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Dall'Asia Centrale al Caucaso 2016

Ultimo Aggiornamento: 26/09/2016 18:54
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13/09/2016 20:48

18/8/2016

Ripercorriamo il ponte, questa volta in moto, e siamo in Europa: è una sensazione particolare.
Tutta la dritta e dissestata strada suona nella mia mente come un lungo saluto all'Asia ed al Kazakhstan, un saluto che non sa di addio, ma di arrivederci.
I cammelli che si aggirano tra le trivelle sembrano salutarci anche loro quando gli passiamo a fianco e li guardiamo come facciamo da giorni: sarà strano non vedere più i loro sguardi sempre un po' buffi e curiosi, nel proseguio del nostro viaggio.











Arriviamo al confine e cambiamo in rubli i tenge rimasti, attraversiamo velocemente la parte kazaka e quindi superiamo la lunghissima coda di auto in ingresso a quella russa.
Arrivati in testa, la guardia ci ferma e ci fa notare che sul foglietto che ci hanno dato al primo controllo c'è un numero, e quello è l'ordine di ingresso: possiamo comunque metterci lì a fianco ad aspettare. Siamo il 118 e il 120.
Ci mettiamo lì tranquilli, ma io so di avere un asso nella manica.
Due moto straniere si fanno sempre un po' notare e infatti non passa molto che arriva un superiore, che parla pure un po' d'inglese.
"mi faccia vedere come avete compilato il foglio di registrazione, così se avete sbagliato vi aiuto io", mi dice, e io capisco che è il momento di giocare la mia carta: sto bene attento a mettere per primo sopra gli altri il passaporto di Roberto e lo porgo sorridendo al doganiere.
Questo lo apre e quando legge il cognome gli si illuminano gli occhi "CELENTANO?!?"
Eh si, Roby di cognome fa proprio Celentano: la fila e il numerino non sono più importanti e è il nostro turno per entrare...

Poco dopo siamo in Russia: il paesaggio qui è verde, attraversiamo il Volga sul ponte galleggiante e ci fermiamo ad Astrakhan, coi motociclisti russi che come al solito si sbracciano per salutare gli stranieri in visita nel loro paese...




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