Partenza ore 8:15 in ritardo , arrivo a Villastellone e gli "indigeni" stanno finendo di montare il DRZ , guardo la cosa con sospetto
5 km dopo il DRZ perde la catena
Due chiacchere con l'INTUTATO ( mi chiedo ancora oggi il perchè della tuta in pelle oltre tutto da uno che gira con il GASGAS 300 ma ormai non mi stupisco più di nulla)
Si riparte verso destinazione ignota , quando chiedi informazioni a N°4 la sua risposta è sempre vaga e il kilometraggio molto relativo , infatti 100 km dopo siamo ancora su asfalto e tutto quello che ha da dire N°4 è "MELLE"
Dopo anni non ho ancora capito il metro di giudizio di questo extraterrestre del tassello , infatti quando dice " prima pietra ferma poi smossa " in realtà intende "prima pietroni da fondo corsa con pendenza del 45% e tornanti con gradoni e dopo pietraia che pare inghiottirti le ruote con la moto che procede a serpente puntando verso il fondo valle " , io che sono un fermone procedo con cautela anche perchè nessuno mi paga per farmi male , gli altri compagni di merende mi staccano di 30" ma aspettano e quindi si procede , il panorama meriterebbe ma non si vede nulla le nuvole basse limitano la visibilità a pochi metri
Dentro di me cresce il forte dubbio di aver sbagliato giorno , quando come per magia lo sterrato diventa fattibile e veloce , terra battuta si vedono bene le curve torna la speranza di non morire ad ogni tornante le nuvole diradano e arriviamo al colle Sampeyre , il panorama è mozzafiato davvero incantevole nonostante le nuvole in basso
Si scende a cercare benzina e cibo , l'INTUTATO prende la via di casa e sono già le 15:00 mangiamo un boccone e comincia a piovere ma N°4 è inamovibile vuole tentare la scalata tanto dice "è facile" e io comincio a temere per il peggio
Ho perso l'orientamento già 100 km prima quindi non ho la più pallida idea di dove stiamo andando , la pioggia diventa più fitta , saliamo e fa anche freddo , comincia lo sterrato leggermente meno impegnativo di prima ma l'acqua e il freddo complicano le cose , poi spunta la neve
N°4 indica il percorso dicendo "...di lì di là su e poi gira.." e mettendo ogni tanto nomi casuali , c'è sempre più neve i passaggi si riducono a sentieri da MTB fino a quando N°4 si arrende davanti ad un cumulo di neve alto un metro (ma ho il forte sospetto che abbia solo avuto pietà di noi)
Sono decisamente bagnato e l'acqua si congela sulla maglia la discesa sulla pietraia è il massimo della libidine per un masochista e devo procedere senza occhiali per avere un briciolo di visibilità quando finalmente l'asfalto!!!
La strada è stretta e il rettilineo più lungo non supera i 5 metri ma bellissima , peccato per la pioggia
Direzione Dronero , N°4 scopre con stupore che il tempo passa anche per lui quindi dice qualcosa in una lingua che solo lui conosce e trasforma la Dominator in una R1 con le ruote tassellate , se pensate che Valentino superando Stoner al cavatappi abbia fatto il sorpasso impossibile non avete mai visto N°4 quando ha fretta , io sono più prudente e penso fra me e me " ma ho le tassellate e piove la strada è stretta e piena di curve forse è rischioso correre" non finisco il mio pensiero che vedo negli specchietti la DRZ che scivola finendo sotto alla Renault Clio di due francesi
Inversione e constatazione che per fortuna Diego non si e fatto nulla la moto ha pochi danni la Clio non ha più il muso
Sistemo la leva del cambio del DRZ alla meglio in modo da permettere a Diego di tornare a casa e riparto con un leggerissimo ritardo di 5 ore e NON sò dove sono!
Chiudo 150 km che mi separano da casa in meno di due ore e porto a cena la povera Michy che per fortuna non mi ucciderà nel sonno