ricordi di scuola

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claudio(50)
00mercoledì 16 novembre 2022 20:39
Anno 1961, avevo11 anni.
Terminate le scuole elementari, frequentate in paese, si iniziano le scuole medie in città

Dalla cascina dove abitavo ,per arrivare alla scuola elementare ,bisognava percorrere a piedi circa 1,5 km di strade di campagna che in autunno e in inverno erano fangose e innevate, quindi arrivare con le scarpe pulite era un problema. Prima dell'ingresso nella scuola si pulivano alla bell' e meglio nell'erba o con la neve, a volte con carta di giornale.
La" divisa" era costituita da pantaloncini corti ,un grembiulino azzurro o nero per i maschietti, rosa per le femminucce + una cartella con un libro solo ( abbecedario) ,quaderni vari e l'occorente per scrivere.
Una sola maestra per tutte le materie.
Quando nevicava molto, venivamo accompagnati a scuola con una slitta trainata dai cavalli ,sulla slitta avevamo una balla di paglia che fungeva da sedile.,avvolti con il tabarro ( tipico mantello nero che si usava nelle nostre campagne) e viaaaa....Con la slitta non si seguiva il percorso su strada, ma si attraversavano i campi e si saltavano pure i fossati. La neve ammortizzava i dislivelli. Divertimento puro, avremmo voluto che il tragitto non finisse mai.

Cambiamento significativo

Dalla cascina al paese sia arrivava sempre a piedi e non si potevano accampare scuse per il maltempo, La scuola era importante. Poi dal paese alle scuole medie si proseguiva con un mezzo pubblico ,quindi bisognava fare l'abbonamento con fotografia ,.Era compito mio ricordarsi che l'abbonamento doveva essere rinnovato ogni mese.
Poi dalla fermata del mezzo pubblico alla scuola, si percorrevano circa 500 metri in una via dove c'erano molte altre scuole, quindi si cominciava a percepire il traffico cittadino e il contatto con altri studenti. Cominciavano le prime esperienze fuori dalla ristretta cerchia del paese, un piccolo passo per diventare "grande"
Altro cambiamento notevole avere un professore per ogni materia o quasi.
L'insegnante di matematica,di fisica,di disegno,di applicazioni tecniche, di scienze e geografia, di educazione fisica e infine di italiano storia e latino. Avevamo anche una volta alla settimana due ore di lezione nel pomeriggio
Ottimo ricordo del prof. di italiano e latino. Era un prof. che amava veramente insegnare e con noi ragazzi ci sapeva veramente fare. Pur nel suo ruolo, faceva anche un po' da padre. Era il preferito quando andavamo in gita scolastica , perchè abbastanza tollerante sulla confusione che creavamo sul pulman con canti,cori e spostamenti da un sedile all'altro. In una visita ad un museo,uno studente avvicinadosi a un quadro ,con l'unghia aveva testato la consistenza dei colori sulla tela. Il prof. mentre ci spiegava il quadro si accorse di questo e così istintivamente rilasciò un ceffone in pieno viso allo studente.( A quei tempi succedeva (non molto spesso), ma succedeva. Bisognava tacere,perchè se andavi a casa e raccontavi l'episodio ai genitori , prendevi altri ceffoni
Poi ,il Prof. ,ci fece la ramanzina con relativa spiegazione. In quell'occasione ricordo le testuali parole: " Non siete dei ragazzi maleducati, ma ineducati"
Notare la sottigliezza della frase.
Eravamo già in terza media e questo Prof. sapendo che il latino era una materia ostica, ci traduceva il " De Bello Gallico" il diario di guerra di Giulio Cesare ,molto,molto difficile perch'è scritto in un latino non proprio classico.
A volte si fermava e invitava uno studente a proseguire la traduzione. Inoltre a memoria dovevamo imparare le varie favole di Fedro, naturalmente in latino, molto più facili del " De Bello Gallico"
Ricordo in particolare la descrizione, sempre in latino ,della battaglia di Maratona tra gli Ateniesi e gli Spartani.
L'esercito Ateniese, inferiore di numero, si era appostato sulle colline che sovrastavano la pianura di Maratona col sole alle spalle per non far luccicare le armi e mettere in allerta l'esercito spartano.
Aveva un modo di spiegare che ci coinvolgeva e di conseguenza ci invogliava aii' approfondimento ,ma...ma voleva che lo facessimo in latino.
Adesso sembra anacronistico studiare il latino,io ,sebbene abbia fatto una fatica improba, ritengo di aver imparato bene la lingua italiana , sicuramente acquisire apertura mentale.
Grande Professore,lo ricordo con molto piacere.



Nirvana-60
00mercoledì 16 novembre 2022 21:13
Bravo Claudio....era un altro mondo...una altra vita. [SM=x653552]
franktmaxgs
00giovedì 17 novembre 2022 08:17
bellissima storia Claudio [SM=g7831]
altri tempi
anche io ho molto da raccontare ma non sono bravo a scrivere [SM=g27995] come Claudio
claudio(50)
00giovedì 17 novembre 2022 15:31
Ricordi di scuola. 2^ e ultima puntata.
terminate le scuole medie , inizia lo studio alle superiori ITIS.
Scuola molto impegnativa , sia per lo studio ,sia per l'orario scolastico , (4 ore tutte le mattine sabato compreso+due pomeriggi di tre ore+ un pomeriggio di 4 ore e +un pomeriggio di due ore)
Scuola abbastanza costosa rispetto ai licei, alle magistrali o istituto tecnico dei geometri e ragionieri. Costosa, perchè oltre alle tasse normali di iscrizione c'era un supplemento di tasse relativo al laboratorio di chimica e l' officina di torneria.
Primi due anni un ripasso e approfondimento delle materie delle medie(soprattutto algebra,matematica e trigonometria)poi bisognava scegliere tra le tre specializzazioni che offriva la scuola : meccanica,chimica ,elettrotecnica.
Scelgo meccanica e tra le materie piu' difficili,ma per me molto interessanti , c'erano meccanica,tecnologia e disegno tecnico.

Il prof. che piu' mi è rimasto impresso era il docente di meccanica.
Professore carismatico,burbero,molto severo, pretendeva molto dai suoi studenti, ma allo stesso tempo li rispettava, ci chiamava dandoci del Lei , mai del Tu. In classe esigeva un silenzio assoluto.
Gli altri docenti della scuola , vociferavano che questo prof avesse lavorato con Enrico Fermi.
Ricordo un episodio : 1^ ora di lezione dell'anno scolastico.
Il giorno prima c'era stata una partita di calcio della nazionale italiana e naturalmente in classe se ne discuteva animatamente. Entra il Prof. -" Ragazzi seduti e silenzio". la discussione diminuisce molto, ma non completamente.
"Allora non mi avete capito" e indicando due ragazzi del primo banco esclama :" Lei e Lei fuori dall'aula. E tutte le volte che entro io,uscite voi".In classe immediatamente silenzio di tomba. Dopo la seconda lezione ,i due compagni di classe chiedono al prof. di rientrare ad assistere alle lezioni. Permesso ottenuto.
Questo per farci capire da subito come dovevamo comportarci in classe .
Aveva una grande dote :spiegava molto bene e dedicava molte ,molte ore della sua materia alle spiegazioni.Durante la lezione , ci chiedeva se avevamo capito e quando uno studente richiedeva un'ulteriore spiegazione,il prof. lo chiamava alla cattedra e lo stimolava al ragionamento. Assolutamente proibito lo studio a memoria,voleva che si ragionasse col proprio cervello, Ci poneva delle domande e chiedeva sempre : perchè avviene questo? perchè avviene quest'altro?
Pretendeva la massima correttezza. Nel caso fossimo interrogati e non fossimo stati in grado in grado di rispondere , era meglio dire al professore ,che l'ultima lezione non era stata studiata . La sua reazione: "Va bene allora vediamo gli argomenti precedenti" e faceva domande anche su argomenti studiati un mese prima. Ripeteva sempre che lo studio ,in generale e in particolare della meccanica, ha dei passaggi obbligati. Se hai delle lacune pregresse, diventa molto più difficile proseguire.

Non rimanendo molto tempo per le interrogazioni, per valutare la preparazione della classe ci faceva fare dei compitini scritti. Famosa la frase :" Strappate un foglietto". Due o tre domande che richiedevano una risposta di circa mezz'ora. Questa frase era il terrore della classe . silenzio di tomba e cuore che faceva 2000 battiti al minuto.
Questi compitini venivano considerati come interrogazioni orali,poi naturalmente c'erano i veri e propri compiti in classe( adesso si chiamano verifiche) che però avevano una data programmata e quindi ci si preparava . I compiti in classe erano due e venivano assegnati a file alterne per evitare di copiare ,una fila aveva un compito e la seconda fila ne aveva un altro Alla scadenza del tempo assegnato, dovevamo consegnare, oltre alla bella copia ,anche la brutta copia con i relativi calcoli, se le due copie non coincidevano, il compito veniva valutato con votazione molto bassa.
Impossibile copiare e nemmeno passare dei foglietti al compagno vicino , il prof. "girava" per la classe , non seduto alla cattedra.Le calcolatrici? Proibite.L'unico libro da consultare e che potevamo tenere sul banco era il manuale di meccanica. Se si veniva scoperti a copiare, il prof firmava il foglio sotto all'ultima operazione eseguita,
e tutto quello che scrivevi dopo, non lo valutava.
Al termine dei compiti in classe,all'uscita del professore, ci si confrontava con quelli più bravi per avere almeno un'idea di come fosse andato. Ebbene al termine di uno dei suddetti compiti,io ero molto soddisfatto,perchè ritenevo di averlo eseguito correttamente. E invece no! Alla consegna dei compiti,dopo la visione e correzione del prof, quando arriva il mio ,lo apro e vedo la valutazione : 3. Incavolato nero, chiedo spiegazioni al Prof con il compito in mano. La risposta: Lei ha sbagliato a mettere la virgola nel risultato finale!! Alle mie rimostranze e facendo vedere anche la brutta copia,il prof mi risponde: E' un errore di concetto molto grave, pensi se deve progettare un cambio di automobile e sbaglia le dimensioni da millimetri in centimetri!!!! Bisogna ragionare!!
Fine della discussione. Naturalmente quel voto faceva media con gli altri e segnato in pagella.
Durante la lezione ,molto spesso ci chiedeva se avevamo capito e quando uno studente richiedeva un'ulteriopre spiegazione,il prof. lo chiamava alla cattedra e lo stimolava al ragionamento. Assolutamente proibito lo studio a memoria,voleva che si ragionasse col proprio cervello, ponendoci delle domande e chiedendoci sempre : perchè avviene questo? perchè avviene quest'altro?
Altro episodio. Eravamo in 4^ ( anno 1967 ) e cominciavano le prime manifestazioni studentesche con scioperi e assenze da scuola. Ebbene al rientro ,questo prof ci fece una "predica" che mi è rimasta impressa.
"Ragazzi, va bene ,avete scioperato, ma mi sapete spiegare il perchè? Lo sciopero lo fanno i lavoratori per chiedere aumenti di stipendio o condizioni migliori di lavoro. Voi , non siete lavoratori, voi pagate per frequentare la scuola ,anzi dovreste ringraziare i vostri genitori che fanno tanti sacrifici per darvi la possibilità di studiare,. Ma vi rendete conto di quanto uno studente costa allo Stato ? E voi Scioperate? Siate sinceri con voi stessi,volevate prendervi un giorno di vacanza."
Agli esami di Stato ,avevamo una commissione esterna e un professore della nostra classe .
Il presidente della commissione era un Preside di un altro istituto tecnico e alla fine degli esami si è complimentato con il nostro Preside, dicendo che in vent'anni d'insegnamento non aveva mai trovato una classe così preparata. (questo l'abbiamo saputo qualche anno dopo)
P.S.
L' ITIS di Cremona è sempre stato riconosciuto a livello nazionale come una scuola di alto livello.
Qualche esempio .
Un mio compagno di classe subito dopo il diploma all' Eni per i pozzi petroliferi in Arabia Saudita.
Un altro compagno di classe all'Alfa Romeo ,progettista dei cambi automobilistici quando in Alfa Romeo correva
Andrea DE Adamich
Un altro compagno di classe ,progettista delle carrozze delle Ferrovie dello Stato.
Nella classe successiva alla mia , l' Alfa Romeo ha fatto man bassa: ha assunto 6 diplomati di cui 4 a progettare marmitte antinquinamento( reparto in Alfa che stava nascendo)


franktmaxgs
00venerdì 18 novembre 2022 08:11
bellissimo racconto Claudio [SM=g7831]
frankynator
00venerdì 18 novembre 2022 17:40
bel racconto d altri tempi,complimenti Claudio
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