[OT] Racconti di Scuola...

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robydominator
00sabato 2 marzo 2013 21:30
... alzi la mano a chi non capiterebbe una vicenda simile...
A tutti gli iscritti.... voglio raccontare una piccola storiella successa a Como ieri...

E' venerdì pomeriggio, sono le tre e mezza circa ed ho appena accompagnato mia figlia alla Scuola Media G. Parini, a lato della Questura, quella scuola media che ai nostri tempi si chiamava Cesare Cantù.

Mia figlia ha appena sostenuto la sua prima "prova" per lei importante: il colloquio di ammissione al corso musicale della Parini... lo so, niente di che direte voi, ma mettetevi nei panni di una bimba di dieci anni e sono sicuri che poi condividerete il suo stato d'animo.

Sia entrando che uscendo continuava a chiedermi quale fosse la mia aula al Caio Plinio Secondo, perchè sa che lì vicino a dove andrà a scuola lei io ho passato gli anni più belli della mia vita e questa cosa la incuriosisce.

Fin da piccina e' sempre stata molto curiosa su come andassi e cosa combinassi a scuola, ed io gli ho sempre raccontato tutte le mie esperienze e le mie sensazioni di quegli anni, dal primo giorno di scuola presso la Scuola Elementare di Lora "Damiano Chiesa" fino al quel 14 giugno 1988, giorno in cui sostenni l'esame di maturità al Caio Plinio Secondo.

Ha sempre ascoltato con ammirazione e stupore i miei racconti e questo, come credo per ogni papà, a me ha sempre fatto un grandissimo piacere....

Ma torniamo a venerdì... alla sua ennesima domanda gli indico le finestre delle aule in cui ho passato un pò di tempo della mia vita e, senza quasi accorgerci, ci ritroviamo davanti alle porte di ingresso dove appendevano i tabelloni con i vari voti ed i vari "Ammesso" oppure "Respinto" oppure "Promosso"...( a seconda degli anni cambiavano...).

Guardiamo dentro e vediamo delle ragazze in una aula laddove c'era il bar e proviamo a spingere la maniglia del portone... si apre... entriamo ed io ero quasi timoroso che non si potesse visto che in fin dei conti non sono più uno studente del Caio e questo da un bel pezzo, ma avevo una sensazione strana... come se mi sentissi a casa.

Nell'atrio c'è il "Corpo di Guardia" o Ufficio Bidelli, non so come chiamarlo, e vedo che ci sono due bidelli, avendo prima ovviamente visto e riconosciuto la pedana di legno che fu collocata quando noi eravamo in terza per far salire i cinque gradini a quella ragazza disabile che lavorava in segreteria (...altro tuffo al cuore... mio dio c'è ancora!...).

Andiamo da loro e, spiegandogli il mio excursus di ex allievo, gli chiedo se gentilmente potessero far vedere a mia figlia la "mia" scuola visto che era così interessata: mi ascoltano attentamente e mi dicono "Guardi, visto che è un ex-allievo, vada pure, tanto la strada la conosce meglio Lei di noi...".

Giuro, li avrei baciati per la gioia!
L'unica raccomanazione che ci fanno è di non fare rumore perchè ci sono alcune classi che stanno tenendo lezione.
E ci mancherebbe altro che mi facessi buttare fuori dalla mia scuola!

Cominciamo così dal corridoio del piano rialzato in cui gli mostro, da fuori ovviamente, quale fosse la mia aula della prima e della seconda (Corso D Informatica... il secondo di allora... il primo in assoluto fu quello dell'anno prima).

Saliamo poi al primo piano in cui gli mostro la classe a gradoni dove feci la terza, quella dell'anno del primo amore mai dimenticato, della prima moto "targata", di... basta perchè mi vengono i lacrimoni.

Concludiamo il giro al secondo piano dove feci la quarta e la quinta... il corridoio dove si "pattinava" con le college a fine anno perchè avevano lucidato a piombo i pavimenti.

Tutto il giro ci occupa una buona mezzora perchè facciamo un salto anche in palestra, il luogo delle più belle partite di basket e pallavolo che mi possa ricordare, laddove il mitico Achille Ostinelli ci ha insegnato lo spirito di squadra, quello spirito che ancora oggi è indimenticato e fa parte della mia vita...

Torniamo dai bidelli che gentilmente ci hanno permesso tutto questo e li ringrazio veramente di cuore perchè, forse senza saperlo, mi hanno fatto provare delle sensazioni che mai avrei pensato di provare... salire ancora una volta quegli scaloni, passeggiare in quei corrdioi, vedere le mi vecchie e care aule...non vi nascondo che quando siamo usciti facevo di tutto per non guardare mia figlia che era contentissima perchè sarebbe stato veramente dura spiegarli le lacrime che erano lì, pronte a venir giù come la neve dei giorni scorsi e come la neve del gennaio dell'86 quando si ruppe la caldaia ed al rientro dalle vacanze di Natale ci fecimo subito un'altra settimana aggiuntiva....

Voglio dire un GRAZIE immenso ai due bidelli, un Signore ed una Signora, che mi hanno permesso questa esperienza e questo racconto che vi faccio per condividere queste magnifiche sensazioni e voglio di re anche un GRAZIE immenso al Caio Plinio Secondo perchè là dentro ho vissuto i più begli anni della mia vita e voglio dire un GRAZIE immenso a tutti coloro che hanno reso possibile che ciò accadesse...

E' proprio vero...il Caio è sempre il Caio e sempre lo sarà.

Un saluto ed un abbraccio a tutti e una precisazione: per me la definizione "bidelli" non è assolutamente dispregiativo come fanno credere ultimamente, anzi, senza di loro sarebbe mancata una parte del divertimento e del ricordo...

Non so come si chiamano questi due bidelli che ho incontrato venerdì ma voglio mandare loro un GRAZIE DI CUORE ed un forte abbraccio: non sapete che grossissimo gesto avete fatto...

Ciao a tutti!
nirvana60
00sabato 2 marzo 2013 21:45
Fortunata tua figlia ad avere un papà sensibile e attento,noi..non siamo quelli che saremo,siamo quelli...che sono stati,il nostro passato cioè è la dimensione che più ci appartiene,che più è connessa alla nostra vita presente,e più ci guida nelle scelte del futuro,grazie tantissimo per avere condiviso con tutti noi questa tua speciale giornata! [SM=x653535]
marcodom
00sabato 2 marzo 2013 22:14
Le stesse sensazioni le ho provate anch'io quando ho portato Henock il primo giorno di scuola , dopo un mese del sua arrivo da Congo, premetto che glia altri due mostri li ho iscritti in una scuola dello stesso plesso scolastico ma a circa 200 mt. da questa all'epoca la scuola era in ristrutturazione e non c'erano le ''prime''.
Insomma Henock e' andato nella mia stessa scuola elementare e quando siamo andati a parlare con la preside per l'iscrizione , nella mezz'ora di attesa dal ricevimento, come RobyDominator ho chiesto al bidello se potevo visitare la palestra e la allora si chiavava cosi' ''locale refezione'' alis mensa.
In un'attimo mi son tornati alla mente i ricordi dei periodi passati in quella scuola (botte con i compagni pere un nonnulla, litigate per le figurine, azzuffate tra NOI della sez. C e quelli della sez. A .
Ora la Scuola Elementare Alcide De Gasperi come dice Hanock : 'E' la mia scuola e quella di papa' [SM=g27836] [SM=g27836] .

Ho notato tra ''quelli'' della mia generazione ed i ragazzetti di oggi ; e' che a questi manca la memoria storica del loro passato , necessaria per capire e confrontare quello che hanno con quello che avevano.
Senza fare la solita lista del ''NOI CHE''.
I miei mezzi di locomozione sono stati la bici CHIORDA ed il CIAO Piaggio di 4 mano, e tra i due tanto AUTOBUS di linea.
Ora l'autobus lo prendo di rado ma lo rispetto ed ho ben DUE moto....sono un signore !!!
I ragazzetti di oggi dicono che l'autobus e' da sfigati, la bicicletta e' preistorica , il motorino deve essere nuovo di pacca , anzi sarebbe meglio la minicar.....


canuzzo 71
00domenica 3 marzo 2013 09:55
Grazie per la condivisione di queste magnifiche sensazioni,quando capitano queste esperienze ti accorgi che in un istante il tempo e' come se non fosse passato e ti senti ancora bambino. [SM=x653535] [SM=x653535] [SM=x653535]
maiDommy68
00domenica 3 marzo 2013 12:07
Re: ... alzi la mano a chi non capiterebbe una vicenda simile...
robydominator, 02/03/2013 21:30:

A tutti gli iscritti.... voglio raccontare una piccola storiella successa a Como ieri...

...tacci...Rob,maledetto,mi hai fatto venire i lucciconi di prima mattina...
mi sono chiesto tante volte cosa significasse essere l'ideale per il proprio figlio...io lo ero,per me mio padre era il giusto,era l'esempio da seguire e adesso che sono un adulto sono felice di aver avuto lui come esempio che rispetto e ascolto come quando ero piccolo.Leggendo i tuoi versi,passeggaivo con voi in quella scuola,un passo dietro e vi guardavo mano nella mano,ognuno con le sue emozioni...
vabbè,scusate l'escursus,volevo solo ringraziare Roby per la condivisione...sarà che stamattina mi sono fatto un memorial trip a base di Armando Trovajoli,per ricordare il grande maestro,che mi ha riportato indietro negli anni,smuovendo la parte morbida della mia anima...


Termignator
00lunedì 4 marzo 2013 10:55
Beato te che hai dei così bei ricordi del Liceo.
Gli ultimi tre anni l'ho odiato con tutte le mie forze ma forse la colpa non era della scuola ma mia... periodo di merda.
Anche io ho fatto la maturità nell'88 e questo mi ha fatto perdere l'ultima possibilità di vedere dal vivo lui.
Altro motivo per odiare quella scuola.
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