Scritto da: zeusdoc 09/10/2006 13.21
Ciao a tutti,
al momento non posseggo ancora la bestiolina off-road ma se tutto va bene conto di fare parte della "famiglia" il prossimo anno, per il momento mi accontento del mio amato guzzone.
Non avendo il mezzo adatto mi risulta difficile entrare attivamente nel forum, per cui mi posso attenere a discussioni piu' generali, ammesso che possano interessare a qualcuno...
L'argomento di cui volevo trattare e' inerente allo "spirito del motociclista", in quanto, se una volta questo animale a due ruote, quando incontrava un suo simile, indipendentemente dal mezzo che cavalcava aveva l'abitudine di salutare con il classico cenno della mano, il lampo dei fari, il piede, ecc..
Girovagando con il mio vecchio California 850 T3 noto che siamo diventati delle mosche bianche: o si passa con indifferenza o ci si saluta per "caste". Un endurista saluta solo un suo simile, uno stradaiolo quasi nessuno, un customista pure...
Francamente a me da un po' fastidio questa sorta di "imborghesimento" da parte di chi come noi condivide la passione per le due ruote, a volte provo la medesima senzazione di chi gira in macchina, in cui ognuno e' chiuso nel proprio guscio metallico e fuori sono tutti rompicoglioni e imbranati...
Il mio pensiero non e' limitato al solo aspetto formale, ma mi e' capitato di rimanere a piedi e vedere passare decine di motociclisti di tutte le "razze" e non fermarsi per chiedere se e quali problemi avessi.
Mi pare che all'estero le cose vadano un po' meglio e il senso di solidarieta' tra motociclisti e' parecchio sentito...
Ovviamente non faccio di tutta un'erba un fascio, pero' la sensazione generale e' abbastanza negativa.
Sbaglio?
Un saluto a tutti
Adriano
Oltre a non poter far altro che darti ragione (le mie due ditina prendono taaanta aria inutilmente), ti faccio un in bocca al lupo per il tuo polso. Ci si vede presto! (magari al guzzi bistrot?!)
Ciao
S.
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Solo chi cade offre la vista edificante di rialzare il capo dal fondale sottostante"