossima volta mi organizzo). Mi ci vuole un po' a trovarne uno (quasi 2h) e nel frattempo mi accorgo di aver saltato anche un passo perchè era in un paesino arroccato sulla montagna e mi sono dimenticato di andarlo a prendere passandoci sotto.

Al mio arrivo a Sestino (AR) davanti all'unico bar aperto ci sono alcuni ragazzi e il commento "no ca**o, non ci credo!" vedendomi arrivare tutto bardato sotto la pioggia con la moto carica e le targhe di gara è stata una botta positiva di morale, altra lo è stata poter bere qualcosa di caldo.

Chiedo indicazioni per la provinciale per Borgo Pace (PU) e vengo informato che la strada è bella, ma in alcuni punti bianca (una provinciale?!).
In effetti la strada non è affatto male e arrivati circa a metà strada si trasforma improvvisamente in una pista battuta ma molto godibile.







Sulla strada per Borgo Pace il meteo da tregua, mi permette di godere della SS73bis e divertirmi un sacco fino ad arrivare in Umbria.
Dove il passaggio sulle statali e il trasferimento in pianura da San Giustino a Città di Castello mi fanno recuparare un po' di tempo sul ritardo accumulato di prima mattina.

Pausa ad Apecchio per pieno moto, ristoro e valutazione del ritardo. Riparto presto verso Serravalle di Carda da cui risalgo Monte Nerone.

Lungo la risalita incontro un paio di Cowboy... quelli veri. Sono in due a cavallo con tanto di cappelli e manelle di pelle e ognuno tiene per le briglie un secondo cavallo. E nell'ultimo pezzo vengo raggiunto da un gruppo di altri piloti, un africa twin nuova e un paio di GS... tutti assettati "cattivi".
Ci fermiamo proprio davanti al cancello del centro trasmissione rai sulla cima del monte che si trova a distanza di attivazione del WP e dopo un attimo di saluti e strette di mano li lascio riprendere la loro strada.



Per il resto i miei ricordi di Monte Nerone sono come dire "nebulosi"



Scesa la cima seguo in parte la strada di crinale per arrivare al versante opposto alla salita. Attraverso così l'ennesimo passo e mi trovo inaspettatamente davanti a un monumento al giro d'italia.



Nella nebbia continuo a incrociare piloti. Ci stiamo compattando verso sud e immagino che andando avanti nei giorni e con meno passi a disposizione di tutti sarà una tendenza sempre più frequente.



Arrivo in prossimità del prossimo passo prima di scendere dal monte, il passo si trova su una tratta battuta circa 500mt lasciato la strada asfaltata e mi si apre un dubbio, proseguo la strada sterrata come pianificato o ritorno sui miei passi e seguo la via asfaltata (anche se poi devo aggirare un quarto di monte alla base)?



Vada di sterrato... e la scelta si rivela ottima in quanto scendendo un po' di quota il meteo migliora e posso approfittare di questa scorciatoia godendo di uno splendido panorama!





Da Cagli poi proseguo verso Monte Petrano ... 10Km di bei tornanti e strada deserta, che conduce solo sul monte. Arrivati alla cima il punto passo non è semplice da raggiungere il WP è situato sul cucuzzolo del monte alla fine di un sentiero pietroso in ripida salita, non avendo il gps e qundi poter verificare l'effettiva attivazione del WP devo avvicinarmi il più possibile, ma dalla carta si capisce che non mi basta girarci attorno sulla strada asfaltata per entrare nell'area di 200mt dal WP. Imbocco il sentiero già prevedendo recitazioni del rosario per scendere. Arrivato a un punto di attivazione sicura faccio una breve pausa per essere sicuri che il tracker registri il punto corretto, sono di nuovo nella nebbia quindi niente foto ricordo!

Riprendo la strada a Cagli e mi dirigo verso il prossimo gruppo di passi in off. Arrivati ai piedi del monte che dovrei salire e poi farmi tutto il crinale sterrato e scendere dall'altro lato. Decido di rinunciare. Tutta la cima è avvolta da una nuvola nera che garantisce complicazioni che non voglio avere. Oltretutto aggirando questi passi potrei recuperare parte dell'ora e mezza di ritardo che ancora ho sulla tabella di marcia.

Cerco un percorso alternativo da qui lungo la via Flaminia SS3 guardando bene come mantenermi sulla vecchia strada ed evitare la nuova variante a scorrimento veloce.


(Foto scattata per confermare alla DG che sono sotto la superstrada e non sopra dato che per molti tratti le due strade corrono parallele a sx via Flaminia vecchia a dx variante)

Sotto la variante scorre anche un torrente e solo chi percorre la vecchia strada si può accorgere della sua presenza.



Riprendo i passi fino a Scheggia e Pascelupo (PG) dove devo toccare il passo e ritornare indietro, cosa che faccio repentinamente appena dall'altra parte arriva un nuvolone nero e inizia subito a piovere.

La valle tra Scheggia e Sassoferrato è una gola abbastanza stretta e il temporale si sta proprio incanalando li dentro.
Avendo il temporale alle spalle e il sereno proprio davanti all'imboccatura della valle mi sento un po' come la lepre meccanica del cinodromo a correre sul fronte del maltempo per non essere preso.







Superata quasi indenne la pioggia posso ammirare l'abbazia di Sant'Emiliano in Congiuntoli senza però avere il tempo di soffermarmi.



Proseguo per un po' questo gioco di fuga fino a risalire il monte e svalicare nella valle di Fabbriano e trovarmi finalmente un bel cielo azzurro e abbastanza caldo.

Imbocco la SP16 che tra Campodiegogli e Cancelli dovrebbe incrociare la SS76 (a scorrimento veloce), ma con mio disappunto scopro che il passaggio sopra la SS è chiuso o meglio tutto è stato demolito per la costruzione di nuove rampe della statale.
Non ci sarebbero problemi per una normale percorrenza a parte un po' di disagi del cantiere, ma per noi (a me si sono aggiunti altri due piloti) il divieto di percorrere ssv preclude quella che sembra l'unica possibilità nell'arco di parecchi chilometri per proseguire.





Soluzione trovata quando un gruppo di operai del cantiere si appresta a "staccare" e ci lasciano passare da una delle vecchie rampe in rifacimento ora diventata rampa di accesso al cantiere.
Ci sarebbe stato anche un tunnel nel cantiere, ma quello ci hanno detto che non potevano aprirlo, ma già tanto che ci hanno indicato una via percorribile.

Proseguendo sulla sp16 e continuando ad avere cielo sereno tutto intorno commetto l'errore della giornata: levo l'antipioggia che ormai stavo indossando da più di mezza giornata.

Svalicando sulle colline sopra nocera umbra in mezzo a prati e boschi mi trovo davanti il temporale e mi prende una vera e propria bomba d'acqua.
Tempo 2 minuti e sono fradicio, con almeno un dito d'acqua negli stivali e nessuna possibilità di fermarmi all'asciutto. (fortunatamente almeno la giacca era tristrato imprmeabile quindi a parte gambe e guanti il corpo è stato abbastanza protetto).

Proseguo così per altre 4/5h con il ritardo che ancora mi pressa e il morale che scende sotto i piedi. Con sforzo di volontà mi costringo a non saltare più passi (anche quelli in paesi arroccati quindi da percorrere due volte) ad eccezione dell'unico rimasto per la giornata completamente in off, non sono nelle condizioni per affrontarlo.

Arrivo quasi al termine delle 22:30 (orario di stop obbligatorio) al Rifugio Perugia sulla strada tra Castelluccio e Norcia.
I gestori che avevo contattato mi hanno tenuto qualcosa di caldo da mangiare, ma doccia e cena a base di zuppa e salsicce davanti al camino non sono bastate per togliermi il freddo da addosso e migliorare il mio umore ormai sotto gli stivali (fradici).


(Quasi arrivato agli ultimi passi prima del pernotto... qui non piove, ma la moto sgronda come se fosse appena lavata).
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Cinquantino truccato
13/06/2016 15:46

ma non mi è chiara una cosa: durante i 1400 km e rotti tutti in strade secondarie devo rispettare i limiti ergo 50/70 km/h qunado va bene?

controllano la media o controllano la velocità passo a passo?
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Cinquantino truccato
13/06/2016 22:28

In realtà il rispetto dei limiti di velocità da cds é a discrezione e responsabilità del pilota. Ai fini della penalità vale un limite unico che viene comunicato prima della partenza e viene verificato costantemente tramite il tracker GPS.
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Dominatore
14/06/2016 14:44

Molto bello,sia il viaggio che il report.Dirti BRAVO è poco. [SM=x653535]
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Cinquantino truccato
21/06/2016 08:59

G3 - 03 giugno - Castelluccio di Norcia (PG) > Pescolanciano (IS)

La mattina del terzo giorno è stato il momento moralmente più duro. Aprire gli occhi prima dell'alba e fissare gli stivali fradici con l'idea di doverli indossare mi ha inchiodato al letto.



Ci ho messo un'ora quasi ad alzarmi e decidermi a fare un inventario mentale del bagaglio per cercare una soluzione o almeno temporaneo palliativo.
Quando ho preparato i bagagli tutto è stato avvolto in sacchi di plastica. Di solito mi piacciono i ziplock, ma non avedo trovato quelli grandi prima della partenza avevo optato per i sacchi da rifiuti organici "antigoccia". E mi sono ricordato di aver inserito nello zaino anche il rotolo di sacchi inutilizzati per sicurezza.


Non una soluzione "elegante", ma funzionale. Piede asciutto, stivale fradicio.

Caricata nuovamente la moto e con quasi 2 ore di ritardo sulla tabella di marcia mi metto in marcia intorno alle 5 di mattina. Senza guanti perchè tra mani bagnate e fredde e solamente fredde ho preferito la seconda.



Arrivato in cima a Forca Canapine ho potuto vedere l'alba e aggiungere nuova determinazione e un'altra idea. Nella borsa della moto avevo anche un paio di guanti da lavoro in caso di manutenzioni, ma erano in quel momento l'ideale per proseguire con le mani al caldo.



Risolti i problemi immediati, mi sono potuto dedicare alla guida e a bruciare un po' di chilometri.
Evitando Norcia, mi sono diretto alle colline, Savelli, giro attorno a Città Santa Maria e attraverso un paio di passi verso il Lazio attraversando Cittàreale.

Tra Cittàreale ed Amatrice aggirare la SS4 (a scorrimento veloce) non sembra possibile, se non attraversando sentieri resi fangosi dalle piogge degli ultimi giorni. La sensazione costante è stata che mi sarei trovato da un momento all'altro nel giardino di qualcuno. Arrivato ad Amatrice colazione per me e per la moto.


Poi il paradiso... per il resto della giornata.

Ripresa la strava verso il lago di Campotosto, un nuovo passo prima di superare Locanda Cardito (un noto ritrovo di bikers, ancora addormentato). Prima di arrivare a Poggio Cancelli, ma invece di proseguire verso il lago scendo verso Aringo (nuovo passo) e poi stradine interne verso Capitigliano.

Arrivati al paese ho imboccato "via del lago" per risalire a Campotosto da un'altro versante e attraversare un'altro passo.
All'inizio della strada un cartello avvisava "strada mancante di barriere laterali", ma la definizione ideale sarebbe stata "strada mancante" (punto!).
Mancavano le barriere laterali, la segnaletica e a tratti l'asfalto. La cosa che non mancava erano frammenti di roccia in mezzo alla carreggiata e delle rampe ripide con curve ad angolo acuto da dare l'impressione di star salendo le scale con la moto girando sul pianerottolo ad ogni rampa.


Arrivati in cima però il panorama ha ripagato tutta la fatica.

Mentre scendevo verso il lago incrocio un gruppo di piloti che stanno salendo al passo.

Aggirato il lago verso sud e raggiunta la SS577 per scendere dal lago e successivamente la ss80 per raggiungere l'imbocco della strada del passo del vasto (sp86).

Lungo la salita al passo ho incrociato altri piloti, è sempre una bella sensazione quando sai che non sei solo.
Arrivato alla cima il panorama è di quelli che lasciano senza parole. Un solo serpente d'asfalto che se ne sta sdraiato in chilometri e chilometri di verdi praterie.





La provinciale del Vasto sfocia nella SS17bis che porta direttamente al GranSasso e al comprensorio di Campo Imperatore, dando così continuità alla bellissima esperienza appena vissuta.



La strada del passo di campo imperatore è un vero parco giochi per motociclisti.
Tanti chilometri di statale che sale dolcemente fino all'ultimo tratto che si stacca per 10Km fino ad arrivare al piazzale di Campo Imperatore.

Verso la cima il panorama cambia decisamente.



L'arrivo a campo imperatore non è baciato dal sole, una nuvola ha deciso di accamparsi proprio sulla cima rendendo il panorama nebbioso e piovviginoso.







Pausa al bar / albergo del passo (forse un po' troppo lunga, ma si stava comodi sui divanetti con qualcosa di caldo da bere e mangiare) e poi discesa dall'altro versante verso Santo Stefano di Sessanio.



Da Santo Stefano traversata di pianura attraverso stradine per saltare alla valle successiva e passare dal Parco Gran Sasso al Parco regionale Sirente-Velino.
Salita da Cerr poi Rocca di Cambio e travesata dell'altopiano tramite una strada vicinale che correva tra i campi per raggiungere Terranera. Totale 3 passi sull'altopiano.

Discesa verso Castelvecchio subequo e da qui altre strade secondarie per aggirare Avezzano e attraverso Gioia dei Marsi imboccare il parco Nazionale D'abruzzo.



Altri passi all'interno del parco.... il morale si è ripreso completamente dal giorno precedente, anche il tempo sembra reggere in questa giornata, ma il ritardo si è fatto veramente ingestibile.

Costeggiato e superato il lago di Barrea


proseguo per Castel di Sangro, per una pausa ristoratrice (e cena veloce) cercando di contenere i tempi, immaginando che al mio arrivo in cima alla montagna non avrei trovato molti posti aperti.
Da pianificazione avrei dovuto ancora arrivare a Pescopennataro tramite la strada della valle e poi scendere sulle colline attraverso Capracotta, Vastogirargi e Carovilli.. da qui un anello fino alla statale e ritorno ed infine sosta per la notte a Pescolanciano, sulla strada del passo successivo.

Il ritardo di 2 ore alla partenza a questo punto si fa sentire, nonostante le soste ridotte e un passo in off saltato sono riuscito a recuperare solo parzialmente.
Decido quindi per salire al contrario, non rischiare di trovarmi alle 22:30 molto lontano dal pernotto. Con ancora parte delle mie cose bagnate e quasi tutti i device al limite della batteria, non mi va l'idea di passare questa notte in tenda.

Prendo il passo a Vastogirardi quello a Capracotta e lungo la strada per pescopennataro mi rendo conto che il tempo non sarebbe bastato per arrivare e tornare sui miei passi al B&B. Giro la moto e dirigo verso Pescolanciano direttamente, memorizzando la strada che da Carovilli porta fino a là in modo da provare a recuperare l'anello durante il 4° giorno.

Trovare il B&B è stata la ricerca più difficile di tutti i giorni appena trascorsi, in un angolo del paese in realtà si trattava di una villetta in cui la propietaria ha trasformato in pensione l'appartamento al piano superiore.
C'è una targa, ma così piccola e rintanata che l'ho notata solamente il giorno dopo uscendo.

Parcheggio la moto e scarico le valigie, l'accoglienza della signora è decisamente diversa e più casalinga di quella dei rifugi visitati fin'ora.
Stanza piccola e piena di roba e ho dovuto staccare un po' di spine per farci stare i caricatori. Il resto a disposizione un'intero appartamento quindi chiudo la serata con una bella doccia e un tè caldo, mentre consulto le mappe dell'ultimo giorno.

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Cinquantino truccato
21/06/2016 10:50

G4 - 04 giugno - Pescolanciano (IS) > Sasso di Castalda (PZ)

Ultimo giorno... sveglia ben prima dell'alba. Sveglia dura... appena aperti gli occhi mi sono ribaltato dal letto, fortunatamente basso.

La giornata si prospetta un'impresa impossibile, ma tanto vale tentare visto che da qui ormai sono deciso ad arrivare fino al traguardo.
La classifica a fine G3 indica che sono arrivato a 79 passi (21 all'obiettivo), il che trasforma l'ultima tappa da una "tranquilla" con 8 passi e un lungo trasferimento in una specie di impresa miracolosa con tutti i 10 passi di scorta e dover recuperare anche l'anello lasciato a Carovilli il giorno precedente.

Cerco di prendere subito un ritmo adatto, ma dopo i primi due passi la strada si rivela una trappola.



Il percorso che sulla carta sembrava fattibile e anche segnalato sul navigatore improvvisamente termina in un guado di un piccolo ruscello.



Non sarebbe stata alcun problema da attraversare se non per la parte asciutta del letto, costituita da una lunga pietraia.



Tornato alla moto e fatto il punto della situazione



Comprendo che il tempo è scaduto, vedo l'obiettivo 100 passi sfumare. Il nuovo obiettivo quindi diventa farne il più possibile prima di far rotta sul traguardo.



Appena posate le ruote sull'asfalto in un punto pianeggiante mi sono concesso una rapida colazione.



Ripasso da Pescolanciano davanti al B&B e dirigo verso Frosolone attraverso strade secondarie.







Lungo la strada si possono avere anche strani incontri...


Ma anche un bellissimo panorama che mi spinge ancora avanti.



Per evitare di sostare a lungo a leggere le carte ho provato a navigare con il navigatore del telefono. Questo è il momento in cui mi sarebbe servito il supporto da telefono che non ho acquistato il primo giorno.



Navigare senza la mappa sott'occhio solo con le indicazioni audio si è rivelato quasi impossibile nel dedalo di stradine del sud.
Non ho potuto accorgermi di aver sbagliato strada quando il sentiero ha incrociato una pista recente in un area di esbosco.





Pista che dopo poco è finita nel nulla





Poco più avanti l'erba era già riscresicuta celando gli ostacoli e facendomi incastrare diverse volte... all'ultima nel tentativo di liberare la moto è caduta.



Controllo danni: leva del cambio piegata e un po' di terra nel freno anteriore. Rimossa la terra e raddrizzata la leva si può ripartire.

Appena ripresa la strada check più apporfondito, non sembrano esserci ulteriori danni.

Dirigo verso il Matese un'altra tappa che voglio fare prima dell'arrivo. Lungo la salita verso Campitello Matese la strada è deserta, il panorama sempre più bello.





e una volta alla cima il panorama "alpino" che si apre davanti all'improvviso è impagabile.



Proseguo sulle provinciali che cambiano nome ad ogni incrocio, ma di fatto rimangono la stessa strada.



Valicando diversi passi fino alla discesa dall'altro lato a Sepino. Sulla strada di Bocca della Selva, in cima al matese il danno al cambio si è fatto sentire, perdendo il pedale del cambio.
Rimasto con solo la leva l'ho un po' piegata nuovamente per cambiare direttamente con essa e proseguire, con il timore costante di romperla definitivamente.

A questo punto l'idea di arrivare al traguardo il prima possibile si è concretizzata... Ma i quasi 300Km di distanza erano l'ultimo ostacolo.

Ripresa la carta alla mano con il supporto delle mappe online, cerco un passaggio tra le tante strade che hanno caratteristiche di strada a scorrimento veloce e provo ad arrivare ad Ariano Irpino. Ulteriore punto passo a metà strada tra la mia posizione e il traguardo.

Mi affido al navigatore del telefono, commettendo un errore fatale (quel supporto da manubrio qui sarebbe stato fondamentale) e quello mi ripaga facendomi girare a vuoto parecchio prima di riuscire ad imboccare la strada giusta.
Per la prima volta in 4 giorni mi ritrovo in riserva, preoccupato di non riuscire a incrociare un distributore sulla mia strada.

Arrivo ad Ariano Irpino e mi fermo al distributore prima del passo. Non prende il bancomat, è il secondo e questa volta sono a corto di banconote piccole.

La stanchezza, la frustrazione, la fame e le difficoltà mi arrivano addosso tutto all'improvviso. Non riesco a reggere questo ulteriore botta di morale e crollo.
Ormail sono al limite e anche come tempo non ne ho più a disposizione.

Cerco la via più diretta per arrivare al punto di raccolta prima del traguardo, cento chilometri più avanti.



Emozione fortissima vedendo tutti gli altri piloti arrivati alla fine, una parte di delusione per non essere giunto completare il mio percorso e per aver sbagliato completamente la pianificazione del 4° giorno.
Gioia per essere qui, per aver percorso 1767Km e 89passi e finalmente essere insieme agli altri piloti.

Dopo l'arrivo di tutti al punto di raccolta e il via libera dell'organizzazione ci dirigiamo dal punto di ritrovo al traguardo in parata.



e possiamo gustarci un rinfresco nella piazza di Sasso di Castalda (PZ)



E alla sera una cena tutti insieme, in cui possiamo approfondire la conoscenza reciproca.


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07/10/2016 00:02

che figata, bellissimo [SM=x653535] . Ma come facevi a conoscere i sentieri sterrati nel bel mezzo dell'italia? son segnati su maps???
[SM=x653546]


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L'apparenza inganna. E io spesso mi faccio ingannare.
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07/10/2016 08:37

mi era sfuggito questo bellissimo giro [SM=x653531] in moto
ma per conoscere bene tutti i sentieri le strade senza navigatore ma con le mappe
perdevi tempo a guardarle ti fermavi naturalmente [SM=g28000]
comunque bravo mi sei piaciuto tutto video foto e giro [SM=x653535] [SM=x653535]


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Mastro Dominatore
07/10/2016 12:21

o riletto per bene tutto riviste le foto e pensavo che parecchia gente
anche del forum per fare un viaggio particolare vanno in africa in asia
ma noi in Italia abbiamo posti bellissimi che noi neanche immaginiamo
e non li visiteremo mai perché non li conosciamo e non giriamo neanche per conoscerli
parecchi vanno all'estero perché in Italia si spende molto [SM=g7574]


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07/10/2016 17:50

[SM=x653535] complimenti una bella avventura e raccontata bene


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Cinquantino truccato
08/10/2016 22:12

Che esperienza ! Bravo !
Io ho in sospeso una 12 passi Appenninica (tosco-emiliano-romagnola)invernale.....
figurati 100 passi !!!
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09/10/2016 11:07

(orsogrigio), 08/10/2016 22.12:

Che esperienza ! Bravo !
Io ho in sospeso una 12 passi Appenninica (tosco-emiliano-romagnola)invernale.....
figurati 100 passi !!!


Cosa sarebbe questa 12 passi appenninica?


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Cinquantino truccato
15/02/2017 11:47

Re:
Mi ero completamente perso le risposte... chiedo perdono a tutti, ma ora provo a rimediare [SM=g27986] [SM=g27986]

MarkB86, 07/10/2016 00.02:

che figata, bellissimo [SM=x653535] . Ma come facevi a conoscere i sentieri sterrati nel bel mezzo dell'italia? son segnati su maps???
[SM=x653546]



Come strumento di preparazione del percorso ho usato quasi esclusivamente Google Earth con caricate le mappe open
(open street map, open cycle map e open mtb) tenendole in un layer semi trasparente sulla vista satellitare. In realtà ho fatto solo sentieri "semplici" e che mi dessero fiducia di essere in buone condizioni... e nonostante tutto mi sono trovato "fregato" da una pietraia nel letto di un ruscello troppo sconnessa per poterla attraversare agevolmente e da un taglio di bosco nuovo quindi non segnato sulle mappe ne dalla vista aerea.
Alcuni tratti che sono delle comunali addirittura hanno lo street view

(orsogrigio), 08/10/2016 22.12:

Che esperienza ! Bravo !
Io ho in sospeso una 12 passi Appenninica (tosco-emiliano-romagnola)invernale.....
figurati 100 passi !!!



La competizione è molto modulabile, l'importante è arrivare in fondo reggendo alla distanza dei 4 giorni, già quello è un traguardo importante. Lo scorso anno a fare i 100 passi ci sono riusciti in 20 su 100 circa partiti, ma è stato anche un weekend maledetto dal meteo. Io con 89 ho ancora un conto in sospeso che spero di saldare in questa edizione.

franktmaxgs, 07/10/2016 08.37:

mi era sfuggito questo bellissimo giro [SM=x653531] in moto
ma per conoscere bene tutti i sentieri le strade senza navigatore ma con le mappe
perdevi tempo a guardarle ti fermavi naturalmente [SM=g28000]
comunque bravo mi sei piaciuto tutto video foto e giro [SM=x653535] [SM=x653535]



Si, il tempo perso nella lettura della mappa sicuramente è tantissimo, contando che il domi non ha neppure un grosso serbatoio da tenerci la classica busta e per giunta gran parte del tempo pioveva, le tenevo sotto la giacca. A forza di un minuto o due alla volta, un paio d'ore al giorno te le bruci in questa maniera.

franktmaxgs, 07/10/2016 12.21:

o riletto per bene tutto riviste le foto e pensavo che parecchia gente
anche del forum per fare un viaggio particolare vanno in africa in asia
ma noi in Italia abbiamo posti bellissimi che noi neanche immaginiamo
e non li visiteremo mai perché non li conosciamo e non giriamo neanche per conoscerli
parecchi vanno all'estero perché in Italia si spende molto [SM=g7574]



Questo è un tasto, purtroppo, molto dolente perchè molti dei luoghi che durante questa competizione hanno significato tanto per me sono i più colpiti dagli eventi naturali degli ultimi mesi.
L'arrivo a Castelluccio di Norcia ormai in notturna dopo una giornata estenuante, bagnato ormai da ore come un pulcino e in mezzo alla nebbia e al buio. Non ho neppure visto il paese, ormai non vedevo più nulla... mi sono infilato nella strada dove sapevo esserci il waypoint e ho proseguito dritto fino a trovarmi contro un muro di un vicolo cieco per essere sicuro di averlo superato per poi tornare indietro e raggiungere rifugio Perugia dove avevo prenotato il pernotto. ero sul punto di ritirarmi, quella giornata mia aveva sfiancato.

L'accoglienza ad Amatrice il giorno seguente, trovare la mattina presto tutti i bar aperti e poter fare una colazione calda e gustosa mi ha ridato la spinta che serviva a rimettermi in gara. Ricordi indelebili, ma ormai non ripetibili, di tutto quello che ricordo della fine del secondo giorno e inizio del terzo dopo pochi mesi non è rimasto quasi nulla.

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Concordo che in Italia abbiamo luoghi incredibili. Spesso abituati a viaggiare in autostrada sono solo dei nomi su cartelli o dati a stazioni di servizio, ma in realtà fanno riferimento a posti di straordinaria bellezza o intrisi di storia e significati.

L'italia è anche piena di eventi di nicchia che potrebbero portare alla scoperta del territorio. Questa Centopassi, scoperta per caso, è quello che a mio avviso somiglia di più a un rally raid sul suolo nazionale, ma con pianificazione libera (che porta a usare tanto la mente e stimola la scoperta)... Sono sicuro che ci saranno tantissimi altri eventi di notevole valore in questo senso, però spesso noti solo a chi li frequenta e pochi appassionati.

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Comunque quest'anno proviamo a farci nuovi ricordi e nuove avventure da raccontare, sono in preparazione per la Centopassi 2017, 31 maggio - 3 giugno. Nessun'altra informazione ancora disponibile.. elenco passi e arrivo verranno comunicati nei prossimi mesi... con l'intenzione di arrivare al traguardo al fatidico numero.

Se le forze, le finanze, le ferie al lavoro e la moto mi assistono vorrei provare, il 28/29 luglio, la Harditaroad 2017: 900Km Trento-Trieste con tanto offroad ricalcando per molti versi la linea del fronte della 1° guerra.
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