Se non sapete cos'erano gli spalloni ve lo spiego un'altra volta; ora andiamo in moto.
Si parte da Dongo, sponda occidentale dell’Alto Lago di Como e si imbocca una valle (valle Albano) che si risale lungo il suo versante affacciato a Sud attraversando i paesi di Stazzona, Germasino e Garzeno con annesse frazioni o semplici agglomerati di baite/stalle/casette di vacanza.
Il bello di questo tratto e’ che ci si alza in pochi km (e innumerevoli tornanti) molto rapidamente dal lago per cui il panorama ci mette poco a diventare impressionante, specie se con la complicita’ di una giornata eccezionale dal punto di vista meteo, come quella che ho incontrato io giovedi’.
La vista spazia, a seconda dell’angolo in cui si decide di fermarsi, verso sud fino a meta’ lago o anche oltre , specie per il ramo lecchese, verso nord est con tutta l’infilata della Valtellina e di fronte il Legnone e le Orobie Valtellinesi: in una parola grandioso!
Poi la musica cambia perche’ salendo seguendo le indicazioni Passo Giovo/Passo S.Jorio si scavalla il crinale e si entra nella Val S.Jorio, versante affacciato a nord e quindi, come si dice in Lombardia “a ruèrs”, cioe’ in ombra.
E’ un altro mondo perche’ pur permanendo il panorama amplissimo verso est e ovest, ai declivi verdi e alla vista confortante del lago si sostituiscono i contrafforti delle montagne prospicienti la valle (verso nord), ormai nude per l’altitudine e davvero imponenti e incombenti.
Ora, dopo un po’ ancora di asfalto, la sorpresa piu’ bella: di punto in bianco l’asfalto finisce e lo sostituisce una sterrata di montagna, a tratti larga e facile, a tratti molto meno, con sasso anche smosso, un po’ di pozze, ma tutto affatto impegnativo e divertente se lo si vuol prendere un po’ in velocita’, comunque tutto da guidare in piedi.
Alla fine, dopo 7/8 km dall’inizio dello sterrato si arriva al Passo Giovo, dove c’e’ un rifugio (chiuso, credo lo aprano solo occasionalmente) che altro non e’ che una ex caserma della GdF.
Siamo proprio in cresta, il panorama torna ad essere amplissimo, assolato come puo’ essere a 1800 m in una giornata splendida e quasi calda (mi son messo in maglietta) con la vista su entrambe le valli e….un bel cartello in mezzo al bivio tra due sentieri (uno per valle) che dice che piu’ avanti di cosi’ si va’ solo a piedi.
Peccato, il passo S.Jorio e il relativo rifugio sono li’ in bella vista sul versante opposto e si vede benissimo la stradina che, dopo aver aggirato il cul de sac di fine valle taglia la montagna da qui a la’, saranno 2 km scarsi, e poi la Sguizzera.
Peccato, non fossi stato solo magari….
Insomma, niente di che, tecnicamente, ma per me e Domitilla, visti i recenti trascorsi, trovare da fare un po’ di sano off in montagna,senza divieti o permessi e in un’ambientazione di questa levatura e’ stata una benedizione, senza trascurare che anche sulle tortuose stradine asfaltate ma gia’ cariche di fogliame e umidita’, il divertimento della guida per giovani scapestrati e’ comunque assicurato…
Alcune osservazioni:
1) Lo so che non si va’ in posti cosi’ da soli, e’ una cosa che mi ripeto da anni ma alla quale non ho mai dato seguito.
2) Lo so che non si fa cosi’ alla mia eta’ e con un menisco rotto in attesa di operazione chirurgica, ma…vedi sopra.
3) Quando mi capita, come questa volta, di fare 15 km tutti guidati in piedi (col ginocchio che si fa sentire) quando mi risiedo capisco le parole: “la Domi ha una bella posizione di guida ma con la sella un po’ infossata”.
Per un po’ ho la sensazione di essermi seduto sulla sella di una Trial,poi tutto rientra; ma in quella fase mi ritorna il desiderio di un’altra moto (XR650L, per chiarire…).
Niente, e' un'ora che cerco di caricare le foto e non ci riesco; sono proprio un rincoglionito, ci riprovero'.
[Modificato da alfredo.lakota 09/11/2013 00:33]