il periodo è propizio, anche io ho diversi amici che vanno in quel periodo. occhio però che inizia giusto a fine febbraio (e fino ad aprile inoltrato) il periodo delle tempeste di sabbia. se si viaggia su asfalto (quasi) nessun problema, a parte la sabbia negli occhi, tra i denti e nelle mutande. ma se si è in pista, potrebbe essere un bel casino.
portatevi un GPS cartografico da trekking, magari fatevelo prestare, e tenetelo spento per poi accenderlo quando e se serve. in Tunisia, perdersi nel deserto è veramente difficile: prima che fai in tempo a capire che ti sei perso, spunta una pattuglia di militari che ti riporta indietro per le orecchie...
io l'ho girata molto negli anni 80 e 90, vi passo tre dritte:
- la Pista Rommel, tracciata nella seconda guerra mondiale dai tedeschi per aggirare le linee inglesi. il percorso lo trovate qui:
pista Rommel anche se io l'ho sempre presa da Metlaoui: il giro torna meglio, la pista fatta in salita è molto più suggestiva (e facile, comunque sempre fuoristrada si tratta) e dona degli scorci favolosi. la pista è rocciosa, con brevi tratti di poca sabbia ed alcune parti in cemento. una volta arrivati a Redeyef (villaggio minerario) si passa poi a Tamerza e Mides, due bellissime oasi di montagna che meritano una visita (siamo a 5-600 metri di quota, ma l'ambiente è montano) per poi riscendere su Douz. facendo appunto base a Douz, in giornata si fa tutto tranquillamente, e se avete molto tempo consiglio anche un salto a Moulares, remoto villaggio al confine con l'Algeria. dopo aver passato Chebika (venendo da Tamerza) si lambisce il primo dei grandi chott, lo Chott El Gharsa, molto suggestivo, e se recentemente ha piovuto ci saranno dei guadi, facili, da effettuare.
- la pista che da Feriana passa per Sidi Aich e quindi segue il letto dell'Oued Aich fino a Gafsa. una bellissima pista di circa 130 km che vi permette di "assaggiare" la sabbia a piccole dosi, in mezzo a canyon scavati dall'acqua e minuscoli villaggi dove potrete veramente vedere come si vive in Tunisia. la pista inizia circa 10 km dopo la città di Feriana, in corrispondenza di un incrocio con un ponte. si deve prendere a sinistra, il primo tratto sarà ormai asfaltato, ma i panorami sono molto belli. poi si arriva allo Ksar Sidi Aich, e lì avete due scelte: o prendere l'asfalto fino alla strada principale Kairouan - Gafsa oppure (molto più fico...) si può seguire l'Oued in secca fino a Gafsa. impossibile sbagliare, si va sempre dritti a Sud seguendo le curve dell'Oued. da fare però solo se si hanno alcune ore di luce a disposizione, sono circa 50 km di fuoristrada "au cap" (ossia: a vista, direzione Sud), con solo brevi tratti di tracce che poi spariscono per ricomparire e sparire di nuovo. sono le tracce dei locali, che pur di risparmiare benzina "tagliano" sempre ove possibile.
mentre il primo itinerario è fattibile da (quasi) chiunque, per il secondo consiglio la "scorciatoia" nel letto dell'Oued solo a chi ha esperienza di guida sulla sabbia. il letto dell'Oued Aich è infatti molto movimentato, e va affrontato con decisione. ma la prima parte, fino allo Ksar Sidi Aich, è molto più semplice e assolutamente caratteristica.
- la pista da In Hezoua a El Fouar, vecchia prova speciale del Rally di Tunisia che passa attorno allo Chott El Djerid da sud. ecco il percorso:
pista In Hezoua - El Faouar che arriva fino a Kebili, ma dopo El Faouar la strada è in mezzo ai paesi e quindi perde di interesse. nulla di complicato, solo la partenza è un pò incasinata, si deve passare in mezzo agli orti qualche km prima del posto di frontiera con l'Algeria di In Hezoua (chiedete ai locali, sempre gentilissimi se uno sorride e si pone garbatamente). poi si fanno circa 90 km di saliscendi, il terreno è "corrugato" e sembra un tappeto gigante su cui abbia giocato un gatto. solo che le ondulazioni sono alte 10 metri... unica difficoltà: occhio alle pozze di fech-fech, polvere di argilla finissima. si riconoscono perché sono di colore chiaro, e sembrano davvero delle pozzanghere. noi l'abbiamo fatta "a rotta di collo" da matti, ci è salito il mostro... dico solo una cosa: un amico con una XT 600 ha schiacciato l'Arrow con la pinza del freno posteriore, a forza di prendere fondocorsa all'atterraggio dai salti 😀
l'alternativa a questa pista, altrettanto suggestiva, è il terrapieno che taglia in due lo Chott da Tozeur a Kebili, percorribile in qualsiasi condizione in sicurezza, dove è facile vedere miraggi (effetto Fata Morgana, la riflessione dell'orizzonte).
sempre se avete tempo, alcune cose "da vedere":
- il Colosseo romano di El Djem, replica in piccolo del Colosseo di Roma, molto meglio conservato perché nessuno si è fregato il materiale da costruzione nel corso dei secoli
- la Tableau de Jugurtha, un enorme sperone di roccia con sopra un altopiano, dove in epoca romana risiedevano dei famosi briganti
- da non perdere una visita al palmeto di Douz e quello di Nefta, immensi. A Nefta c'è anche la sorgente termale calda nel palmeto
- assolutamente dovete dormire a Matmata al Marhala. esperienza eccezionale.
I Touring Hotel du Marhala sono comunque un riferimento, sono l'equivalente arabo degli ostelli della gioventù. sono praticamente ovunque, si dorme e si mangia con due lire, sono "mediamente puliti" (siamo sempre in Tunisia, non a Montecarlo...) e ci si incontra sempre gente simpatica. In Tunisia non vale la pena portarsi la tenda, a meno di non voler andare a Tembaine, Ain Aoudette o ancora più giù. se c'è un hotel, conviene dormire in hotel. obbligatorio invece il sacco a pelo, sia per le emergenze come diceva Lucajoe, sia perché a volte, sul letto dell'hotel... è comunque meglio dormire nel sacco a pelo... 😂
bonne route!