Tabelle sicurezza caschi

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Max Jr
00martedì 15 gennaio 2013 12:36
Su questo sito è possibile vedere quante stelle sono state assegnate ai caschi di numerose marche, utile per valutare un acquisto. [SM=g27811]
sharp.direct.gov.uk/
Ahh
00martedì 15 gennaio 2013 12:39
Ottima segnalazione!!! [SM=x653535] Bel sito ma soprattutto utile. [SM=g27811]
Nando-2012
00martedì 15 gennaio 2013 14:20
Re:
Max Jr, 15/01/2013 12:36:

Su questo sito è possibile vedere quante stelle sono state assegnate ai caschi di numerose marche, utile per valutare un acquisto. [SM=g27811]
sharp.direct.gov.uk/




anche se vorrei sapere le stelline se vengono date solo per la sicurezza o anche in base ad altri parametri, mi sembra strano che un casco della stessa casa ( arai) uno da 250 € ha 5 stellne e uno da quasi 500 solo 3 steline considerando anche che quello da 25o è anche + leggero di 200gr.
Nando-2012
00martedì 15 gennaio 2013 14:20
Re:
Max Jr, 15/01/2013 12:36:

Su questo sito è possibile vedere quante stelle sono state assegnate ai caschi di numerose marche, utile per valutare un acquisto. [SM=g27811]
sharp.direct.gov.uk/




anche se vorrei sapere le stelline se vengono date solo per la sicurezza o anche in base ad altri parametri, mi sembra strano che un casco della stessa casa ( arai) uno da 250 € ha 5 stellne e uno da quasi 500 solo 3 steline considerando anche che quello da 25o è anche + leggero di 200gr.
Max Jr
00martedì 15 gennaio 2013 14:43
Se riesco nei prossimi giorni cerco di indagare sui criteri utilizzati per le prove, poi ti aggiorno. [SM=g27811]
mauriziodomiator
00martedì 15 gennaio 2013 21:52
si questo esiste già da un pò , osservate il duchinni qualità prezzo.
mrmongoose
00mercoledì 16 gennaio 2013 10:10
Re: Re:
Nando-2012, 15/01/2013 14:20:




anche se vorrei sapere le stelline se vengono date solo per la sicurezza o anche in base ad altri parametri, mi sembra strano che un casco della stessa casa ( arai) uno da 250 € ha 5 stellne e uno da quasi 500 solo 3 steline considerando anche che quello da 25o è anche + leggero di 200gr.



posso rispondere io. le stelle vengono assegnate sulla base della quantità di energia non dissipata dal casco. il caso arai fece scalpore e altroconsumo portò i dati alla casa costruttrice che rispose dicendo che un casco non deve ammortizzare un unico grande impatto poichè questa è un tipo di caduta assai improbabile, deve invece assorbire l'energia di tanti impatti più modesti poichè nella caduta è più probabile che si sbatta più volte la testa che una sola.
Quindi tutto risolto? manco per niente! semplicemente è stato spiegato che c'è una filosofia progettuale che spiega i risultati, ora sta voi scegliere che tipo di cascatori siete! [SM=x653551]
io non l'ho mai capito..... comunque ora cerco e posto la domanda di altroconsumo e la risposta di arai.
mrmongoose
00mercoledì 16 gennaio 2013 10:18
ecco il iink con la risposta ufficiale arai. avrei potuto prendere una versione tradotta da altri siti ma volevo evitare di incorrere in personalismi tipici dei giornalisti. Avrei potuto tradurla io ma non mi andava prorpio (guardate l'ora, sto ancora dormendo e ddevo preparare gli esami) se poi qualcuno ha problemi o la mette su google translate o la tradurrò io.
whyarai.co.uk/sharp.php
Max Jr
00mercoledì 16 gennaio 2013 10:33
Bravo! Invece di studiare perdi tempo sui forum delle moto! [SM=g27828]
Scherzi a parte, il ragionamento arai potrebbe anche non essere del tutto sbagliato.
Per quel che riguarda la differenza di stelle tra un casco più costoso e uno meno, dove quello più costoso ha meno stelle, può essere legato magari a finiture nel complesso più costose ma poi nei test essere leggermente inferiore.
Si parla comunque di 4 e 5 stelle, non di 4 contro 1.
La scelta del casco rimane comunque molto difficile a mio avviso. [SM=x653538]
_AROS_
00mercoledì 16 gennaio 2013 12:50
Re: Re: Re:
mrmongoose, 16/01/2013 10:10:



posso rispondere io. le stelle vengono assegnate sulla base della quantità di energia non dissipata dal casco. il caso arai fece scalpore e altroconsumo portò i dati alla casa costruttrice che rispose dicendo che un casco non deve ammortizzare un unico grande impatto poichè questa è un tipo di caduta assai improbabile, deve invece assorbire l'energia di tanti impatti più modesti poichè nella caduta è più probabile che si sbatta più volte la testa che una sola.
Quindi tutto risolto? manco per niente! semplicemente è stato spiegato che c'è una filosofia progettuale che spiega i risultati, ora sta voi scegliere che tipo di cascatori siete! [SM=x653551]
io non l'ho mai capito..... comunque ora cerco e posto la domanda di altroconsumo e la risposta di arai.



ognuno può pensare quello che vuole, ma un risposta del genere per me è una minchiata commerciale....

la dissipazione che da su un grande impatto "contiene" in termini reali e matematici anche i piccoli impatti, al contrario no.

ne consegue che un casco "sicuro" ad un grande impatto lo è anche per impatti successivi dove la velocità d'impatto iniziale è diminuita e le sollecitazioni di conseguenza diventano minori.

un grande pericolo nelle cadute è la decelerazione causata impattando un ostacolo fermo, qui, il casco deve funzionare come un ammortizzatore oltre che come uno scudo.
alcuni costruttori prediligono una struttura più elastica del guscio esterno, altri la parte interna con imbottiture e strati multipli....mediamente tutti i costruttori mixano queste caratteristiche chi in un senso chi nell'altro.

un'altra minchiata galattica che crea confusione, grazie alla ovvia partigianeria che ogni produttore deve avere per proteggere la propria economicità in fase di produzione il proprio prodotto, è la storiella del peso.
un casco di qualità può e DEVE essere leggero, per motivi di inerzia/bilanciamento/stress muscolare/etc..
fin quando qualche costruttore non ha investito con caparbietà e testardaggine nell'intento di creare un casco sicuro e leggero, giravamo con caschi da un kilo e 600 in su (parlo naturalmente di integrali)....per non parlare dei modulari che arrivavano a 2 kili....
oggi ancora qualcuno spara la fesseria che siccome è leggero, non è sicuro... [SM=x653563] .

la tecnologia nell'evoluzione dei materiali , permette di fare caschi che sottostanno ai più severi test con pesi contenuti (1000/1100 grammi)....e se vogliamo dirla tutta per certi test anche superiori proprio perchè più leggeri.

ai marchi blasonati bruciano le chiappe perchè si vedono superati troppo spesso da produttori infinitesamente più piccoli....ma che superano i test quanto loro e magari meglio.




mrmongoose
00mercoledì 16 gennaio 2013 14:23

la dissipazione che da su un grande impatto "contiene" in termini reali e matematici anche i piccoli impatti, al contrario no.

ne consegue che un casco "sicuro" ad un grande impatto lo è anche per impatti successivi dove la velocità d'impatto iniziale è diminuita e le sollecitazioni di conseguenza diventano minori.



quello che dici non è del tutto vero, fermo restando che come ho detto io non so scegliere da che parte stare e che credo che un casco da pista debba essere diverso da uno da città, provo a spiegare il mio pensiero.
i caschi di oggi utilizzano, come sappiamo tutti, strati di polistirolo a densità diversa per meglio assorbire e redistriburie l'impatto su una porzione maggiore. l'utilizzo di schiume a densità minore permette di dissipare urti di lieve entità, ma si rivelano inefficaci quando l'energia in gioco diventa considerevole, schiume ad alta densità invece vengono non vengono neanche deformate da urti a bassa velocità. in conclusione se guardiamo al materiale assorbente come ad una molla, vediamo che esiste si una k (costante di elasticità) ma anche che bisogna applicare un certo peso prima di iniziare a registrare una variazione della lunghezza della molla. questo peso iniziale è proprio quell'impatto che una schiuma a più alta densità non è in grado di assorbire e che trasmette per intero alla testa del malcapitato.

inoltre, ma qui non i sento per nulla competente, dobbiamo analizzare la scelta del punto di impatto e la critica mossa da arai. Infatti arai sostiene che quel punto di impatto (che è il responsabile della bassa valutazione ottenuta dai loro caschi) in realtà è un punto che non ha bisogno di protezioni poichè in caso di caduta viene "coperto" dalla spalla. Sarebbe molto interessante conoscere la nostra opinione in materia e sapere se tra noi esiste qualcuno che lì la testa la ha sbattuta.
dsmdommy
00mercoledì 16 gennaio 2013 17:40
bel sito! (come disse un noto leader politico)

peccato che non ho trovato caschi da enduro, o sbaglio?

[SM=x653544]
mrmongoose
00giovedì 17 gennaio 2013 10:33
Re:
dsmdommy, 16/01/2013 17:40:

bel sito! (come disse un noto leader politico)

peccato che non ho trovato caschi da enduro, o sbaglio?

[SM=x653544]




il sito non è aggiornatissimo e spesso si trovano modelli vecchi di uno o due anni, non essendo una omologazione obbligatoria e ancora poco conosciuta è normale che ci voglia del tempo prima di trovare i caschi nuovi. i caschi da enduro-cross stanno avendo un boom di vendite in questo periodo ma erano un fenomeno di nicchia fino a qualche anno fa per questo credo che non compaiano ancora sul sito
_AROS_
00giovedì 17 gennaio 2013 13:16
Re:
[
_AROS_
00giovedì 17 gennaio 2013 13:20
Re:
mrmongoose, 16/01/2013 14:23:


vediamo che esiste si una k (costante di elasticità) ma anche che bisogna applicare un certo peso prima di iniziare a registrare una variazione della lunghezza della molla. questo peso iniziale è proprio quell'impatto che una schiuma a più alta densità non è in grado di assorbire e che trasmette per intero alla testa del malcapitato.

inoltre, ma qui non i sento per nulla competente, dobbiamo analizzare la scelta del punto di impatto e la critica mossa da arai. Infatti arai sostiene che quel punto di impatto (che è il responsabile della bassa valutazione ottenuta dai loro caschi) in realtà è un punto che non ha bisogno di protezioni poichè in caso di caduta viene "coperto" dalla spalla. Sarebbe molto interessante conoscere la nostra opinione in materia e sapere se tra noi esiste qualcuno che lì la testa la ha sbattuta.



la calotta di un casco lavora come fosse un dissipatore di energia e come scudo di protezione, i calcoli che vengono fatti per dissipare l'energia che provoca l'impatto, sono complessi e frutto di modellazioni verificate sia numericamente che con test predeterminati dall'esperienza e dalla statistica fino ad oggi raggiunta.

l'esempio della molla, è calzante perchè giustamente la molla deve "lavorare" quando serve .
se l'impatto sull'involucro esterno espresso in kili non supera un certo valore, e ovvio che non vi è flessione....fino a un certo punto, lavorerà la parte studiata internamete, fatta di strati più mordidi dei materiali e di imbottiture che sono studiate per "assorbire" e dissipare piccole forze.

quando il gioco si fa duro e l'impatto è di una certa entità, l'involucro esterno fatto di materiali con resistenze differenziate per zona, comincerà a modificarsi e a modellarsi su schemi predefiniti dal progettista.

che arai mi venga a fare un appunto sul punto di impatto mi fa sorridere, dal momento che è un'affermazione che va supportata....ad esempio da uno studio statistico pubblicato ( o forse sono io che non lo conosco..??).

è ovvio che non è possibile disquisire scientificamente su un forum....ma se ci lanciamo su dati empirici, posso assicurarti che il punto di impatto preso in considerazione dal test, è un punto dove spesso si sbatte.
non sono un grande stradista (anche qui il tipo di attività motociclistica fa la differenza)....ma in off quando si cade, lateralmente si picchia spesso e anche forte.
la zona della mentoniera e il laterale sono le più gettonate , prova anche a fare una prova con la spalla e vedere come puoi proteggere il lato del casco.....forse volevano dire che ti proteggi con il braccio ????....può anche essere, fin quando sei perfettamente lucido....appena dopo, sei alla mercè degli ostacoli che trovi man mano che scivoli o rotoli...

nella maggior parte dei casi, cadi lateralmente e in avanti , se sei bravo (e atrezzato) , quando cadi ti proteggi parzialmente con le braccia e nell'impatto con la quota terra mediamente, una botta lateralmente al casco la dai , immmediatamente dopo, se cominci a scivolare (asfalto o non), le variabili sono troppe per poter fare calcoli....ma sicuramente la parte laterale e molto sollecitata.

in offroad poi non parliamone , le botte che dai con il laterale sono sempre troppe, anche perchè, per proteggerti (solitamente a basse velocità), in mezzo a sassi e rami, tendi a rannicchiarti per colpire meno ostacoli possibile e tranne quando giochi qualche jolly rotolando in mezzo alle piante, il più delle volte sei posizionato lateralmente quando dai qualche testata ai sassi.

poi , ognuno può pensarla come vuole....ma un test fatto da un ente terzo lo reputo sempre più veritiero che non un test di parte che tiene conto anche di interessi aziendali non da sottovalutare.
non che tutti i caschi siano malfatti....ma se viene contestata una differenza, nella comparazione con altri caschi, mi sembra troppo facile affermare che quel punto anzichè un altro, non è da considerare.....troppo comodo. (senza prove "provate" poi).




mrmongoose
00giovedì 17 gennaio 2013 14:31

poi , ognuno può pensarla come vuole....ma un test fatto da un ente terzo lo reputo sempre più veritiero che non un test di parte che tiene conto anche di interessi aziendali non da sottovalutare.
non che tutti i caschi siano malfatti....ma se viene contestata una differenza, nella comparazione con altri caschi, mi sembra troppo facile affermare che quel punto anzichè un altro, non è da considerare.....troppo comodo. (senza prove "provate" poi).



sono perfettamente d'accordo stavo solo provando a ripercorrere la spiegazione data da arai per dare la possibilità a tutti di muovere ognuno le sue critiche. alla fine io ho comprato un casco agv perchè aveva una valutazione migliore e costava meno (poi ho scoperto che risparmiano sulla vernice...) perchè di botte spero di prenderne poche e voglio un casco che mi protegga da subito non al quinto urto.
mrmongoose
00mercoledì 30 gennaio 2013 09:58
dovremo aspettare il prossimo articolo però intanto moto.it oggi ha pubblicato questo articolo
www.moto.it/news/arai-obiettivo-perfezione.html
rock.is.dead
00mercoledì 30 gennaio 2013 10:36
Re:
mrmongoose, 30/01/2013 09:58:

dovremo aspettare il prossimo articolo però intanto moto.it oggi ha pubblicato questo articolo
www.moto.it/news/arai-obiettivo-perfezione.html




Aiuto, non ci capisco più nulla. [SM=g27833] E' un argomento che mi sta molto a cuore e più mi documento e più "So di non sapere" [SM=x653533]
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