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Dall'Asia Centrale al Caucaso 2016

Ultimo Aggiornamento: 26/09/2016 18:54
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12/09/2016 17:55

Re: Re:
crisidsto, 12/09/2016 15.39:




grazie mille Max!
per le foto, cercherò di lavorarci su in futuro, ma non sono mai stato un esperto del settore [SM=g27988]



eheheheheh, era solo una scusa per accozzarmi come "fotografo al seguito" al tuo prossimo viaggio! [SM=g27989]
Grande Cris! un abbraccio.
M

e
[SM=x653540]
sempre!


If you want to be happy for a day, drink.
If you want to be happy for a year, marry.
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13/09/2016 20:48

18/8/2016

Ripercorriamo il ponte, questa volta in moto, e siamo in Europa: è una sensazione particolare.
Tutta la dritta e dissestata strada suona nella mia mente come un lungo saluto all'Asia ed al Kazakhstan, un saluto che non sa di addio, ma di arrivederci.
I cammelli che si aggirano tra le trivelle sembrano salutarci anche loro quando gli passiamo a fianco e li guardiamo come facciamo da giorni: sarà strano non vedere più i loro sguardi sempre un po' buffi e curiosi, nel proseguio del nostro viaggio.











Arriviamo al confine e cambiamo in rubli i tenge rimasti, attraversiamo velocemente la parte kazaka e quindi superiamo la lunghissima coda di auto in ingresso a quella russa.
Arrivati in testa, la guardia ci ferma e ci fa notare che sul foglietto che ci hanno dato al primo controllo c'è un numero, e quello è l'ordine di ingresso: possiamo comunque metterci lì a fianco ad aspettare. Siamo il 118 e il 120.
Ci mettiamo lì tranquilli, ma io so di avere un asso nella manica.
Due moto straniere si fanno sempre un po' notare e infatti non passa molto che arriva un superiore, che parla pure un po' d'inglese.
"mi faccia vedere come avete compilato il foglio di registrazione, così se avete sbagliato vi aiuto io", mi dice, e io capisco che è il momento di giocare la mia carta: sto bene attento a mettere per primo sopra gli altri il passaporto di Roberto e lo porgo sorridendo al doganiere.
Questo lo apre e quando legge il cognome gli si illuminano gli occhi "CELENTANO?!?"
Eh si, Roby di cognome fa proprio Celentano: la fila e il numerino non sono più importanti e è il nostro turno per entrare...

Poco dopo siamo in Russia: il paesaggio qui è verde, attraversiamo il Volga sul ponte galleggiante e ci fermiamo ad Astrakhan, coi motociclisti russi che come al solito si sbracciano per salutare gli stranieri in visita nel loro paese...




13/09/2016 21:45

Ancora, ancora, che hai fatto viaggiare anche me...

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14/09/2016 22:06

19/8/2016

In mattinata una breve visita di Astrakhan, che è una bella città, col suo Cremlino e il lungo Volga..













quindi risaliamo il corso del fiume per raggiungere Volgograd.
La strada è lunga, dritta e noiosa: ogni tanto si apre qualche piccolo scorcio sul Volga, ma non ci fermiamo neanche per una foto.
La cronaca invece è più interessante.

Alla prima area di servizio veniamo approcciati da uno dei benzinai, che esteticamente sembra il cugino di campagna di Putin con addosso la tuta da benzinaio:
"di dove siete? da dove venite? dove andate? parlate russo?"
"siamo italiani, veniamo dal Kyrgyzstan e dal Kazakhstan e andiamo a Volgograd, il russo lo parliamo poco poco"
"non importa, parlo io!"
e se ne parte con un monologo di un quarto d'ora alla fine del quale mi sento di poter sintetizzare così il suo pensiero:
- ama la musica italiana ed è molto contento di poter guardare il festival di Sanremo
- i paesi da cui veniamo sono rozzi, arretrati, inferiori, e popolati solo da stupidi ignoranti con gli occhi a mandorla (mentre lo spiega si tira sui lati gli occhi, mimando i vicini dai tratti orientali, che evidentemente non gli stanno particolarmente simpatici)
- Gagarin era un figo
Quindi mi strappa di mano amichevolmente, ma con fermezza, la bottiglia di the freddo, se ne beve un sorso, me la restituisce e ci saluta calorosamente.

Altra sosta: facciamo benzina e ci apprestiamo a comprare qualcosa da bere.
Roberto sparisce un attimo e ritorna: "ragazzi scappiamo, veloci, veloci! Inizio ad andare e vi aspetto lì avanti!"
Visto che a lui i buchi non piacciono e gli piace l'aria aperta, ha pensato bene di farla dietro il casottino del benzinaio, ma solo quando si è reso conto di essere a 40 centimetri dalla porta della signora ha capito quanto la scelta della location fosse sbagliata.
Sapendo bene cosa vuol dire far infuriare una benzinaia russa, lo seguiamo a gas spalancato...

Proseguiamo, facciamo un po' gli sbruffoni con un poliziotto, e raggiungiamo quindi la meta, o almeno così sembra: dal primo cartello al centro città ci sono 40 km di traffico!







Siamo quasi in centro e ho una strana sensazione al posteriore: eh si, è venuto il mio turno..
Riparata la camera tutto sommato in fretta passiamo le seguenti ore alla ricerca di una sistemazione: è estate e molti alberghi sono pieni, altri hanno prezzi troppo alti, e alla fine ci fermiamo ad un orario in cui i negozi 24 ore non possono vendere più la birra.
Vado a letto di pessimo umore.







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14/09/2016 22:14

20/8/2016

Passiamo la stazione, teatro pochi anni fa di un attentato, e proseguiamo fino al museo dell'assedio di Stalingrado.
Si, perché Volgograd è la vecchia Stalingrado, teatro di una furiosa battaglia durante la seconda guerra mondiale.
Imbevuti di racconti occidentali, noi spesso pensiamo che la storia della seconda guerra mondiale e della sconfitta tedesca siano cambiate con lo sbarco in Normandia (giugno 1944), tanto raccontato e tanto visto in numerosi film, mentre in realtà, la prima vera enorme batosta, i nazisti la presero proprio qui, in questa città (1942-1943), prima di tutto cambiò qui la storia del mondo.



















Dopo la storia e la memoria cosa c'è di meglio da fare se non prendere la marshrutka 64, attraversare il ponte e andare in spiaggia sul Volga?
Ecco, qui lo dico: di tutti i viaggi che ho fatto nella mia vita, che a qualcuno piace definire viaggi-avventura, nulla è mai stato così avventuroso e pericoloso come venire in spiaggia sul Volga: privateci voi a spiegare a Sabrina che tutti quegli scatti li ho fatti solo a fine scientifico, per poter mostrare agli amici a casa quale spettacolo offre una spiaggia sul Volga...

















quando il sole inizia a calare torniamo verso il centro, ma non ci facciamo mancare una visita alla enorme statua della Madre Russia










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15/09/2016 09:05

grazie Christian!

apprezziamo molto il valo scientifico delle immagini [SM=x653545]


Leandro (da Milano)
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15/09/2016 12:32

...bene bene, ma per "par condicio" avrei voluto vedere anche il lato "A" delle partecipanti all'esperimento. [SM=g27988]

Scherzi a parte: [SM=x653535] [SM=x653535] [SM=x653535] [SM=x653535] [SM=x653535] un bell'applauso ve lo meritate tutti e tre!! ... stima ed invidia!! ...dai dai continua a scrivere!!

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16/09/2016 11:50

Crisidsto on per sapere ma quanti giorni di ferie avete fatto per tutto questo giro?
che e stata una bella esperienza anche per noi per moltissime foto
che avete fatto [SM=x653552] [SM=x653552] [SM=x653552]


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18/09/2016 18:56

21/8/2016

Elista è una città unica, capitale della Calmucchia, è l'unica enclave buddhista in Europa: passeggiandoci, sembra di essere stati lanciati all'improvviso a diversi km più a est. Templi e monumenti sono ad ogni angolo e i volti delle persone tradiscono inequivocabilmente l'origine asiatica.
Di origine mongola, i Calmucchi arrivarono in questa zona alla ricerca di pascoli migliori diverse centinaia di anni fa, quindi decisero di far ritorno in Asia. Alcuni di loro non riuscirono ad attraversare il Volga e l'Ural e rimasero in questa zona, dove vissero senza troppi problemi fino alla seconda guerra mondiale. Durante la guerra, alcuni si schierarono al fianco dei tedeschi, e la vendetta di Stalin fu la deportazione dell'intero popolo in Siberia. Fu solo nel 1957 che Chruscev permise loro di tornare, e oggi popolano questa particolare e insolita regione.





















22/8/2016

Lasciamo Elista e la Calmucchia e ci dirigiamo verso sud. A una sosta, noto che sulla bevanda comprata da Roberto c'è raffigurato un kiwi, ma ormai pure io ci ho fatto il callo e faccio finta di niente.
Incontriamo una coppia di neo-sposi provenienti da Ekateringburg, che per il loro viaggio di nozze hanno deciso che vogliono vedere il mare: da dove abitano loro sono solo 3000 chilometri, e facendone più o meno 1000 al giorno in massimo 4 giorni arriveranno sulle coste del Mar Nero...
Ad un'altra sosta, Sabrina decide che vuole insegnare alle papere che stare troppo vicine alla strada è pericoloso, ma nonstante anche questa nuova vena animalista, riusciamo in serata a raggiungere Vladikavkaz, in Ossezia del nord.









23/8/2016

La mattina decidiamo di tornare indietro qualche km per visitare la scuola di Beslan e il suo memoriale, di recente e triste memoria.
Qui nel 2004 avvenne un massacro di stampo terroristico che alla fine, dopo 3 giorni, lasciò sul campo più di 300 morti, due terzi dei quali bambini.
Attorno alla palestra, che come il resto della scuola presenta ancora e ben visibili i segni del terrore e della battaglia, è stato costruito un monumento color oro, che se vogliamo rende ancora più impressionante la visita.
Sabrina scappa quasi appena entrata, io scatto qualche foto per non dimenticare: questa testimonianza della follia umana è decisamente toccante.









La strada inizia a salire, e dopo aver attraversato qualche gola, varchiamo il confine senza perder troppo tempo.
La Georgia e le sue montagne sono di fronte a noi..















La sera decidiamo di dormire a Kazbegi, dove, nella piazza principale, i turisti vengono accolti da signore che offrono camere in affitto: Sabrina e Roberto ne vanno a vedere un paio ma non sono convinti, quindi Roberto segue una vecchina col bastone.
Pochi minuti dopo torna col fiatone dicendo che è ok e ha trovato la sistemazione. L'anziana signora il bastone in realtà lo usa per tirarlo negli stinchi alle vacche e sulla ripida salita ha rifilato a Roberto un distacco che manco il miglior Pantani dei bei tempi...
Quando le chiediamo degli asciugamani, si presenta ridacchiando dandoci poco più che dei tovaglioli, ma va bene lo stesso così.
Un bicchiere di vino, una cena che sia una cena, e pure un po' di fresco sono cose a cui non eravamo abituati ormai da un po'...






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18/09/2016 20:09

Applausi e tanta stima, come già scritto in passato grazie per voler condividere con noi i ricordi dei tuoi viaggi. [SM=x653535]
E' sempre un piacere leggere i tuoi diari di viaggio. [SM=x653545]
[Modificato da RD0201 18/09/2016 20:09]


-- Matteo --
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20/09/2016 20:20

24/8/2016

La mattina la signora deve far vedere la camera ad altri turisti, quindi ci chiede di metterla un po' in ordine e portare fuori i bagagli; non facciamo in tempo a finire l'ovo e dirle ok, che gli altri son già a girare tra le nostre cose, mentre la signora mostra loro tutti i servizi offerti: è brava nel marketing e per ogni cosa, ne descrive almeno tre, quindi "camera, letti e lenzuola", "bagno, wc, lavandino e doccia", "porta, chiave e finestra", cigliegina sulla torta, c'è pure il "fi-fi"..(wi-fi, ndr)
Non capiamo se riesce a vendere la camera o meno, ma di sicuro non vede l'ora di disfarsi di noi: "baggage, baggage!"









Leviamo quindi le tende e percorriamo la Strada Militare Georgiana, fermandoci un paio di volte, prima per visitare un curioso e apparentemente abbandonato cimitero di automobili, quindi la fortezza di Ananuri, per poi girare a destra e proseguire verso ovest fino a Kutaisi.















La signora della bellissima casa presso cui pernottiamo, al nostro rientro da cena, ci offre un piatto pieno di frutta e una bottiglia di vino, probabilmente pensando che ne avremmo giusto assaggiato un bicchiere: noi siamo piacevolmente colpiti dal pensiero e dalla gentilezza, ma alla fine siamo delle bestie e ovviamente tiriamo il collo alla bottiglia, riuscendo pure a farci rimproverare perché in piena notte facciamo troppo chiasso...

25/8/2016

Un giro in centro città, al bazar e alla cattedrale di Bagrati e quindi siamo di nuovo in strada...























L'ho già scritto che le vacche in Georgia la fanno da padrone e amano particolarmente stare in mezzo alla strada? Ecco, a volte hanno pure caldo e allora si riparano dal sole sotto delle vecchie pensiline dei benzinai in disuso: si, perché qui quando un benzianaio è vecchio, se ne costruisce uno accanto e il vecchio lo si lascia lì, non mi chiedete perché...





Quindi la strada inizia a salire e si inoltra tra le montagne; ci fermiamo per mangiare un boccone e abbiamo a che fare con la più lunga ed estenuante preparazione di un kachapuri della storia: dopo più di 1 ora di attesa, finalmente la signora sforna l'agognata focaccia formaggiosa, mentre in sottofondo la radio trasmette a tutto volume in nostro onore Toto Cutugno e la Pausini...











Ancora qualche curva e siamo nello Svaneti...








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20/09/2016 20:23

26/8/2016

Con le sue antiche torri di guardia disseminate un po' ovunque, Mestia è negli anni diventata una meta turistica di grande richiamo: orde di backpackers si aggirano coi loro zaini tra la piazza principale e la stazione degli autobus.
Noi dobbiamo decidere se lasciarla subito per la più piccola Ushguli o meno, quando un forte temporale decide per noi, che quindi ci adattiamo agli usi del luogo e cincischiamo in giro fino a sera..





















27/8/2016

Facciamo una tirata per raggiungere Tbilisi in giornata, ma prima di arrivare, ci concediamo una visita alla particolare località di Uplistsikhe, antica città scavata nella roccia sulla riva del fiume Mtkvari.















28/8/2016

Non so se sono io che mi sono abituato nel tempo a mete un po' più insolite, ma trovo che Tbilisi sia molto cambiata rispetto a 6 anni fa, quando la visitai la prima volta.
Macchine di lusso, valanghe di turisti, negozi di ogni tipo: siamo in fondo alla Turchia, a due passi dall'Azerbaigian, a tre dall'Iran, a un giorno dal Mar Caspio, ma qui sembra in tutto e per tutto di essere in una grande - bella, bellissima, per carità - capitale europea.













































29/8/2016

Prepariamo le moto per la spedizione e facciamo un ultimo giro in città; in serata ci facciamo una chiacchierata con un allegro mix Italia-Polonia-Kuwait-Iran e quindi in piena notte ci trasferiamo in aeroporto e aspettiamo l'aereo che ci porterà a casa...



Eh si, il viaggio alla fine l'abbiamo fatto ed è pure finito, ed è già ora di iniziare a pensare alla prossima meta...
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20/09/2016 21:51



..STANDING OVATION !!!!
[SM=g4259393] [SM=g4259393] [SM=g4259393] [SM=g4259393]


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21/09/2016 16:15

Grazie per aver condiviso il viaggio insieme a tutto il forum è stato bellissimo [SM=x653552] [SM=x653552] [SM=x653552] [SM=x653531]


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26/09/2016 18:54

Che fig*ata incredibile. Sarebbe un sogno per me poter fare un viaggio del genere. I miei rispetti [SM=g4259407]


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L'apparenza inganna. E io spesso mi faccio ingannare.
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